Game Of Thrones 7×03 – Queen’s Justice

Andrea Martelli

Agosto 6, 2017

Resta Aggiornato

Queen’s Justice
L’incontro tra Daenerys e Jon.

7×03 Queen’s Justice

Inutile girarci troppo attorno, il fulcro di questa puntata era l’atteso incontro tra Daenerys Targaryen (a.k.a. Madre dei draghi, a.k.a. non-bruciata, a.k.a. liberatrice di schiavi, ecc.) e Jon Snow (timidamente Re del Nord). E senza farci attendere troppo, la puntata inizia subito con loro.

Ghiaccio e Fuoco

Questa stagione ci ha abituato a non assistere più alle lunghe riflessioni con cui venivano prese le decisioni in passato, oppure ai lunghi e complicati viaggi che i protagonisti dovevano affrontare per spostarsi. Adesso si va subito al nocciolo della questione e gli spostamenti sono diventati quasi fulminei. Per questo Jon Snow e il suo consigliere Ser Davos raggiungono subito Roccia del Drago e danno vita a quell’incontro che si attendeva dalla prima stagione.

In Queen’s Justice le differenze tra i due protagonisti, in rappresentanza del ghiaccio e del fuoco, si rivelano già all’ingresso di Jon nella sala del trono. Daenerys appare subito su un altro livello, regale, carismatica e bellissima. Jon sembra piccolo davanti a lei, come risulta dai “titoli nobiliari” che li accompagnano alla presentazione. Tuttavia, quando inizia il confronto a parole, il Re del Nord dimostra tutta la sua forza e risolutezza e con dialoghi magistralmente scritti e interpretati dai due attori, la grandezza dei personaggi si equivale.

Si giunge a un’impasse, poichè Daenerys ritiene di essere la legittima sovrana dei Sette Regni, la Regina che il popolo si merita per via della sua bontà, e l’altro, umile, ma risoluto, non si inginocchia a lei per mostrare sottomissione. Anzi, la esorta a lasciar perdere quei giochi per il Trono e occuparsi di cose più importanti: l’imminente invasione degli Estranei. È grazie alla diplomazia e la saggezza di Tyrion che Daenerys concede a Jon di estrarre l’ossidiana dalle miniere, applicando la giustizia della Regina (Queen’s Justice) da cui l’episodio prende il titolo.

Un’alleanza con Jon potrebbe risultare molto proficua per Daenerys, visto che gli eventi sul campo di battaglia in Queen’s Justice rovesciano completamente le forze in gioco. Magistralmente rappresentato tramite la voce narrante dell’ideatore del piano Tyrion, l’attacco a Castel Granito si rivela una farsa, dato che Jaime aveva previsto tutto e con un colpo da maestro porta la maggioranza del suo esercito alla conquista della roccaforte Tyrell, distrugge la flotta nemica grazie all’aiuto di Euron Greyjoy (vero e proprio deus ex machina di questo inizio di stagione) e svuota le scorte di cibo all’interno della fortezza, costringendo l’esercito di Immacolati a tornare a Roccia del Drago con una lunga marcia via terra.

Tyrion è accecato dalla voglia di vendetta verso i fratelli e verso quel Castel Granito che militarmente non riveste alcuna importanza, ma sentimentalmente rappresenta uno smacco verso il padre che lo ha sempre odiato. Così sottovaluta l’astuzia militare di Jaime, che segna un punto pesante a favore della Corona e porta la bilancia della guerra a pendere dalla parte dei Lannister.

Gli scenari che si aprono con Queen’s Justice non prospettano niente di buono per Tyrion, che è riuscito a dilapidare il vantaggio che aveva. Le sue indiscusse doti da politico e diplomatico potrebbero però far avvicinare ancor di più Jon a Dany per siglare un patto di aiuto reciproco.

Forse l’ultima speranza di Daenerys risiede proprio in quelle ultime parole pronunciate da Lady Olenna, che la esorta a un attacco diretto e deciso, marcando il suo ruolo di drago.

Jon potrebbe non essere d’accordo, ma anche a lui farebbe molto comodo contro gli Estranei l’aiuto di quei draghi che gli sfrecciano sulla testa a Roccia del Drago, lasciandolo di stucco ad ammirarli in volo. Anche perché in un futuro prossimo potrebbe essere lui a cavalcarne uno, quando avrà preso coscienza delle sue origini Targaryen e del suo ruolo centrale nella Guerra per l’alba.

Un futuro oscuro

A mostrare a Jon le sue potenzialità attraverso le visioni del passato, ci penserà il fratello Bran, che finalmente è riuscito a tornare a Grande Inverno.

Dopo l’incontro toccante con la sorella Sansa, che intanto mostra di avere la stoffa per regnare, Bran ci ricorda che non può più prendere il suo posto legittimo di erede a Grande Inverno, perché ormai è diventato a tutti gli effetti il Corvo a Tre Occhi.

in Queen’s Justice Brian ci riporta indietro col ricordo alla prima notte di nozze di Sansa con Ramsay Bolton, ci dà un assaggio della sua centralità negli eventi futuri.

Ancora non sappiamo bene da che parte si schiererà nella guerra e neanche della vastità dei suoi poteri, però è sicuro che le sue abilità sono straordinarie e il fatto di essere a conoscenza degli eventi passati lo pone su un piano superiore al resto dei personaggi. Sarà lui l’asso nella manica dell’esercito della Luce oppure si schiererà con gli Estranei?

