Ibrida Festival delle Arti Intermediali 2022 – Identità Digitale

Tommaso Paris

Settembre 10, 2022

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Ibrida Festival delle Arti Intermediali 2022

In arrivo a Forlì la settima edizione del progetto che traduce in proposta culturale e artistica – tra videoarte, performance art, installazioni interattive, dialoghi e musica elettronica – il cambiamento epocale che tutti stiamo vivendo.

«Il concetto di identità è da sempre un campo minato. Il confine tra mondo fisico e mondo digitale è ogni giorno più labile. Tutti noi abbiamo un’identità digitale per accedere ai servizi più disparati del nostro quotidiano. Prima di parlare di Metaverso sarebbe giusto chiedersi: come tutto ciò ha cambiato le nostre vite, in campo artistico e non solo? Dove ci porterà questa epocale transizione?».

(Francesca Leoni e Davide Mastrangelo)

ibrida festival
Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, direttrice e direttore artistico del Ibrida Festival

Così, gli ideatori creativi – Francesca Leoni e Davide Mastrangelo – introducono le domande alla base della settima edizione di Ibrida Festival Internazionale delle Arti Intermediali, dal titolo-tema Digital Identity, e dallo spazio-tempo indicato nella città di Forlì dal 16 al 18 settembre negli spazi di EXATR – hub votato al contemporaneo, situato nel centro storico della città. Mentre l’anteprima online sarà giovedì 15 settembre.

«Ibrida Festival nasce nel 2015 allo scopo di indagare e divulgare le produzioni e le ricerche recenti nell’ambito della videoarte, accogliendo al suo interno anche la performance art e la musica elettronica abbinata alla sperimentazione sulle immagini. Le Arti Intermediali, nomen omen, prevedono l’utilizzo di diversi media contemporaneamente (il video, l’installazione, la musica, la performance live), in un’ottica di ibridazione».

(Francesca Leoni e Davide Mastrangelo)

Non c’è un’idea sistematica, ideologica o gerarchica che possa andare a determinare la ricerca, l’incontro, la contaminazione e l’osmosi dialettica generata da questa ibridazione di linguaggi artistici e ciò permette a una visione sincera e prospettica di venire alla luce.
Il filosofo Gilles Deleuze parlerebbe della struttura rizomatica per descrivere l’Ibrida Festival. Infatti, il rizoma è una particolare tipologia di radice, propria dei tuberi e di molte felci, che penetra nella superficie del terreno in modo orizzontale, libero e senza una vera e propria struttura; a differenza della radice a fittone degli alberi che invece si addentra nel terreno verticalmente per insediarsi in profondità.

I linguaggi qui presi in esame dall’Ibrida Festival, infatti, non sono rami appartenenti a una struttura arborea verticale, sistematica e gerarchica, ma sussitono in quanto tali, indipendenti e in un’immanenza orizzontale. Non dipendendo da un’idea percepita come superiore, i linguaggi possono interagire tra di loro senza vincoli, liberi di contaminarsi e influenzarsi l’uno con l’altro.

«Quest’aria di improvvisazione e provvisorietà, questo modo di procedere un po’ stravolto delle ricerche moderne, sia nella scienza che in filosofia, o in letteratura o nelle arti, è il prezzo che si deve pagare per acquistare una coscienza più matura nei nostri rapporti con l’Essere».

(Maurice Merleau-Ponty, Segni, 1960)

L’arte è finalmente libera di manifestarsi.

E noi di riconoscerci in essa, affrontando il tema contemporaneo che più si avvicina al nostro percorso, indagando nella superficie profonda che caratterizza l’identità digitale, interrogandosi sulla forma della soggettività e il suo rapporto con l’evoluzione della tecnica sempre più imperante.

Lo staff di Ibrida Festival delle Arti Intermediali 2022

Programma della settima edizione di Ibrida Festival

Live: Silvia Cignoli, Salvatore Insana e Caterina Palazzi presenteranno il concerto audiovisivo Your Favourite Hell, il compositore elettronico Økapi (aka Filippo E. Paolini) proporrà OTIS – Vertical Tales. È in programma anche Soul Punx, con Konstantin Dellos (Lunakid) e le animazioni e interazioni video live di Igor Imhoff.

