Stranger Things 4 – Running Up That Hill

Linda El Asmar

Maggio 31, 2022

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La prima parte della quarta stagione di Stranger Things ricomincia tornando indietro. Torniamo a quando il laboratorio di Hawkins era ancora attivo, pieno di bambini come Undici, cavie e figli del Dottor Brenner, tutti in procinto di capire e sviluppare al massimo i loro poteri. Succede però qualcosa: una piccola Undici che lacrima sangue e uno sterminio.

ATTENZIONE SPOILER!!

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Una piccola Undici (Millie Bobby Brown)

A questo punto torniamo in pieni anni Ottanta e Stranger Things si dirama in tre storyline principali. Da un lato abbiamo Joyce e Murray che in seguito all’arrivo di una misteriosa bambola russa partono alla ricerca e al salvataggio di Hopper. Dall’altro Undici e Will affrontano la vita da liceali in una nuova città, affiancati da un Jonathan non troppo lucido e apparentemente in crisi per Nancy e l’università. Già dal secondo episodio i tre vengono raggiunti da Mike e si ritrovano nelle classiche spiacevoli situazioni fatte di polizia e agenti in cerca della ragazza, la quale non ha ancora recuperato i suoi poteri. E quando Undi incontra una nostra vecchia conoscenza inizia un viaggio nel passato per ritrovare le sue capacità.

Al centro, sia della storia che (come sempre) del male, c’è Hawkins. Gli altri amati personaggi di Stranger Things, affiancati da qualche nuova piacevole recluta, si ritrovano ancora una volta ad avere a che fare con una presenza maligna del Sottosopra. Questa volta però il cattivo ha qualcosa di diverso. Se pensavamo che a livello di potenza il Mind Flayer fosse il massimo da raggiungere ci sbagliavamo. Il nuovo mostro sembra più potente, più malvagio, più antico. Sembra scegliere le sue vittime con criterio. Ha un target specifico, un suo metodo di esecuzione e il suo nome è Vecna.

Steve (Joe Keery), Robin (Maya Hawke), Max (Sadie Sink) e Dustin (Gaten Matarazzo)

Stranger Things e le vittime di Vecna

Già dai primi episodi abbiamo due vittime di Vecna. Entrambi adolescenti che frequentano il liceo di Hawkins, ma che oltre a questo non sembrano avere niente in comune. I due ragazzi hanno però compiuto le stesse tappe. Prima hanno visto, in luoghi fuori dal normale, un antico orologio a pendolo. Da questa visione una strana presenza ha iniziato a chiamarli e a mostrargli mostruose visioni del loro passato mandandoli in una sorta di trance. Inizialmente, non conoscendo le backstory dei due, ci è difficile comprendere cosa esattamente Vecna gli stia mostrando.

Sembrano incubi, paure, terribili visioni della loro famiglia, di drammi del passato, di persone morte. Come una sorta di Freddie Krueger, Vecna perseguita le sue vittime nelle loro menti fino al punto in cui gli si palesa affermando qualcosa di preciso. Vecna, prima di uccidere le sue vittime, sembra quasi volerle rassicurare affermando di voler porre fine al loro dolore.

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Vecna

Le vittime di Vecna sembrano quindi essere persone, più che altro ragazzi, che si portano dietro una qualche sorta di trauma, di dolore emotivo e psicologico che gli rende la vita impossibile. Persi in questo mondo di visioni, al momento della loro morte nella realtà i ragazzi levitano in aria, le loro ossa si rompono scompostamente e gli occhi scoppiano.

Al momento della seconda vittima per noi spettatori sembra sempre più ovvio chi sarà quella successiva. Alla fine del terzo episodio ne abbiamo la conferma. Max, che fin dall’inizio di questa nuova stagione di Stranger Things ci risulta strana e sofferente, vede l’orologio.

Quel mostro del senso di colpa

Mal di testa, sangue dal naso, incubi, problemi a dormire, traumi passati, visioni. Questi sono i sintomi in comune che sembrano avere le vittime di Vecna. E proprio mentre Max mette insieme i pezzi va in trans e vede quel maledetto orologio. Da quel momento in poi è chiaro a tutti che Vecna punta a lei e che il tempo rimasto è veramente poco.

Vecna sembra infatti seguire uno schema, ma soprattutto le sue vittime sembrano avere qualcosa di profondo in comune. I traumi del passato che li perseguitano non sono semplici traumi. I ragazzi si sentono in colpa. Sono divorati dalla loro coscienza per qualcosa che hanno o non hanno fatto.

