The Founder – La vera storia del sogno americano

Andrea Vailati

Gennaio 16, 2017

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The Founder.

C’era una volta l’America degli anni cinquanta, l’America dei sognatori.

A quei tempi erano i sognatori a cambiare il mondo, quelli dalle idee lungimiranti, i visionari, quelli capaci di osare, gli uomini che tra tutte le caratteristiche prediligevano la determinazione.

Questo almeno è quello che agli americani è sempre piaciuto credere.

The Founder si apre con questa prospettiva. Inizia raccontandoci la storia di Ray Kroc (interpretato da Michael Keaton), un uomo medio che non accetta di essere uno qualunque, un sognatore che vive di porte sbattute e risatine canzonatorie, che non vuole però arrendersi.

Lavorando come venditore di mixer per frappé, inciampa – per caso ma anche per istinto – nella gallina dalle uova d’oro: il ristorante dei fratelli McDonald a San Bernardino, il primo McDonald’s.

Subito il nostro sognatore, e insieme a lui lo spettatore, capisce che si tratta di un’idea geniale. Ma perché?

Perché i fratelli McDonald, da veri discepoli del taylorismo (teoria) e del fordismo (pratica), si fanno pionieri di un ristorante strutturato sulla catena di montaggio. Il loro “sistema espresso” risolve uno dei più grandi “problemi”, se così lo si vuole intendere, della ristorazione: l’attesa.

The Founder
Dipendenti davanti al Mcdonald’s in una scena del film

Ecco, stiamo parlando del principio primo del fast food. Qui avviene il capolavoro capitalista.

Michael Keaton capisce che questa volta non si tratta di un’idea qualunque, ma dell’occasione per cambiare il volto della ristorazione americana in maniera ineguagliabile. Egli vuole vendere un concetto.

The Founder è un film molto semplice nella sua struttura cinematografica. La sceneggiatura e la regia si predispongono a narrarci una storia in maniera assolutamente lineare, costituendo un film biografico abbastanza standard, ma questa non è una critica, anzi.

The Founder si pone degli obiettivi narrativi – in primis una caratterizzazione dinamica e assoggettata a un climax negativo di rivelazioni del protagonista – e in questi eccelle in pieno.

Ma che storia stiamo guardando?

Michael Keaton davanti alla M dell’insegna di McDonald’s

Inizialmente pensiamo si tratti del puro e inestimabile sogno americano: un uomo che mosso da volontà e determinazione “diventa qualcuno”. Ma che vuol dire diventare qualcuno?

Ci siamo sempre visti inebriati dai film americani dell’eroe che cambia le cose, ma quando si tratta della realtà, e la realtà si traduce in economia, e l’economia si traduce in brama di ricchezza, chi è davvero l’eroe?

Michael Keaton, dalla bravura sempre più riscoperta, ci mostra le due facce del sognatore capitalista, le due facce degli Stati Uniti.

Egli prende i valori americani e li traduce in concetti consumistici. «Faremo di McDonald’s la nuova chiesa americana» è il punto emblematico del suo progetto. McDonald’s dovrà vendere i valori americani sotto forma di luogo di incontro: così oscuro e geniale, non trovate?

The Founder è la fiaba del mondo di oggi. Due fratelli con la loro idea unica non arrivano da nessuna parte. Un imprenditore con la bacchetta magica del capitalismo trasforma la zucca in carrozza, ma la carrozza è fatta di oscuro arrivismo e cinismo implacabile.

Due uomini semplici periscono, un mitomane diviene leggenda.

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