Barney è uno dei protagonisti della serie cult How I met your mother, che racconta un periodo di vita di un gruppo di amici al bar: tra problemi di lavoro, scorribande, avventure, sogni e aspettative per il futuro, vediamo un simpatico gruppetto evolversi nel tempo e lasciarsi travolgere dal flusso della vita.
Barney si aggiunge al trio composto da Lily, Marshall e Ted in maniera alquanto bizzarra. Una sera Barney incontra Ted nel bagno del fedele pub MacLaren’s, qui inventa una storia curiosa per Ted, il quale gli risulta così simpatico da seguirlo poi al tavolo e conoscere gli altri. Grazie a Barney si unisce al gruppo anche l’ultimo componente della banda: Robin, agganciata per Ted con il classico:
Barney: «Ma tu lo conosci Ted?»
Da qui il gruppo sarà unito per il resto dello svolgersi delle stagioni.
Cosa sappiamo di Barney
Barney va sempre in giro perfettamente curato, vestito dei suoi completi super costosi, la barba sempre sistemata, un look da perfetto gentiluomo d’affari. Ci appare fin da subito freddo e superficiale, soprattutto con le ragazze, tanto da collezionare infinite avventure sessuali di una notte e infiniti modi per adescarle, suscitando l’ilarità e il disgusto sia del resto degli amici che dello spettatore.
Barney è stato cresciuto da una mamma single, Loretta Stinson, insieme a suo fratello maggiore, James. James è di colore, perciò, fin da piccoli, i due fratelli facevano domande sul loro padre; Loretta, però, inventava le storie più rocambolesche, pensando che una bella bugia fosse meno dolorosa di un’amara realtà o, forse, per nasconderla a se stessa.
Barney: «Una bugia è solo una bella storia che qualcuno rovina con la verità».
Sappiamo che Barney fu tradito da una delle sue prime ragazze, da quel momento lo vediamo lasciare i panni di hippie, per diventare l’affascinante uomo d’affari che vediamo. Ma che lavoro fa Barney? Nessuno lo sa! Per permettersi un tenore di vita così alto, di che affari si occupa? Non lo sanno nemmeno i suoi fedeli amici! Solo verso la fine tutti i pezzi del puzzle che rappresenta Barney saranno uniti e tutto sarà svelato!
Un dandy dei nostri giorni
I dandy nascono come figura a cavallo tra Settecento e Ottocento, come una schiera di giovani modaioli; capostipite di questo movimento fu George “Beau” Brummell, un giovane inglese che, pur non essendo aristocratico, condusse una vita sempre superiore al suo rango. George si distinse non solo per il buon gusto nel vestire, ma anche per l’arte di intrattenere conversazioni brillanti, sempre aggiornato sulle avanguardie dei suoi anni.
La figura del dandy venne ripresa e contestualizzata da vari artisti, è d’obbligo ricordare Lord Byron, poeta romantico inglese, e il celebre Oscar Wilde, che fece della sua vita il più grande dei capolavori.
I dandy erano, perciò, degli esteti, continuamente proiettati alla ricerca del bello, dell’elegante, del raffinato, costantemente rapiti dall’arte in tutte le sue forme migliori. Belli e dannati, sì anche dannati, perché, dietro questa patina di perfetta bellezza, si nascondevano gli animi più sensibili e gli spiriti più tormentati.
Barney è uno di loro, veste solo abiti su misura di alta sartoria o degli stilisti più famosi d’Europa, i suoi orologi e i suoi gemelli sono sempre gioielli preziosi. Barney è sempre sul pezzo, sembra non sbagliare mai: ha successo con le donne, successo sul lavoro. Una vita apparentemente costellata solo da quello che domina la nostra era moderna, le tre S: sesso, soldi, successo. Eppure, durante il corso del tempo, gli autori ci fanno entrare nel cuore di questo personaggio, ci spiegano i perché, le mancanze, la sofferenza nella solitudine di uno spirito che ha scelto di ghiacciare il proprio cuore, i vuoti colmati dal narcisismo, dalla lussuria e dai vizi più sfrenati, e lo vediamo sciogliersi, man mano, svelandosi per quello che è.
Essere Barney Stinson è un’avventura che non annoia mai: è dolore nascosto da un’insulsa serata, sono lacrime sepolte dal miglior profumo, è sentirsi soli, trasformando la propria dimora in un rifugio segreto, essere Barney Stinson è veramente leggendario!
Il Playbook
Barney ha deciso di chiudere il suo cuore volontariamente e di trasformarsi in un perfetto seduttore e, come tutti i Casanova, quello che più lo attrae è la sfida.
Lo vediamo, perciò, rimorchiare ogni tipo di ragazza nei modi più assurdi, collezionando una percentuale di successo altissima. Barney è talmente leggendario, da voler lasciare un manuale di successo ai posteri e così nasce il Playbook, una raccolta molto dettagliata dei metodi per adescare innocenti fanciulle: alcuni usati, alcuni li vedremo usare nel tempo, alcuni classici, ma la maggior parte assolutamente fantasiosi e creativi.
