Fuga da Alcatraz di Don Siegel è uno dei capisaldi del genere prison movie. La regia pulita, la caratterizzazione dei personaggi, e i rapporti che si instaurano tra essi, lo hanno reso un film imprescindibile all’interno del suo genere di riferimento, e non solo.
Appartenendo al periodo vibrante degli anni ‘70, la pellicola aveva come obiettivo quello di fornire uno spaccato della vita carceraria. Le condizioni disumane in cui riversavano i detenuti, i soprusi dei sorveglianti, l’annullamento della persona sono tutti elementi ampiamente trattati dal film; e come veicolo per narrare questi argomenti si scelse uno degli avvenimenti più celebri del Novecento.
Fuga da Alcatraz: le persone coinvolte
L’inizio di Fuga da Alcatraz ci catapulta nella storia in medias res, mostrandoci l’arrivo di Frank Morris (Clint Eastwood). Attraverso questo prologo, Siegel ci mostra in maniera magistrale le misure di sicurezza che la prigione attua. Tutti i controlli, le perquisizioni e la massiccia presenza di personale rendono bene l’idea di imponenza del luogo. Morris viene sbattuto in cella e comincia così a scontare la sua detenzione. Noi non sappiamo nulla di lui, né del suo passato, se non che è molto pratico in evasioni e che ha un QI decisamente sopra la media.
In effetti non sono molte le informazioni che riguardano questo individuo. Classe 1926, Frank perse entrambi i genitori all’età di undici anni, e già dall’adolescenza iniziò a praticare dei piccoli furti. Questi crimini si espansero in gravità man mano che Frank crebbe. Dopo l’arresto, con l’accusa di possesso di narcotici e rapina a mano armata, Frank iniziò a farsi un nome come evasore seriale, tanto che i tribunali lo trasferirono di continuo da un penitenziario all’altro. Proprio nel penitenziario di Atlanta, Frank conobbe i fratelli John e Clarence Anglin e lo stesso Allen West.
I fratelli Anglin appartenevano a una numerosa famiglia di agricoltori (in tutto erano tredici fratelli), e fin da bambini cominciarono a lavorare nei campi. Negli anni ’50 cominciarono a commettere le loro prime rapine. Furono arrestati nel 1956 e mandati nel penitenziario di Atlanta. Allen West fu invece arrestato nel 1955, per un furto d’auto. Scontò la pena, ma venne nuovamente arrestato quando fu sorpreso a dirottare un aereo. Anche lui fu rinchiuso nel penitenziario di Atlanta.
Nel film Fuga da Alcatraz Allen West è l’estraneo del gruppo (nel film ha addirittura un altro nome). Fa la conoscenza di Frank e dei fratelli Anglin durante la sua permanenza ad Alcatraz, ma nella realtà dei fatti i quattro criminali si conoscevano già in quel periodo.
Morris, West e i fratelli Anglin socializzarono durante questo periodo di prigionia ed organizzarono un tentativo di fuga. Il piano però fallì e i quattro vennero presi e mandati in penitenziari diversi. Nel 1957, Allen West raggiunse Alcatraz. Lui fu il primo ad arrivare nel noto penitenziario, seguito da Frank Morris e John Anglin nel 1960, e da Clarence Anglin nel 1961.
Fuga da Alcatraz: l’evasione
Arriviamo a parlare della fuga vera e propria. In Fuga da Alcatraz, la narrazione si sofferma con grande precisione sui meticolosi preparativi messi a punto dai quattro criminali, e il tutto risulta essere abbastanza accurato. Quello che forse non è esplicito in Fuga da Alcatraz è il tempo che è stato necessario alla preparazione. Dai discorsi che fanno i personaggi, dalle transizioni da una scena all’altra, intuiamo che sono trascorsi dei mesi; in realtà ci sono voluti circa due anni di preparazione.
Durante questo lungo periodo, Morris, West e gli Anglin rubarono del materiale con il quale attuare il loro piano; lavorarono la cartapesta per costruire delle teste finte, si procurarono gli arnesi per poter scavare il buco nella loro cella, costruirono una zattera per attraversare la baia di San Francisco.
Rubarono dei cucchiai di metallo dalla mensa e il motore di un’aspirapolvere con i quali fabbricarono una sorta di trapano. Forarono le pareti delle loro celle durante le ore di musica, in modo tale da non avere problemi con il rumore. Mascherarono i progressi fatti con delle carte dipinte dello stesso colore delle celle e andarono avanti così per diverso tempo.
Per quanto riguarda le teste, le realizzarono con una mistura di sapone, polvere di calcestruzzo, dentifricio e carta igienica. Il gruppo inoltre rubò dei capelli veri dalla barberia della prigione per dare alle teste un aspetto più realistico.
Una volta completati i fori e le teste, i fuggitivi iniziarono a costruire una zattera, formata da una cinquantina di impermeabili, anch’essi rubati. Una volta gonfiati, gli impermeabili sarebbero serviti da gommone, indispensabile per attraversare le turbolente acque della baia.
Per coprire meglio i loro intenti, Morris e gli altri ridimensionarono l’ampiezza dei fori delle celle con del cemento. Tuttavia Allen West commise un errore di valutazione, riducendo troppo l’ampiezza del foro della sua cella.
Il fatidico giorno arrivò. 11 giugno 1962. Frank Morris e i fratelli Anglin uscirono dalle loro celle, mentre West tentò nuovamente di allargare la sua via di fuga. Quando finalmente West riuscì a passare era ormai troppo tardi. I suoi compagni erano già fuggiti, e perciò Allen West ritornò nella sua cella.
Morris e i fratelli Anglin attraversarono il condotto di areazione fino a raggiungere il tetto della prigione. Riuscirono a scendere per la ventola della cucina e raggiunsero i cancelli della prigione, alti più di tre metri. Dopo aver scavalcato l’ostacolo, Frank Morris e i fratelli Anglin raggiunsero la costa nordorientale, un punto dell’isola fuori dalla portata delle torrette. Alle 22:00, i fuggitivi salirono sulla loro zattera e si inoltrarono nella baia.
Da allora non si hanno più notizie ufficiali dei fuggitivi. L’FBI trovò gli impermeabili il 21 giugno vicino al Golden Gate Bridge. Seguirono indagini, ricostruzioni, supposizioni, avvistamenti. Ma nei mesi e negli anni successivi divenne difficile distinguere la realtà dalla leggenda. La fuga dei tre aveva avuto una risonanza mediatica incredibile, e il penitenziario di Alcatraz chiuse il 21 marzo 1963.
Fuga da Alcatraz: dopo la fuga
Allen West collaborò con l’FBI per ricostruire la fuga dei suoi compagni. Tuttavia negli anni successivi, la sua vita ebbe ancora problemi con la giustizia; condannato all’ergastolo, Allen morì nel 1978, all’età di 49 anni, per una peritonite.
Stando alle testimonianze di alcuni parenti degli Anglin, i due fratelli sarebbero sopravvissuti alla fuga e avrebbero condotto una vita tranquilla in Brasile. Ci sono varie cartoline e foto che ritrarrebbero i fratelli Anglin in Sudamerica e, secondo il parere degli esperti, ci sono buone probabilità che le foto siano autentiche.
Su Frank Morris invece non ci sono certezze. Secondo una lettera, datata 2013, scritta forse da John Anglin, pare che Frank Morris sia morto nel 2005 e sepolto sotto falso nome.