In uscita nelle sale italiane martedì 5 novembre 2019, Ira è il terzo lungometraggio del regista torinese Mauro Russo Rouge, dopo Censurado: inno all’amore (2015) e Aberrante (2016).
“Ira” è un’opera indipendente, realizzata con una piccola troupe e con pochi mezzi, ma che ha l’aria di essere un lavoro personale e intenso, un dipinto suggestivo di due vite ai margini, di due solitudini che si incontrano.
In attesa di vedere il film in anteprima al Ravenna Nightmare Film Fest, dove verrà proiettato il primo novembre, ho avuto il piacere di discutere con Mauro Russo Rouge riguardo al film.
Il regista e sceneggiatore ha definito “Ira” come la “storia di due ragazzi difficili, una prostituta e un giovane che lavora al mercato della città. Essi si legano e si relazionano, ed hanno una vita in bilico tra la volontà di emergere e la capacità concreta di farlo”.
L’opera è peculiare per la messa in scena. Il regista afferma che non era presente una vera e propria sceneggiatura e che lui si è limitato a seguire i personaggi, interpretati non da attori professionisti, bensì presi dalla strada. I dialoghi nel film sono limitati e l’improvvisazione è centrale.
Mauro Russo Rouge afferma inoltre che il “seguire i protagonisti ha contribuito all’eliminare ogni filtro per dare al film un respiro autentico e reale il più possibile”. Il regista, guidato dall’esigenza di girare una storia legata alla vita di due giovani, ha immortalato la loro quotidianità seguendoli per giorni. Il film ha uno stampo documentaristico per via dello stile adottato, ma in realtà è un dramma sulla vita di due ragazzi soli, sullo sfondo di location periferiche fatiscenti e desolate.
Torino Underground Cinefest 2019 – I migliori corti
Il film, ci racconta il regista, è stato girato tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, ed è stato presentato in vari festival, come il Denver Film Festival e il Festival del Cinema di Bogotà.
“Ira”, lungometraggio dallo stile minimalista, ha avuto un budget di circa 50.000 euro ed è stato oggetto di una lunga post-produzione (circa un anno), principalmente a causa del difficile lavoro rivolto al sound design e al sound editing. L’opera è prodotta da due associazioni culturali, “systemaut” e “artinmovimento”, e non ha avuto una vera e propria fase di pre-produzione: Mauro Russo Rouge ha girato il film in prima persona, con luce naturale e diegetica.
Il girato totale di “Ira” ammontava a 45 ore, e infatti l’autore afferma che “la vera regia del film è il montaggio”, che ha dato forma ad un film estemporaneo e sospeso, in sala grazie a Mescalito Film.
In attesa di poter vedere “Ira” nelle sale dal 5 novembre, Mauro Russo Rouge ci anticipa che ha girato il suo quarto film, C.L.A.B., un action senza dialoghi, e che ha in produzione un documentario per il 2020.
“Ira” sarà in programmazione a Torino, Milano, Bologna, Rieti, Trieste, Genova, Poggibonsi, Padova, Vicenza, Roma, Cagliari e Catania tra le altre, ma l’elenco completo di date, città e orari è consultabile online.
Venezia 76: The New Pope; Ep. 2 e 7 – Il “nuovo” Vaticano di Sorrentino