Non spetta a noi giudicare un personaggio, ma anche nella vita, prima di condannare, dovremmo sempre metterci nei panni e nel vissuto di una persona. È evidente che Barney abbia problemi con i legami. Barney ha sofferto, è stato illuso e tradito, è cresciuto senza una storia famigliare consolidata, perciò oggi Barney è un adulto che ha paura di donarsi all’altro.
Quanto è attuale questa paura di Barney?
Quanti di noi, oggi, si isolano e mostrano solo la propria parte più superficiale per proteggersi? Quanti di noi iniziano storie per noia, per sentirsi meno soli, per sentirsi desiderati? Ma quanti di noi realmente amano? Amare è uno dei più nobili sentimenti, ma comporta esporsi, fare un salto nel buio dettato da grande fiducia e oggi siamo stati tutti così amaramente delusi, che preferiamo, spesso, rinchiuderci in relazioni fittizie. Chi siamo noi per giudicare la paura di Barney?
Nel corso delle stagioni lo vediamo maturare e mettersi in gioco, finanche ad arrivare alla tappa che egli temeva di più: il matrimonio. Eppure, quando anche questo non va per il verso che ci aspettavamo, è proprio allora, quando la speranza sembra ormai svanita, che gli autori regalano a Barney il finale migliore: l’amore vero, l’amore nella sua forma più pura.
Barney: «Tu sei l’amore della mia vita. Tutto ciò che ho e tutto ciò che sono ti appartiene, per sempre».
Il Fra-Codice
Quell’aria da uomo senza sentimenti viene meno quando si parla di amicizia, perchè se c’è un sentimento che Barney rispetta è proprio questo. Lo vediamo per tutte le stagioni caratterizzato da un forte senso di lealtà. Barney è l’artefice della conoscenza di Robin, lo vediamo offrire lavoro ai propri amici, fare prestiti, ma soprattutto è grazie a lui che Lily tornerà è casa. Lily era fuggita alla ricerca della sua vena artistica, sarà lui a riprenderla, senza dire nulla ai suoi amici ed sarà lui che la ospiterà a casa, tempio proibito per le donne.
L’amicizia di Barney con gli altri nasce, probabilmente, per puro egoismo, in particolare con Ted, li vediamo infatti divenire uno specchio dell’altro, unendo piacere e utilità. Questi legami hanno, però, nel corso della serie, una grande evoluzione, diventando legami per virtù, in cui ogni amico cerca di trarre il meglio dall’altro, arricchendosi e vedendolo come un suo pari, diverso ma uguale. Gli amici fanno un viaggio insieme lungo la vita, un viaggio strano, inaspettato, a volte doloroso e a volte a distanza. A chi non è capitato di chiudersi nel silenzio con i propri amici? Eppure c’è quella consapevolezza che loro sono lì, ad attenderci, per continuare a camminare insieme.
Così nasce per Barney il “Fra-Codice”, un insieme di regole di correttezza fra amici, che tra ilarità e serietà mostra l’importanza di esserlo. Secondo la leggenda, nel 1776, Benjamin Franklin e George Washington erano a bere in un locale di Philadelphia, quando Frankin accusò Washington del fatto che ci sarebbe dovuta essere una regola di comportamento per i fratelli. Intervenne, allora, Barnaba Stinson che si propose di scrivere il Codice dei Fratelli e la prima regola creata fu che in un rapporto a tre i due fratelli non devono guardarsi negli occhi.
Barney: «Ma ricordate bene: tutto quello che farete nella vita non sarà così leggendario, se non avrete con voi degli amici. Buona fortuna, abbiatene cura per me».
È leggen… non vi muovete …dario!
How I met your mother può essere vista come una superficiale sit-com di amici, ma in realtà affronta temi che toccano ognuno di noi: l’amore, la morte, la malattia, il voler essere madre, il non volerlo essere per poi scoprire di non poterlo essere, l’eterno oscillare tra un corno blu e un ombrello giallo. Abbiamo riso, ci siamo stupiti, ma soprattutto abbiamo pianto, seduti a un pub che potrebbe essere quello della nostra infanzia, con gli amici della nostra infanzia.
Una enorme Moby Dick bianca al centro di un salotto ormai vuoto, sola, si chiede dove sia finita la magia di quelle serate. Dov’è la magia di quelle birre che tutti i malesseri portavano via, seduti attorno a un tavolo pieno di segreti e di attimi? È la vita, la vita si mette in mezzo tra noi e i nostri sogni, tra noi e i nostri amori, eppure…
Lily: «Ci vuole un brindisi! La vita è fatta di continui cambiamenti: casa tua può diventare la casa dei ravioli a vapore… ma le cose importanti non cambiano mai! Brindo alle cose importanti!»
Questa serie, questi personaggi, che potremmo essere noi, sono come tutti noi: leggendari!