Breve Fenomenologia del vincere un Oscar

Andrea Vailati

Febbraio 27, 2016

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oscar

Salve a tutti, siamo qui oggi riuniti per parlare dell’evento di cui tutti parlano, l’evento che a tratti amiamo a tratti odiamo, l’evento che volente o nolente ogni amante del cinema è tentato di vedere, La Notte degli Oscar. Quest’anno ci troveremo dinnanzi alla 88esima edizione, con un passato alle spalle fatto di delusioni, davvero la Vita di Pi non ha vinto miglior film? Rocky e non Taxy Driver nel ’77? ma anche di grandi gioie, Benigni nel ’99, Fellini ed il suo cinema impossibile da non amare, Marlon Brando e gli indiani d’America. Tutto questo contornato dal maestoso show che ogni anno ci accompagna per tutta la giornata, all’insegna del capitalismo, quello che piace, quello fastoso, quello del Red Carpet e di tutte le star con i look più variegati.
Ma parliamo di cinema adesso. Come miglior film abbiamo un quadro pittoresco, fatto di quei film ed interpreti “adatti all’Accademy” e di quelli che non si possono escludere ma mai vedremo trionfanti: Mad Max, un gran bel prodotto cinematrografico. Un film che nonostante non abbia una trama molto strutturata, bensì davvero basilare anche dal profilo della sceneggiatura, riesce comunque a mostrarsi avvicente, mai passivo, mai eccessivo e, incredibile ma vero, mai noioso; Revenant, un film splendido nella regia e fotografia, ma alquanto apatico, mai davvero romantico o emozionante, forse un po troppo arido,con personaggi stereotipati ed un ascesa più fisica che ideologica, non per forza negativa come prospettiva; Room, l’emozione nella voce di un bambino sognante, fantasioso, un film davvero toccante ma senza manierismi, semplicemente voglioso di ricordarci lo stupore della vita, sufficiente a ricercare felicità; La Grande Scommessa,uno di quei film che piacciono a prescindere dal genere al quale si accostino,un film tecnico, “monotematico”, eppure capace di rendere accessibile e comprensibile il tema dominante, prettamente economico, a tutti con idee registiche ironiche, brillanti, graffianti e decisamente sui generis;Il Caso Spotlight, un “documentario” dinamico, registicamente coinvolgente con grandi interpreti e con una storia troppo grande ma ben racchiusa in una denuncia davvero d’impatto; Brooklyn e la sua storia secolare, fatta di maschere sociali, immigrati ,irlandesi,italiani ed un amore trascendente nel tragico, quello che emoziona forse un pò forzatamente; infine Il Ponte delle spie,un film americano in toto, una bella storia, degli ottimi intepreti, un po lineare, con ideali ormai già sentiti e giusto un po riadattati ma ben costruito, bello e sempre affascinante. Come miglior regia punto su La Grande Scommessa per il suo tono dinamico, unico, capace di rendere un film “documentaristico”, monotematico sempre dinamico, accessibile, divertente grazie ad una narrazione sui generis, giochi registici, cambi di spazi e di tempi sempre ben congegnati. Come miglior fotografia punto su Revenant, poichè dà l’unico tono poetico percepibile nel film, con quadri paesaggistici davvero maestosi. Miglior Attore protagonista vedo Di Caprio troppo vicino al traguardo, d’altronde Revenant è un film carente di sceneggiatura ma impostato sulla potenza interpretativa, anche se unicamente basata sulla fisicità, del suddetto Leonardo e sulla regia, forse un prodotto un pò “fattoapposta”. Attrice protagonista punto su Brie Larson, meravigliosamente emotiva ni Room, ma anche Cate Blanchett e Jennifer Lawrence rasentano la perfezione nella loro infinita intensità. Attrice ed Attore non protagonista vedo Tom Hardy(Revenant) e Mark Rylance(Il ponte delle spie) e Rooney Mara(Carol) e Kate Winslet(Steve Jobs) come possibili vincenti. Sceneggiatura originale sarebbe meraviglioso fosse Inside Out ma penso sia più plausibile Spotlight o Il ponte delle spie, anche il passato ci ricorda quanto gli oscar alle Sceneggiature siano sempre pronti a stupirci, qualche volta anche per pareggiare i conti con ingiuste esclusioni. Per la non originale non posso che spingere per La Grande Scommessa e Room, forse probabili esclusi su cui l’Accademy dovrà “farsi perdonare”. Infine forza Mustang per gli stranieri, forza Star Wars e Mad Max per i vari montaggi, sonoro, costumi(forse anche The Danish Girl)però non andrebbe sottovalutato),trucco ed effetti speciali e forza Simple Song no. 3 per la canzone. Se non ve ne siete accorti non ho parlato del miglior film, sempre difficile da scegliere, troppi criteri, sia di testa che di pancia. Punto su La Grande Scommessa, Room e Spotlight e spero non tocchi a Revenant ed Il ponte delle spie. Infine ovviamente per ultimo ma forse primo in quanto a tifo, forza Morricone, l’immenso maestro, tra i motivi più rilevanti del mio amore per il cinema, forza Ennio Morricone per la colonna sonora del non da me troppo amato tarantiniano The Hateful Eight. Buon Oscar a tutti, vedremo che storia ci attende.

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