John Locke, l’Uomo di Fede

Emma Senofieni

Giugno 17, 2019

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La serie Lost, nonostante i suoi piccoli o grandi difetti, costituisce indubbiamente una pietra miliare del piccolo schermo. Essa prende per mano anche il più scettico dello spettatore e lo trascina in un meraviglioso viaggio, attraverso un tortuoso percorso spirituale in cui ogni singolo personaggio è coinvolto. Lost è stata rivoluzionaria per molti aspetti. Si pensi alla struttura narrativa o alla mitologia. Il punto di forza, però, il reale motivo per cui questo show rimane ancora nei cuori di tutti, risiede nella caratterizzazione dei personaggi. Mai macchiette, ma esseri umani a tutto tondo, in costante bilico tra Bene e Male. Colui che probabilmente incarna maggiormente la filosofia della serie in ogni sua sfumatura è John Locke.

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John Locke in una delle prime puntate di Lost

Magistralmente interpretato dall’attore Terry O’Quinn, John Locke è uno di quei personaggi che colpisce fin dalla sua prima apparizione sullo schermo. Dopo lo schianto, mentre tutti gli altri tentano disperatamente di trovare un modo per lasciare l’isola, questo misterioso uomo, seduto a gambe incrociate sulla spiaggia, sembra non provare alcun turbamento. Il personaggio ci affascina e inquieta al tempo stesso. In seguito, Locke si rivela molto utile, dimostrando di saper facilmente destreggiarsi nelle situazioni di sopravvivenza, abile ad orientarsi e a maneggiare coltelli. Chi è John Locke? Quali segreti nasconde? Finalmente, in Walkabout, indimenticabile quarto episodio della prima stagione, assistiamo al primo flashback a lui dedicato. Con amara sorpresa, scopriamo che John altro non era che un impiegato di una fabbrica di scatole, dalla vita insoddisfacente e vuota. Ma Locke era anche e soprattutto un inguaribile sognatore, affamato di avventura.

Splendida la scena in cui gli viene impedito di fare walkabout (un’esperienza a contatto con la natura). A quel punto, con un emozionante colpo di scena, scopriamo che John Locke era sulla sedia a rotelle. Dopo lo schianto, Locke aveva miracolosamente ricominciato a camminare. “Non ditemi che non lo passo fare!”, grida più volte all’uomo che respinge la sua richiesta. Una dichiarazione rimasta nella storia dello show, perché espressione totale della forza d’animo del personaggio. In seguito a tale miracolo, John inizia a sviluppare una profonda connessione con l’isola, come se riuscisse a comunicare con essa. Questa vera e propria Fede in qualcosa di meraviglioso e incomprensibile all’essere umano, lo porterà presto a scontrarsi con il razionale medico Jack Shepard (Matthew Fox), altro protagonista di Lost.

Non sempre la sua fede nell’Isola, per quanto fondata, porterà però ad esiti positivi. Se Locke all’inizio ci appare come una persona carismatica e sicura di sé, ci rendiamo presto conto di essere di fronte ad un uomo ben lungi dall’essere perfetto. Spesso fallirà, portando anche gli altri a fondo con lui. Si pensi a quando decide di far esplodere un sottomarino che avrebbe potuto portare tutti via dall’isola. Sebbene Locke creda fermamente che sia destino che tutti loro restino sull’Isola, il suo è, in fondo, un atto egoistico. Egli ha trovato nella permanenza sull’isola una ragione di vita. Nel mondo esterno, non avrebbe niente e nessuno.

Difatti ben presto scopriamo il vero motivo che spinge Locke ad affidarsi anima e corpo all’Isola. L’uomo sente la necessità di credere in qualcosa, semplicemente perché nessuno, durante la sua esistenza, ha mai creduto in lui. La sua fede nell’isola non è altro che un disperato tentativo di colmare la propria solitudine.

Abbandonato dai genitori in tenera età, Locke conosce suo padre Anthony Cooper in età adulta. I due instaurano presto un buon legame e John sembra finalmente trovare la serenità che non ha mai avuto. Dopo aver scoperto che il padre è malato, Locke compie un gesto di amore puro, decidendo di donargli un rene. Subito dopo l’operazione, il padre sparisce e smette di contattarlo. Locke comprende quindi di essere stato manipolato. Anthony Cooper voleva solo il suo rene: del figlio non gliene è mai importato nulla. Il padre arriverà persino a tentare di ucciderlo (questa la causa della sua paralisi) per i propri scopi.

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Locke nella prima stagione di Lost

Questa tendenza ad essere manipolato è una peculiarità che accompagnerà Locke anche durante la permanenza sull’isola. Il suo rapporto con Benjamin Linus (Michael Emerson) è in questo senso emblematico. Per quanto Linus, in fondo, ammiri e rispetti John Locke, egli non fa altro che manipolarne la sua debole e vulnerabile mente per tutta la serie, sfruttando la sua fede verso l’isola a proprio vantaggio. Un rapporto complesso, che si potrebbe definire vittima-carnefice e che si perfeziona con la morte di Locke, nella quinta stagione.

Dopo aver cercato invano di convincere Jack e gli altri a tornare sull’isola, John decide di suicidarsi. Viene però fermato da Linus, che, dopo aver da lui ottenuto un’informazione che cercava, lo strangola con le sue stesse mani. Una scena forte, commovente, che ci mostra un Locke che, prima di morire, mette a nudo tutta la sua vulnerabilità. Nonostante apparentemente sembri che John Locke abbia fallito, la sua è in realtà una vittoria. Alla fine, i suoi compagni torneranno sull’isola e, resisi conto della veridicità delle parole del defunto amico, porteranno a termine la missione.

John Locke costituisce uno dei personaggi più iconici della serialità moderna. Un uomo speciale, inspiegabilmente connesso con un mondo soprannaturale, ma al tempo stesso, un essere umano pieno di ferite e debolezze. Un vero e proprio uomo di fede, il quale ci insegna che spesso vale la pena spogliarsi di preconcetti e credere. Semplicemente credere.

Leggi anche: Benjamin Linus: La Vulnerabilità del Villain Moderno

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