Lavorando sul sottile trait d’union tra arte e scienza, il Premio Fausto Rossano per il pieno Diritto alla Salute opera un importante tentativo di lavoro di civiltà su alcune tematiche di carattere sociale e psicologico.
Ormai giunta alla sua settima edizione, questa rassegna cinematografica torna finalmente in presenza dopo il difficile anno della pandemia e l’esperienza in remoto della scorsa edizione.
Il Premio, dedicato alla figura dello psichiatra napoletano Fausto Rossano (scomparso nel 2012), porta avanti la sua filosofia che mira a integrare disagio psichico e comunità. «Sulla scia dell’idea culturale di mio padre, di attenzione ai bisogni delle persone nei loro contesti, è importante accendere i riflettori sulle sofferenze delle fasce più deboli in un momento di enorme difficoltà come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia e di tutte le conseguenze sociali, economiche e di isolamento che si porta dietro. Per questo parliamo di violenza sulle donne, in costante aumento, o di una questione irrisolta come la migrazione. Non ci limitiamo a denunciare, ma vogliamo trasmettere anche messaggi e testimonianze positive attraverso gli incontri e soprattutto attraverso il mezzo cinematografico, uno strumento universale che può superare tutte le barriere».
Usando i mezzi della settima arte, lo sforzo compiuto da questa fiera consiste in un tentativo di dare voce ad ambienti, personalità e problematiche differenti, attraverso un prezioso scambio tra psicologia, arte, scienze del benessere e attualità.
Con spirito appassionato e critico, i membri del comitato organizzativo si sono messi in gioco non solo per selezionare i corti, ma anche per fare in modo che tutto andasse bene e senza entrare in conflitto con le norme legate allo stato d’emergenza.
Premio Fausto Rossano: Libertà, Luce e Bellezza

Premio Fausto Rossano – Il calendario degli eventi
Dal 16 al 23 ottobre, dunque, il Teatro AvanPosto rappresenterà il luogo fisico principale delle proiezioni e degli incontri con gli ospiti, ma gli appuntamenti avranno anche luogo in altri centri culturali napoletani.
Nella settima le quarantaquattro opere si dividono in sette categorie (Cortometraggi, Documentari, Laboratori, Animazioni, Focus Campania, Studenti, Scuole), mentre il focus sulla violenza di genere che avrà luogo il 21 ottobre all’ex-OPG verrà inserito fuori concorso.
La tentazione, quest’anno, sembra essere quella di permettere all’incontro e all’aggregazione di prevalere sul Premio in sé. Sicuramente, la qualità dei corti sarà determinante per la riuscita della mostra, ma al tempo stesso quello che si attende davvero è la possibilità di respirare insieme all’altro l’aria del ritorno all’incontro.