Ecce Bombo – Il giovane Nanni Moretti

Andrea Vailati

Ottobre 20, 2016

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Ecce Bombo

Ecce Bombo si definisce come il secondo lungometraggio scritto, diretto e autoprodotto da Nanni Moretti.

Michele Apicella, Mirko, Vito e Goffredo sono quattro amici al bar, per ricordare la citazione di Gino Paoli, il cui disco si nomina durante il film, traendone anche la splendida colonna sonora: Amare inutilmente.
Si ritrovano per sollevare le loro serate dal torpore e dall’inedia per dedicarsi agli incontri sull’autocoscienza, per parlare e cercare di risolvere i dilemmi dei giovani post-adolescenziali.

Michele si ritrova con l’arroganza, tipica della giovinezza, sbruffone e sicuro di sé, contesta l’educazione dei genitori nei confronti della sorella minore, si ribella agli stereotipi storici e politici degli anni ’70. Infatti, non a caso, farà riferimenti alla Democrazia Cristiana, movimento politico pieno di contraddizione che, in modo ruffiano, abbraccia ideologie sia di destra che di sinistra per poter avere più voti possibili.

Si può confrontare la stessa visuale al mondo del cinema di quegli anni, dove si evidenziano fortemente personaggi popolari come Il vigile urbano o Il medico della mutua, interpretati da Alberto Sordi. Scelta filmografica, a parere di Moretti, poco coraggiosa e innovativa, ma commerciale per poter avere un pubblico più vasto e applausi garantiti.

Michele è la figura del giovane che fa domande insidiose e provocatorie, mostrando la sua presenza con modi di fare fastidiosi, non curante dei giudizi altrui.

Mirko rappresenta un ragazzo timido e problematico che ha difficoltà a interagire con i coetanei e con i problemi reali, come con Olga, la ragazza schizofrenica che ospita in casa.
Vito rappresenta un giovane impiegato nella routine del lavoro, già alienato dalla vita e dalla quotidianità.
Goffredo è uno svagato studente universitario che ha perduto i suoi sogni.

Michele: «Rossi e Neri sono tutti uguali?! (…) Ma che siamo in un film di Alberto Sordi? Si, bravo, bravo…Te lo meriti Alberto Sordi!».

Ecce Bombo è il grido di uno straccivendolo sul lungomare di Ostia, un grido per richiamare l’attenzione.

Così come il robivecchi grida «Ecce bombo», Moretti vorrebbe gridare «Guardate chi siamo, guardate i giovani che non sono come descrivete, ma sono appassionati, volitivi e impegnati con i loro progetti, anche se ogni tanto si perdono nelle loro domande e nei dubbi, anche se si distraggono a causa delle femministe che si professano libere nell’amore».

Massimiliano Bruno nel film Nessuno mi può giudicare, riprenderà la citazione di Alberto Sordi e Rocco Papaleo, nella versione di un popolare ribalterà la frase dicendo: «Bianchi e neri sono tutti uguali?! E che siamo in un film di Nanni Moretti? Te lo meriti Nanni Moretti!».

Fu presentato al London Film Festival, negli anni ’80 fu distribuito nella Germania Ovest e venne nominato in concorso per il trentunesimo Festival di Cannes.

Nel film ci fu la partecipazione straordinaria di Luigi Moretti, padre di Nanni Moretti, che interpretava il poeta disoccupato.

Venne presentato come Film manifesto di Moretti perché riscosse molto successo tanto che venne messo nella categoria commedia, umorismo con un notevole disappunto di Moretti.

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  • Andrea Vailati

    "Un giorno troverò le parole, e saranno semplici." J. Kerouac

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