A Forlì torna l’ottava edizione di Ibrida – Festival Internazionale delle Arti intermediali, che in un’eterna ricerca di sperimentazione con le possibilità dell’audiovisivo, naviga tra videoarte, performance art, installazioni interattive, dialoghi, workshop e musica elettronica, tentando di affrontare il cambiamento epocale che stiamo vivendo.
La contaminazione tra le arti, l’ibridazione tra i linguaggi e la rizomatica interconnessione tra gli sguardi, liberi di manifestarsi poiché non soggiogati a una struttura dominante, rendono l’Ibrida Festival uno spazio di autentica osmosi artistica.
«Nella nostra epoca molte arti imparano l’una dall’altra e spesso hanno gli stessi scopi»
(W. Kandiskij, Lo spirituale nell’arte)
Novacene è il titolo-tema di quest’anno, termine che, sostengono la direttrice artistica Francesca Leoni e il direttore artistico Davide Mastrangelo, «si riferisce a un concetto proposto nell’omonimo libro del 2019 di James Lovelock: lo scienziato britannico suggerisce che la terra stia entrando in una nuova Era, in cui l’Intelligenza Artificiale si prenderà cura del Pianeta e dell’umanità. L’AI, in campo artistico, è uno strumento importante per esplorare nuovi confini. A Ibrida Festival 2023 affronteremo la questione da molti punti di vista: non crediamo nella fine del mondo, ma ci auguriamo un nuovo inizio, una nuova Era».
L’Ibrida Festival si svolgerà a Forlì, dall’8 al 10 settembre, negli spazi dalle sfumature cyberpunk di EXATR. Tuttavia, ad anticipare l’inizio della manifestazione, lunedì 28 agosto alle ore 19, negli spazi della Fondazione Dino Zoli, fungendo da prologo all’ottava edizione del Festival, ci sarà l’inaugurazione della mostra Animagia di Virgilio Villoresi, «un artigiano del cinema e dell’audiovisivo, che ci catapulterà in un modo sorprendente fatto di costruzioni, dispositivi e filmati inediti», rivela la direzione artistica di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo.
Tra i maggiori animatori italiani, Villoresi ha realizzato numerose opere audiovisive, ma è anche autore di alcune artigianali installazioni cinetiche collegate all’immaginario del pre-cinema e del cinema delle origini.
«L’esposizione Animagia già dal neologismo del titolo vuole evocare l’aspetto fantasmagorico del cinema d’animazione, al quale da sempre guarda Villoresi» spiega il curatore Bruno Di Marino, storico delle immagini in movimento. «La sua è un’animazione raffinata e sperimentale, che utilizza tecniche diverse spesso facendole interagire simultaneamente – dal disegno all’animazione di oggetti, dall’ombrocinema al découpage – costruendo set e teatrini surreali dove la bidimensionalità si intreccia con la tridimensionalità, rivelando il lato ludico e inconscio del suo creatore».
Il percorso espositivo si articola in tre sezioni: la prima dedicata ai Dispositivi di Villoresi, tra cui diversi flip-book meccanici e un’installazione a luce polarizzata, oltre a giochi di proiezione luminosa, che prendono vita davanti agli occhi dello spettatore, stimolandolo e ingannandolo percettivamente; la seconda dedicata alle Visioni, attraverso l’esposizione di oggetti ed elementi scenografici collegati a sequenze in loop sui monitor; la terza con un “medley” dei suoi Film, della durata di circa 60 minuti: cortometraggi, sigle televisive, spot pubblicitari e video musicali. «Opere che – conclude il curatore – costituiscono il risultato finale di un percorso in cui il materico giunge allo stadio finale di sublime smaterializzazione nello spazio, attraverso la magia dell’immagine animata che, da oltre due secoli continua ad affascinare e stupire e ipnotizzare l’osservatore». In anteprima a Forlì verranno inoltre presentati alcuni estratti di Orfeo, il primo lungometraggio dell’artista, al momento in fase di lavorazione, tratto dal Poema a fumetti di Buzzati.
La mostra di Villoresi, perfetto prologo per l’inizio dell’Ibrida Festival, racchiude in essenza lo spirito del festival che si caratterizzerà in numerose forme dall’8 al 10 settembre 2023.
Live: sono in programma cinque diverse performance. L’anteprima mondiale di Dissonance di RAFAEL, artista multimediale e musicista spagnolo che lavora tra Berlino e Seoul; AGANiS del compositore e polistrumentista italo-canadese Dominic Sambucco; Nostalgia for the Androgynous della sperimentatrice vocale, sound artist, performer e poeta KRATU (Serena Dibiase) e della videoartista MEIN LICHT (Antonella di Tillo). Sarà in scena a Ibrida 2023 anche Massimo Pupillo, bassista degli ZU, con My own private Afghanistan, mentre Økapi tornerà al Festival con Pardone-Moi, Oliver! 16 oiseaux pour Oliver Messiaen.
Proiezioni: saranno presentate oltre cento opere video da tutto il mondo, selezionate dall’open call internazionale che ha visto arrivare quattrocento creazioni. Saranno suddivise in tre sezioni: Kinesis, Segnali e Percezioni. «Quest’anno sarà nostro partner il francese VIDEOFORMES, il più importante Festival di videoarte al mondo» aggiungono con soddisfazione Leoni e Mastrangelo «presenteremo i lavori vincitori dell’edizione 2023 del celeberrimo Festival di Clermont-Ferrand».
Installazioni: per tutta la durata del Festival saranno liberamente fruibili opere create da Donato Piccolo, Virgilio Villoresi, Igor Imhoff, Elena Bellantoni e Michele Di Pirro. Sarà presentata, inoltre, una selezione di quattro lavori realizzati dagli studenti del corso di tecniche intermediali della performance art organizzato da CNA Formazione Forlì – Cesena in collaborazione con Vertov Project.
Incontri: lo storico dell’immagine in movimento Bruno Di Marino presenterà il suo ultimo libro Nel centro del quadro. Per una teoria dell’arte immersiva dal mito della caverna al VR. Sono in programma anche un dialogo sull’Intelligenza Artificiale e l’ormai collaudato Art Magazine Talk, in cui saranno ospiti giornaliste e giornalisti specializzati in arte contemporanea. Inoltre, domenica pomeriggio ci sarà un incontro con Gabriel Soucheyre, che presenterà a Forlì una delle realtà più prestigiose e longeve a livello mondiale dedicate alla videoarte e all’arte digitale: VIDEOFORMES.
Workshop: sono in programma due preziose occasioni di formazione, una sul rapporto tra fotografia e Intelligenza Artificiale, a cura di Filippo Venturi e una sul video e l’avvento dell’AI, con Igor Imhoff.
«Il pubblico sarà libero di muoversi negli spazi di EXATR tra proiezioni, installazioni, incontri e spettacoli live» concludono Francesca Leoni e Davide Mastrangelo «Allestiremo un vero e proprio villaggio intermediale con diverse installazioni interattive e non, un bar e un angolo food per i momenti di svago e confronto tra un live e l’altro. Ibrida Festival, da sempre, è anche un luogo di scambio, un salotto dove nascono idee e progetti, in cui il pubblico incontra gli artisti e dialoga con loro».