Potrebbe assumere anche un ruolo super partes, fuori dagli eventi principali. Svariate teorie si sommano sul ruolo del piccolo Stark e le risposte criptiche nel dialogo con Sansa non scoprono le carte. Potrebbe essere una creatura fuori dal tempo, essendo capace di muoversi tra presente, passato e futuro a suo piacimento, e per una ciclicità di eventi potrebbe essere lui lo stesso Corvo a Tre Occhi che si convoca oltre la barriera per apprendere e per raccogliere il testimone da sé stesso, diventato ormai vecchio.

Come abbiamo visto nella splendida puntata del sacrificio di Hodor, le sue interferenze nel passato possono causare danni (The Butterfly Effect docet) e c’è chi pensa che sia stato lui con le sue apparizioni il responsabile della pazzia del Re Folle. Comunque, il dialogo con Jon non avverrà prima del finale di stagione e per allora forse sapremo qualcosa di più sui poteri di Bran.

Futuro oscuro anche quello predetto da Melisandre nel suo incontro con Varys a Roccia del Drago. Costretta ad allontanarsi da Westeros per un po’, rivela al re dei sussurri che il loro sarà un destino comune e che entrambe moriranno in una terra straniera.

Un po’ meno oscuro, ma pur sempre nebuloso è il futuro di Sam Tarly che alla Cittadella riceve le lodi dell’Arcimaestro per aver curato Jorah Mormont dal morbo grigio, ma è costretto nei suoi abituali compiti di trascrittura di testi antichi. Chissà che non trovi qualcosa di importante e rivelatore in quelle antiche parole.

Intanto Jorah, ristabilito miracolosamente grazie a Sam, promette di ritornare laddove lo porta il cuore: a combattere per la sua amata khaleesi.

Il leone torna a ruggire

Ma il filone narrativo che più incide nelle vicende dei Sette Regni in questo episodio di è sicuramente quello di Approdo del Re.

Se Tywin Lannister non è più presente a tessere trame dietro gli eventi che riguardano la capitale, la figlia Cersei raccoglie con risolutezza l’eredità del padre.

Questo è un tema ricorrente in questa settima stagione di Games of Thrones: il rapporto con i propri padri e la loro eredità.

Se da una parte abbiamo Daenerys Targaryen, figlia del Re Folle, decisa a non ripetere gli errori del padre e voler essere una Regina buona con i propri sudditi, ad Approdo del Re adesso siede sul trono una Regina che è la degna erede del padre scomparso.

Stando al fianco di Lord Tywin, Cersei ha appreso tutte le strategie e le mosse più efficaci per mantenere saldo il potere e le sta applicando con vigore: sfrutta Euron Greyjoy e la sua flotta promettendogli il matrimonio a guerra finita (e vedremo se un Lannister paga sempre i propri debiti), si serve di un maestro oscuro come Qyburn per i lavori sporchi, riesce a tenere in pugno perfino la Banca di Ferro di Braavos che preme per estinguere i debiti della Corona. E insieme a Jaime, come detto in precedenza, elabora una strategia per ribaltare le sorti della guerra.

Si sente così invincibile e potente che ormai non si cura più perfino di nascondere la relazione col fratello gemello.

Grazie ai doni portati in pompa magna da Euron, Cersei si ritrova faccia a faccia con colei che ha avvelenato sua figlia Myrcella.

Qui torna il tema della Queen’s Justice del titolo: diversamente da Daenerys che si è rivelata permissiva con Jon, Cersei non ha pietà per Ellaria e secondo la legge del taglione la costringe in catene a vivere attimo per attimo la morte della figlia, causata dallo stesso veleno che lei aveva usato in precedenza.

Che occorra qualche ora o addirittura giorni, Ellaria sarà costretta ad assistere in prima fila all’agonia della figlia fino alla morte, per poi passare lei stessa probabilmente tra le mani della Montagna, deciso a vendicarsi delle atroci pene che gli ha fatto provare Oberyn.

La vendetta (o la giustizia) della Regina si manifesta anche nel finale di Queen’s Justice, quando Jaime si trova faccia a faccia con Lady Olenna, rimasta sola dopo aver perso esercito e castello.

Lo scontro verbale è intenso e la vecchia Tyrell prova in tutti i modi a far aprire gli occhi a Jaime riguardo la crudeltà della sorella. Se da una parte il Leone di Lannister si fida ciecamente di Cersei, amandola con tutto se stesso, dall’altra sembra che qualcosa inizi a ronzare nella sua testa, conscio anche lui della spirale di morte che li ha condotti fin lì.

Con un atto di pietà, regala una morte dignitosa a Lady Olenna, che senza niente da perdere gli rivela la verità che era rimasta nascosta fino ad allora, cioè che era lei la mandante dell’uccisione di Jeoffrey, suo figlio.

Questa rivelazione provoca sconcerto in Jaime, che abbandona la stanza infuriato, e apre le porte a nuovi scenari: l’odio di Cersei verso Tyrion morirà dopo questa sconvolgente notizia oppure è troppo radicato ormai per poter essere estinto? Sarà questo il motivo che porterà alla rottura definitiva tra Cersei e Jaime e a realizzare la profezia di sangue di Maggie la Rana?

Una cosa è certa, in questa serie tv nessuno dei personaggi si può dire al sicuro e certo di arrivare fino in fondo. Inoltre, il ritmo frenetico porta a continui capovolgimenti di fronte, quindi chi oggi è in posizione di superiorità, domani può essere distrutto.

Le variabili in gioco sono molte e ci avviciniamo sempre più alla fine. Mettetevi comodi. Ma non troppo.

Leggi anche: Game of Thrones – Cersei e Jaime oltre il Velo di Maya

Autore

Correlati
Share This