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Max (Sadie Sink)

Fin dalla prima puntata di questa stagione di Stranger Things vediamo che Max non sta bene. La ragazza rivive nella sua testa la morte di Billy quasi ossessivamente. Sembra essersi allontanata dai ragazzi, ha rotto con Lucas e gira per la scuola come un fantasma con le cuffie, ascoltando sempre la stessa canzone. Va dalla consulente scolastica, ma non sembra seguire troppo i suoi consigli. Peggiora a scuola, non partecipa alle attività sociali e sembra aver perso leggerezza.

La ragazza è palesemente in una fase depressiva dalla morte del fratellastro e intuiamo che a casa la situazione non è sicuramente delle migliori. Il padre di Billy, che sappiamo essere un violento, per fortuna se n’è andato, ma ciò ha portato a una serie di conseguenze. Max e la madre si sono dovute trasferire in una casa più piccola, in una zona povera di Hawkins, e sua madre è costretta a due lavori che la stremano portandola a bere.

Max si sente inutile e anche un po’ causa del peggioramento della sua vita, ma soprattutto di quella della madre. Lei non ha salvato Billy. Non lo ha aiutato e non lo ha protetto. Crede di essere circondata e seguita dal dolore, e quasi non è stupita di essere vittima di Vecna. Il cattivo di questa quarta stagione di Stranger Things non è più semplicemente un mostro di un’altra dimensione, ma un qualcosa con un cervello apparentemente pensante, capace di giocare con i rimorsi e le coscienze delle sue vittime.

«Love, your shitty little sister Max».

Max è quindi condannata. Ha mal di testa da giorni, è perseguitata dall’incubo della morte di Billy, ha perso sangue dal naso e ha visto l’orologio. Inizia così un conto alla rovescia per le sue sorti. Va trovata una soluzione. Il gruppo si divide, perché una pista sembra esserci. Da un lato Steve si trova nuovamente a fare da baby-sitter a Max, Lucas e Dustin, dall’altro Nancy e Robin partono alla ricerca di Victor.

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Victor (Robert Englund)

In un vecchio articolo di giornale, risalente all’incirca agli anni Cinquanta, le due ragazze hanno infatti trovato una strana storia. La storia di un uomo che fu internato in un ospedale psichiatrico perché dopo aver ucciso in maniera violenta la propria famiglia affermava fosse stata colpa del diavolo. Le vittime avevano le ossa del corpo rotte in maniera scomposta e gli occhi esplosi.

Fingendosi dottorande le ragazze si presentano all’ospedale in cui Victor è rinchiuso ormai da decenni e riescono, dopo aver manipolato i dottori, a parlare con l’uomo. Victor conferma le loro supposizioni. Lui e i membri della sua famiglia erano stati affetti da tremende visioni nei giorni precedenti la loro morte. Incubi che tormentavano le loro coscienze e che non gli permettevano di dormire tranquilli.

Poi, una sera, l’uomo si trovò portato indietro nel momento in cui la sua coscienza aveva sofferto di più, ma qualcosa si interpose. La voce di un angelo, dice l’ormai vecchio e dissennato Victor. La voce di quell’angelo che era Ella Fitzgerald. Quella è la chiave, la musica è la chiave. Victor, infatti, proprio grazie alla canzone riesce a uscire dall’incubo del suo senso di colpa in cui Vecna lo aveva intrappolato e a salvarsi, non salvando però la sua famiglia.

A Hawkins il tempo di Max sembra essere però finito. Dopo aver scritto una lettera per ogni persona a cui tiene e averle consegnate tutte, la ragazza si reca alla tomba di Billy per leggergli la sua. Ormai è chiaro che il suo senso di colpa nasce dalla morte del fratellastro e Vecna le si presenta proprio nei panni di quest’ultimo.

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Max (Sadie Sink)

La ragazza è in trance e i tentativi di Steve, Lucas e Dustin per risvegliarla sono totalmente inutili. Serve qualcosa o Max è spacciata. In questo mondo da incubo in cui sta scappando da Vecna, mondo che è palesemente il Sottosopra, Max non sa più dove andare. A differenza delle altre vittime lei sa con che cosa ha a che fare e cerca di combatterlo con i mezzi che ha, o meglio cerca di fuggirgli, ma gli sforzi sembrano vani.