Ogni sera, in chiusura, DJ set e visual a cura di Sonic Belligeranza, con DJ Balli e AcidZab.

Grande novità di questa edizione, un’intera sezione dedicata alle installazioni: per tutta la durata del Festival saranno liberamente fruibili opere create da Rino Stefano Tagliafierro (che presenterà Peep Show Box, viaggio privato nel mondo dell’erotismo nella storia dell’arte), Francesca Fini (con l’opera multimediale in realtà aumentata The reading, till the end of the world), Francesca Lolli (che allestirà l’installazione immersiva Tutte le volte che), Francesco Selvi e Matteo Pini (con Bertrando & Bernardo, installazione video ispirata ai mondi creati da Beckett e Ionesco) e Igor Imhoff (che tornerà a Ibrida con Eyes #41, software che scansionerà in tempo reale i visitatori tramite un apposito sensore a infrarossi, creando una suggestiva esperienza di virtual reality).

Proiezioni: saranno proposte decine di opere di videoarte provenienti da tutto il mondo, in parte selezionate tramite una open call che ha visto l’arrivo di più di duecentocinquanta creazioni da ogni parte del globo. In programma, inoltre, sezioni tematiche (Video Performance, Segnali, Percezioni) e Videoart Yearbook: l’annuario della videoarte italiana a cura del DAMS dell’Università di Bologna con cui da quest’anno Ibrida Festival ha stretto una prestigiosa collaborazione e che sarà presente con una selezione video dall’ultima edizione della rassegna.

Incontri pubblici: i critici d’arte Renato Barilli e Silvia Grandi presenteranno il progetto e la selezione video Videoart Yearbook, Domenico Quaranta, uno dei maggiori esperti italiani in arti digitali, introdurrà il suo libro Surfing with Satoshi. Arte, blockchain e NFT; Bruno di Marino dialogherà con l’artista Francesca Fini sulla video arte e arte al femminile; Elena Giulia Rossi presenterà il suo recente saggio Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet; per il terzo anno sarà proposto Art Magazine Talk, confronto tra le maggiori riviste di arte contemporanea italiana sulle trasformazioni del tempo che stiamo attraversando.

«Il pubblico sarà libero di muoversi negli spazi di EXATR tra proiezioni, istallazioni, incontri e spettacoli live. Quest’anno allestiremo un vero e proprio villaggio intermediale con diverse installazioni interattive e non, un bar e un angolo food per i momenti di svago e confronto tra un live e l’altro. Ibrida Festival, da sempre, è anche un luogo di scambio, un salotto dove nascono idee e progetti, in cui il pubblico incontra gli artisti e dialoga con loro».

(Francesca Leoni e Davide Mastrangelo)

Ibrida Festival

Inoltre, a partire dal 2020, Ibrida Festival ha realizzato una piattaforma web permanente, raggiungibile dalla pagina https://ibridafestival.it/ibrida-live/. Si tratta di un contenitore/vetrina in divenire, in ascolto del mondo che cambia, che ospiterà in via esclusiva una parte dei contenuti del Festival. Nello specifico, per l’edizione 2022, saranno proposte sezioni monografiche dedicate al lavoro di Virgilio Villoresi, Gianluca Abbate e Silvia De Gennaro.

Il Festival è possibile anche grazie al sostegno del Comune di Forlì, della Regione Emilia-Romagna, della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e di Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.A. Partner strategico: PubliOne.

Info e programma dettagliato: http://ibridafestival.it/

EXATR si trova in via Ugo Bassi 16 a Forlì.

Le nuove frontiere della videoarte si danno appuntamento a Forlì.

«Nella nostra epoca molte arti imparano l’una dall’altra e spesso hanno gli stessi scopi».

(Vasilij Vasil’evič Kandinskij, Lo spirituale nell’arte, 1912)

Leggi anche: Ibrida Festival – Scolpire il tempo insieme a Carlos Casas

                                                       

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