A Serbian Film apre la decima edizione del Torino Underground Cinefest

Redazione Settima Arte

Giugno 19, 2023

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Uno spettro si aggira nel quartiere San Salvario di Torino: è lo spettro del cinema indipendente del Torino Underground Cinefest alla sua decima edizione.

Dal 22 settembre all’1 ottobre 2023 il festival internazionale del cinema indipendente, ideato e diretto dal regista Mauro Russo Rouge, oltre alla presentazione di oltre 100 film, si presenta con tre speciali eventi: la proiezione del cult A Serbian Film alla presenza del regista Srdjan Spasojevic, la proiezione di Blackout di Abel Ferrara,  e di Impuratus, ultima apparizione attoriale del compianto Tom Sizemore.

Manifestando prepotentemente il suo spirito underground, il 22 settembre, in prima serata, sarà proiettato il controverso cult A Serbian Film (Srpski film) alla presenza del regista Srdjan Spasojevic, cui seguirà un confronto col pubblico. Datato 2010, questo primo film del regista serbo ha destato scalpore per la trattazione cruda della tematica sessuale, con forti immagini di stupri, atti di necrofilia e abusi di pedofilia, per cui il governo serbo aprì un’indagine ufficiale per reati contro la morale comune.
Un film dalla imponente valenza metaforica con cui si critica neanche tanto velatamente la società, e in particolare la dimensione politica, ricorrendo a piene mani al trauma visivo. A Serbian Film squarcia lo sguardo spettatoriale, scandalizzando e svegliandolo dal torpore abitunale della nostra società contemporanea politicamente corretta. Il dionisiaco emerge e l’ebbrezza distruttrice di tabù si rende protagonista.


«Io penso che scandalizzare sia un diritto, essere scandalizzati un piacere, e chi rifiuta di essere scandalizzato è un moralista, il cosiddetto moralista»

(Pier Paolo Pasolini, ultima intervista, 1975)

Fra gli altri eventi in programma che visceralmente rappresentano l’anima del festival, lunedì 25 settembre vi sarà, a 26 anni dall’uscita, la proiezione di Blackout di Abel Ferrara: un film a tinte forti in cui droga, sesso, ossessioni e omicidi anticipano l’epilogo del protagonista che si avvierà verso la morte, sfidando di notte le acque dell’oceano.  

Il film rappresenta una sorta di manifesto per la libertà artistica e per l’indipendenza nel cinema. Ferrara si libera dai limiti narrativi tradizionali e crea un lavoro che abbraccia la sperimentazione, l’autenticità e l’incapacità di adattarsi alle aspettative del grande pubblico, creando un’esperienza cinematografica visceralmente coinvolgente e inquietante.

Blackout, dunque, incarna lo spirito indipendente e underground attraverso la sua narrazione audace, la sua rappresentazione cruda della realtà e la sua volontà di esplorare le zone più oscure dell’animo umano. È un film che sfida e provoca, che lascia senza fiato e spinge a riflettere sulle tenebre nascoste che si celano nella società e dentro di noi stessi.

Blackout (1997), Abel Ferrara

Accanto a questi due significativi eventi, mercoledì 27 settembre, fa breccia la proiezione di Impuratus di Mike Yurinko, ultima apparizione attoriale del compianto Tom Sizemore nei panni del detective della polizia Clayton Douglas che, convocato in un ospedale remoto per assistere alla confessione di un misterioso veterano della Guerra Civile, si trova costretto ad accettare il soprannaturale, a frequentare il mistero, ad assolutizzare l’indipendente.

A fine settembre il cielo di Torino si dipenge di underground, e per farlo è necessaria la passione, l’amore e la volontà di chi dell’underground e nell’underground vive.

«Il decimo anno va celebrato. Come annunciato, il TUC arriva a dieci giorni di programmazione con ospiti importanti. Stiamo concludendo la selezione e siamo soddisfatti della programmazione che si sta via via profilando. Abbiamo accolto l’occasione, fornita dalla Fondazione CRT, di partecipare alla raccolta fondi Eppela https://www.eppela.com/projects/9631 puntando su una sorta di prevendita per questi tre eventi di punta, rendendo ancora più appetibile uno di questi per un confronto vis-a-vis con lo stesso Spasojevic. Siamo sempre stati autonomi e indipendenti, ma per crescere ancora un po’ di aiuto potrebbe farci comodo. Ci appelliamo quindi ai cinefili, agli studenti e agli studiosi di cinema, e a chi crede ancora che la cultura sia il più grande volano di trasformazione individuale e sociale, quell’ingrediente speciale per la diffusione del senso critico»

(Mauro Russo Rouge, direttore artistico del Torino Underground Cinefest)

Leggi anche: Torino Underground Cinefest 2022 – Nove giorni di cinema indipendente

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