Con naturalezza e senza imbarazzo, The Boys in due stagioni ha conquistato il suo posto tra le serie più grandi. Lo show di Amazon Prime Video, creato da Eric Kripke e fondato sul materiale del fumetto di Ennis e Robertson, presenta in maniera irriverente e sanguigna una graffiante critica al modello sociale americano, attraverso le immagini di questi celebri Super così perfetti e ideali.
Ponendo l’attenzione sulla percezione del supereroe piuttosto che sul comportamento eroico in sé, quest’opera ha riportato prepotentemente sulla scena l’uomo comune, in un periodo in cui all’uomo comune è chiesto principalmente di assistere passivamente alle imprese di questi esseri straordinari, come nel caso del Marvel Cinematic Universe.
In particolare, attraverso gli occhi di Hugh Campbell, lo spettatore nota e riconosce lo scarto tra le star gestite dalla Vought American e le anonime comparse che popolano New York, così simili ai tragici Ultimi di Primo Levi, persone umane, troppo umane e quindi lontane dalla realtà eroica dei Super.
Se nella prima stagione il focus centrale di The Boys era la tematica degli effetti collaterali delle operazioni dei supereroi, la seconda si concentra più su una storia di vendetta, esposizione delle ipocrisie di queste celebrità e ricostruzione di un passato amaro.
L’immedesimazione con i personaggi principali è uno dei punti forti della serie, infatti al centro di tutto, ci sono i The Boys, imperfetti, confusi, arrabbiati, ognuno ha i suoi motivi per odiare i Super: Frenchie ha una ragione culturale, LM la sua l’ha ereditata dal padre, Hughie e Butcher a causa dei Super hanno perso il loro amore.
Proprio partendo dal rapporto tra Hughie e Annie, si arriverà a comprendere meglio quello tra quest’ultima e Maeve, una dei Super più importanti della Vought.
Hughie vs Annie: un legame necessariamente ordinario

The Boys – Hughie
Dopo la morte di Robin, Hughie è disperato, offeso, impotente. Nessuna forma di risarcimento può consolarlo per il modo in cui la sua ragazza si è disintegrata davanti ai suoi occhi e quando, grazie a Butcher, scopre che i Super sui loro incidenti ci ridono sopra, non fa che arrabbiarsi ulteriormente.
Senza aver nessun talento particolare, questo ragazzo riesce tuttavia a legare con la giovane Annie, a sua volta vittima dell’illusione stile Avengers presentata dalla Vought sui Sette. Annie, AKA Starlight, infatti, ha dovuto fare i conti con le gerarchie dello Star System e con tutto ciò che riguarda l’ipocrisia che governa il suo ruolo da Super.
Senza saperlo, Annie rappresenta un ponte perché lega la realtà comune all’immagine fantastica e perfetta costruita dalla Vought intorno ai Super: la sua umiltà e la sua voglia di giustizia la proteggono dalle esagerate rappresentazioni commerciali e strategiche che la multinazionale realizza intorno ai supereroi.
Con Hughie, lei riesce a trovare un nido sicuro di spontaneità in una città così ipocrita come la New York dei Super: con i The Boys intrattiene un rapporto ambivalente, dato che Butcher e gli altri sono scettici nei confronti di tutti i Super, ma in ogni caso lei con le persone umane riesce a legare proprio perché resta umana nonostante il prestigio che guadagna.
Il brutto anatroccolo Annie finisce ben presto per trovarsi a metà strada: da un lato è una normale ragazza con le sue insicurezze e i suoi limiti, dall’altro una supereroina costretta a corrispondere a un ideale collettivo cucito su misura per lei.
Solo il legame con Hughie la aiuterà a mantenere il contatto con una realtà così schizofrenica, perché il ragazzo rappresenta la sua ancora di salvezza, l’unica certezza in mezzo alla nebbia.
In questa nebbia Annie brancola, seguendo pericolosamente le orme di un’altra donna, così simile a lei e al tempo stesso così diversa, Queen Maeve, costretta dall’esperienza a macchiare i propri valori e la giustizia che bramava per i più deboli.
Annie vs Maeve: Diventare ciò che non si è

The Boys – Queen Maeve
La riflessione riguardo a Queen Maeve si muove su un duplice piano: il primo riguarda la rappresentazione più generale che The Boys offre sull’illusione culturale e sociale che le multinazionali costruiscono attraverso le loro studiate, minuziose pubblicità; il secondo riguarda la percezione soggettiva che Maeve ha maturato di questa triste, ipocrita realtà.
Ella era in origine l’eroina perfetta, giovane, bella e determinata, ma purtroppo la sua parabola ascendente ha dovuto scontrarsi con le esigenze della Vought, la presentazione di un prodotto su misura per il pubblico e la produzione di capitale sulla pelle sua e degli altri membri della squadra dei Sette.
Maeve ha fatto difficoltà nel processo di adattamento a questa realtà, perché mettere da parte i suoi valori era un gesto pesante e drastico, e lei è una che non scende a compromessi.
A causa delle pressioni esercitate da Homelander, tuttavia, la donna ha dovuto piegarsi, perdendo gradualmente la fiamma che la animava da giovane e orientando i suoi atteggiamenti e i suoi comportamenti da Super in accordo con le esigenze di Mamma Vought.
Quando Starlight entra nella squadra, quindi, individua Maeve come un modello, ma gradualmente si accorge che di ideale questa figura non ha nulla e tra di loro sembra crearsi un vuoto incolmabile: Maeve diventa per Annie un monito, un riferimento al contrario, da evitare, e viceversa Annie per Maeve è l’incarnazione di tutti i suoi rimpianti, di ciò che era e ha smesso di essere.
In questa relazione, quindi, The Boys presenta un avvertimento che riguarda l’identità che assumiamo in società, il ruolo sociale che i contesti ci costringono a scegliere e quanto siamo disposti a cedere pur di preservare questo ruolo.
Maeve sembra sola e arresa, rassegnata di fronte alla potenza della Vought che arriva ovunque: un velo la separa da Annie nel corso della prima stagione, ma nella seconda il fuoco acceso dallo scandalo del Composto V e dagli errori di Homelander lacera questo velo e consente alle due di stabilire una comunicazione.
L’eroina giovane e quella esperta, la speranza e la rassegnazione si contattano, si esplorano e finalmente si riconoscono quando, dopo uno sfogo di Maeve di fronte alla richiesta di aiuto di Annie e Hughie, la prima interviene per sconfiggere Stormfront.
Al termine della seconda stagione, la Vought non è ancora domata, ma sicuramente se Maeve conferma di essere uscita dalla condizione di torpore nella quale versava, i prossimi episodi avranno nuove battaglie da raccontare.