In un mondo destinato a fermarsi, a negarsi, condannato così ad interrompere la strada verso la propria realizzazione, il cinema e la cultura si rivelano essere l’ultima ancora di salvezza. Riprendendo il monito dostoevskiano secondo cui solo «la bellezza salverà il mondo», il Torino Underground Cinefest è l’unico Festival che decide di non arrendersi, ma di trovare soluzioni alternative per affermarsi e concedersi al proprio pubblico.
Infatti, per gestire e contenere l’emergenza epidemiologica in corso, la settima edizione del Torino Underground Cinefest, ideato diretto dal regista Mauro Russo Rouge, insieme a Annunziato Gentiluomo e Matteo Valier, grazie al supporto delle associazioni ArtInMovimento e SystemOut, offrirà più del 70% dei prodotti selezionati in streaming sulla piattaforma italiana Indiecinema (www.indiecinema.it).

Annunziato Gentiluomo, Mauro Russo Rouge e Matteo Valier
Inoltre, sette lungometraggi saranno anche disponibili su MYMOVIESLIVE, all’interno del più ampio progetto #IORESTOACASA promosso da MYmovies. (www.mymovies.it/iorestoacasa/
Il Festival avrà “luogo” da domenica 22 marzo a sabato 28, ricoprendo l’arco di un’intera settimana. Il pubblico potrà godersi ogni film comodamente a casa sul proprio divano, attraverso gli appositi servizi streaming. L’obiettivo del Torino Underground Cinefest è proprio quello di valorizzare e divulgare un cinema impegnato e poco convenzionale, senza però escludere linguaggi ed estetiche più tradizionali. Un modo per rispondere al bisogno di verità e di nuovi codici di cui il pubblico è oggi sempre di più alla ricerca.
Relativamente alla piattaforma Indiecinema, dalle ore 14.00 di domenica 22 marzo, saranno disponibili per tutta la durata del Festival una serie di cortometraggi e alcuni lungometraggi provenienti da tutto il mondo, che mostreranno allo spettatore un cinema indipendente, impegnato e decisamente poco tradizionale. Tra questi il film di Victoria Yakubov “Olma Djon”, la storia di un padre che, non riuscendo a comunicare con la propria figlia, compie un viaggio spirituale nella propria coscienza attraverso l’aiuto di una sciamana. Insieme a questi lungometraggi saranno disponibili diversi cortometraggi, tra cui “Anna” di Dekel Berenson e “Electric swan” di Konstantina Kotzamani.
Da lunedì 23 marzo, poi, si potrà godere della visione di “Sheep Hero” di Ton van Zantvoort, un commovente documentario cinematografico proveniente dai Paesi Bassi che narra la storia di un pastore in quello che non è più un paese per pastori. Insieme a questo lungometraggio, tra i vari film verranno presentati il documentario musicale “Felix in Wonderland” di Marie Losier e il cortometraggio horror “Innocent boy” di Brock Cravy.
Nella giornata di martedì 24 marzo, la bussola del Festival si sposta nella penisola iberica con il film “Occidente” di Jorge Acebo Canedo, il racconto di un regista che, ritornando nella città natale da cui era fuggito, riscoprirà nuovi modi per essere il proprio passato. Insieme al film, saranno disponibili il cortometraggio “Ashmina” di Dekel Berenson e il film drammatico del 2018 “Majnuni” di Kouros Alaghband.
Da mercoledì 25 marzo, invece, l’espressione filmica si sposta sul lungometraggio di Guy Davies che, in quanto film drammatico e di formazione, ritrae amaramente l’adolescenza di un ragazzo nella campagna inglese. Inoltre, una serie di cortometraggi saranno annessi alla piattaforma Indiecinema come “Take care” dell’israeliano Itamar Giladi e il tedesco “Lead” di Benjamin Leichtenstern
Il giorno giovedì 26 marzo si avrà la possibilità di visionare di “Anna’s war”di Aleksey Fedorchenko: la drammatica storia di una bambina che, miracolosamente sopravvissuta all’esecuzione degli ebrei della propria zona grazie l’aiuto della madre, si deve nascondere in un rifugio condannata a osservare la guerra in atto. Altri cortometraggi disponibili nella giornata saranno “There is a salad standing between us” di Alice Von Gwinner, e il candidato al David di Donatello per miglior corto “Il nostro tempo” di Veronica Spedicati.
Da venerdì 27 marzo, invece, il Torino Underground presenta due lungometraggi: “Here and now” di Roman Shumunov e “Doubtful” di Eliran Elya. Il primo, un film drammatico russo uscito nel 2018, e il secondo, una narrazione israeliana che racconta la storia di un uomo apatico che tenta di salvare due adolescenti dalla strada attraverso la forza emancipatrice dell’arte. Insieme a loro, tre cortometraggi, tra cui “Luce” di Ciro Apicella.
L’ultimo giorno, sabato 28 marzo sarà visibile “Dentro il collettivo” di Lorenzo Melegari, un film sulla storia del centro sociale Art Lab e sul labile confine tra legalità e giustizia. E così i cortometraggi “Born in Gambia” di Natxo Leuza Fernandez e “Sirio” di Davide Palella.
In sintesi, il Torino Underground Cinefest presenta 10 lungometraggi e 35 cortometraggi provenienti da tutte le parti del mondo.
L’incessante ricerca del vero più crudo e autentico che caratterizza la filosofia di questo Festival del cinema indipendente, si manifesta proprio nei lungometraggi selezionati. Sette di questi saranno disponibili gratuitamente a questo URL www.mymovies.it/iorestoacasa/torinounderground/ per una singola proiezione, sempre alle ore 22.00, dal 22 marzo fino al 28 con un film al giorno.
“Questa speciale edizione del Torino Underground risulta comunque molto ben assortita, ricca di interessanti prodotti cinematografici. La parola poi sarà data alle Giurie impegnate nelle scelte dei vincitori e al pubblico che avrà la possibilità di accostarsi al genere indie, a questo cinema “invisibile” che, secondo il mio punto di vista, ha tanto da dire e da insegnare, oltre a essere capace di emozionare e trattare temi non convenzionali con linguaggi spesso originali”
Queste le parole del direttore artistico Mauro Russo Rouge, anche regista di film indipendenti come l’ultimo Ira, presentato al Ravenna Nightmare Film Festival e selezionato alla 42esima edizione del Denver Film Festival.