Un’emozione onesta e pulita, come vorremmo fosse ogni istante della nostra vita.
Certo, non sarà il cinema ricercato e indipendente, non sarà ricco di contenuti o intellettualoide, ma regala un sorriso. Con semplicità, con la gioia di farlo, senza mai esagerare e senza mai darti l’impressione che ci sia più di quello che ci dovrebbe essere.
Jude e Lucy, In The Sky With Diamonds. Perché questo film riesce a coniugare due aspetti spesso su piani diversi: la trama e la musica. Come in un musical, senza esserlo nell’effettivo. Come in una banale storia d’amore, che banale non riesce ad essere.
Potremmo chiamarlo un tributo ai Beatles, in fin dei conti il film si chiama appunto Across the Universe come la canzone dell’album Let it Be del 1970. Ma c’è un colore in più, una tonalità più alta: le canzoni vengono cantate dagli attori in cover del tutto innovative, emozionanti e, per quanto sia pericoloso dirlo, alle volte addirittura più orecchiabili o complete delle originali.
L’ambientazione è tra le più affascinanti, la New York degli anni ’70, colorata, viva, piena di possibilità, come può non essere il perfetto ambiente per fare nascere una storia d’amore che ricorderemo negli anni.
Across the Universe è un film che ti lascia qualcosa, un ricordo, una voglia di scoprire e lanciarti.
Oltre ad essere un film su due ragazzi che si innamorano sulle note dei Beatles, si tratta di un film sulla gioventù, sul potere del cuore, sul coraggio che, a volte, viene a mancare poiché non ti hanno insegnato come usarlo.
Alcune immagini psichedeliche, coloratissime, forti e ricercate, danno la certezza che oltretutto è un film di ottima qualità, con un grande lavoro di immaginazione. E non sarebbe potuto essere altrimenti.
Acrosse the Universe è una bella serata sulla spiaggia, con gli amici, buona musica, tanta birra e una ragazza; una serata che avrà una fine, ma che riuscirà a mancarti.
