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La vera storia di John E. Douglas, il profiler di Mindhunter

Vittorio Bevacqua

Marzo 1, 2020

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Mindhunter è una serie televisiva statunitense del 2017, basata sull’omonimo libro, scritto da John E. Douglas, ex agente FBI.

L’opera racconta attraverso lo studio psicometrico dei criminali soggetti a devianza, le vicende che hanno portato alla nascita dell’analisi comportamentale dei killer seriali negli Stati Uniti.

Mindhunter

L’obiettivo primario è quello di spiegare in che modo Holden Ford (personaggio immaginario basato sulla vita di John Douglas) riesce a utilizzare l’analisi introspettiva dei criminali per poter tracciare un profilo psicologico capace di identificare a priori un assassino seriale.

Per poter comprendere meglio ciò che un personaggio come l’agente Ford cerca di trasmetterci, è dunque necessario scavare a fondo nella vita di John Douglas, primo vero profiler della storia.

Mindhunter, la vita di dell’ agente Douglas

John Edward Douglas nasce a Brooklyn, New York. Milita per quattro anni nella United States Air Force (1966–1970) e ottiene diverse lauree e un dottorato di ricerca negli stati Uniti. Nel  nel 1970 l’FBI lo assume, e la sua prima sede operativa diventa un ufficio a Detroit, nel Michigan.

Sul campo fa valere le sue doti militari e comunicative, assumendo il ruolo di cecchino per la squadra locale SWAT, e divenendo in seguito negoziatore di ostaggi (come mostrato nella serie). Nel 1977 si trasferisce alla Behavioral Sciences Unit (BSU)  dove insegna tecniche di negoziazione degli ostaggi e psicologia criminale ai nuovi agenti speciali dell’FBI. Date le sue referenze, ottiene  l’approvazione per creare e gestire e  un programma di profiling criminale. 

MINDHUNTER

Durante i suoi viaggi attraverso il paese volti a istruire gli agenti di polizia, Douglas inizia a intervistare alcuni serial killer in varie carceri. L’obiettivo è quello di creare una nuova branca dell’analisi comportamentale, finalizzata alla creazione di un profilo criminale. Parlò con alcuni dei più noti assassini seriali della storia contemporanea. Tra questi spiccano i nomi di David Berkowitz, Ted Bundy, Charles Manson, Edmund Kemper, James Earl.

Mindhunter, l’attività di profiling

Douglas esaminava le scene del crimine e le interviste creando dei profili degli aggressori, descrivendo le loro abitudini e cercando di predire le loro future mosse. Come ci racconta la serie diretta da Fincher, agli inizi del suo lavoro Douglas è ripetutamente soggetto alle critiche dei suoi colleghi.

La sua nuova metodologia operativa si rivela però molto utile, data la capacità di restringere il cerchio dei sospettati e ridurre in termini di velocità le indagini.

Dal suo ritiro dall’FBI avvenuto nel 1995, Douglas ha ottenuto fama internazionale come autore di libri in cui narra la sua vita, ed è apparso numerose volte in televisione.

Mindhunter, la fama di John Douglas

Douglas inizia a farsi conoscere grazie al suo coinvolgimento negli omicidi di Atlanta del 1979, attraverso un’intervista che fece con People Magazine a proposito di un suo profiling che ipotizzava l’assassino come un giovane nero.

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Quando Wayne Williams viene arrestato, Douglas lo identifica come “quello giusto per gran parte degli omicidi”. Riceve per queste ragioni una lettera di richiamo da parte dell’FBI. Nonostante tutto, attende il procedimento a suo carico e sostiene l’accusa.

John Douglas, alcune curiosità

Nel 1993, Douglas viene si rende partecipe di un altro controverso e celebre caso americano, quello dei Tre di West Memphis. In questa occasione, tre bambini di 8 anni vengono uccisi in Arkansas.

La polizia del paese dell’Arkansas dichiara inizialmente la colpevolezza di alcuni satanisti già ricercati. Tre adolescenti furono quindi arrestati e processati per satanismo. Nonostante tutto, nel 2006, a seguito di nuove indagini, Douglas si dice convinto dell’innocenza dei tre, considerando improbabile la teoria di omicidio di matrice satanica.

Non è il primo caso di contraddittorio da parte del’ex agente dell’FBI. Douglas infatti si oppose anche al processo a carico di Amanda Knox, considerando il suo profilo incompatibile con quello dell’assassino di Meredith Kercher. A oggi, gli studi dell’ex agente dell’ FBI sono universalmente riconosciuti e ritenuti cruciali in gran parte del mondo.

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