Ed è a quel punto che arriva al walkie talkie di Dustin la soluzione. Serve la musica, una canzone che lei ama e che la possa riportare indietro. Come i dottori hanno spiegato alle ragazze, la musica ha il potere di raggiungere parti del cervello che le parole non riescono. In questo modo, se le note di una specifica canzone che riporta la persona a emozioni o eventi particolari risuonano nel cervello questa può salvarsi da Vecna.

Lucas individua Running Up That Hill di Kate Bush, quella canzone che ultimamente Max sembra ascoltare in maniera ossessiva nelle sue cuffie, quando come uno spettro senza sorriso gira tra i corridoi della scuola. Le mettono le cuffie, fanno partire la canzone, ma la ragazza ha già iniziato a levitare. Sembra tutto perso, il senso di colpa che logora dall’interno Max sembra più forte di una semplice canzone.

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Lucas (Caleb McLaughlin), Max (Sadie Sink), Steve (Joe Keery) e Dustin (Gaten Matarazzo)

Max soffre da troppo tempo, il dolore è troppo profondo, la depressione le è ormai entrata dentro come un virus. Ma le note la raggiungono in quel luogo perduto in cui Vecna l’ha orma tra le sue spire e li vede. Vede i suoi amici che stanno provando a salvarla.

La colpiscono i ricordi. Lucas che si preoccupa per lei. Lei e Undi. Max e i ragazzi. Lei e i suoi amici. Max e Lucas al ballo quando si diedero il primo bacio. I ricordi di persone che l’hanno amata, protetta, compresa le affollano la mentre e riesce a liberarsi. Nonostante gli sforzi di Vecna, Max fugge dal suo potere sulle note di Running Up That Hill tornando nella realtà.

Stranger Things verso una fine

Questa stagione di Stranger Things ci lascia in sospeso, ma mostrandoci tanti dettagli che non conoscevamo. La storyline di Undici ci permette di comprendere molte cose del passato, ma soprattutto come si sia formato il primo portale per il Sottosopra e come sia nato Vecna.

Ci aspettiamo nelle puntate di Stranger Things che usciranno il primo luglio di vedere l’incontro tra la nostra Undici e Vecna, e di scoprire se il mostro nel mentre ha fatto sua un’altra vittima. Perché il salvataggio di Max non ha certo sconfitto Vecna, ha solo salvato la ragazza. Il mostro è sempre forte e quando l’ultima puntata sembra sul punto di concludersi cattura nelle sue terrificanti visioni un personaggio di cui da tempo conosciamo il senso di colpa: Nancy.

Nancy non si è mai perdonata la morte di Barb. L’amica scomparsa nella prima stagione, mentre Nancy era con Steve, la tormenta ancora anche se non ne abbiamo parlato più. Proprio nel momento in cui tutti sembrano salvarsi Nancy cade nella trappola di Vecna, colpita da sé stessa e dal tormento per la morte dell’amica che si porta dentro da anni.

Si ritrova nuovamente nella piscina in cui abbiamo visto il Demogorgone trascinare via Barb, e Vecna è lì ad aspettarla. Questa volta il mostro sceglie di agire in modo diverso e mostra a Nancy la sua storia e la storia di Victor. Ma soprattutto, tramite Undici, capiamo quali siano le sue motivazioni. Vecna vede l’essere umano come la peggiore forma di peste per l’armonia e l’equilibrio del mondo. Equilibrio che vuole ristabilire.

La sparizione di Barb (Shannon Purser) nella prima stagione

Senza avere coscienza di ciò che è giusto e sbagliato, senza tenere presente le motivazioni e le dinamiche che stanno dietro al sentimento, individua le persone tormentate dal proprio senso di colpa come quelle più nocive. Vecna crede che le sue visioni siano uno specchio in cui la sua vittima si rivede, senza intuire però che il senso di colpa non rende una persona ciò che è realmente.

Che il senso di colpa possa essere sinonimo di coscienza ed empatia Vecna non lo prende in considerazione, per lui senso di colpa e malvagità sono la stessa cosa. E così perseguita chiunque sia logorato da questo sentimento seppur quasi sempre ciò corrisponda a persone innocenti.

Rimaniamo quindi in sospeso, senza sapere come gli altri salveranno Nancy, come Undici, Mike, Jonathan e Will raggiungeranno Hawkins, e come si concluderà questa quarta stagione dalle venature psicologiche di Stranger Things. Non ci resta che aspettare luglio ascoltando in loop, come Max, Running Up That Hill.

Leggi anche: Stranger Things – La potenza della nostalgia

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