Più si avanza nell’Abisso, più alto è il prezzo da pagare per proseguire. Bondrewd, uno dei leggendari Fischietti Bianchi, ha sacrificato tutto pur di avanzare e placare così la sua sete di conoscenza. Ma ne è valsa la pena?
Attenzione: contiene spoiler di Made in Abyss
La chiamata dell’Abisso
L’Abisso. La misteriosa voragine che da tempo immemore nasconde i suoi segreti all’umanità attira, come falene alla lanterna, esploratori da ogni angolo del mondo. Fama e gloria attendono chiunque ne percorra le profondità e torni per raccontarle. Ma quell’abbagliante promessa nasconde un’insidiosa oscurità, che avvolge e inghiotte chiunque scenda con leggerezza, e logora la mente di chi ancora si aggrappa all’umanità. Per raggiungere il fondo dell’Abisso, bisogna essere pronti a tutto.
Uno dei più vicini a questa impresa è Bondrewd. Lo scienziato, che ha raggiunto i livelli più bassi conosciuti, è infatti uno dei pochi ad aver compreso la natura subdola dell’Abisso: più si scende, più esso richiede dei sacrifici e, se non si è disposti a pagarli, esso inghiottirà anche il più esperto degli esploratori, fino a farlo sparire.
Quanto sei disposto a sacrificare pur di procedere? A quale soglia ti fermerai? Riuscirai a tornare indietro prima che sia troppo tardi?
Queste sono le domande che attanagliano ogni cercatore di avventura: un sacrificio del genere, non sapendo se basterà o se ne varrà la pena, porterebbe chiunque almeno a esitare.
Ma questi dubbi a Bondrewd non interessano. Per lui l’unica domanda è: cosa c’è in fondo? Questo desiderio, nato dall’innocente curiosità di uno scienziato per l’interesse della sua vocazione, si radica sempre più in profondità nella sua mente. La difficoltà del percorso, unita alla solitudine da essa causata, portano Bondrewd a cancellare dai suoi pensieri tutto ciò che non è necessario a sopravvivere.
Quando il nostro esploratore raggiunge il rango di Fischietto Bianco, il più alto riconoscimento possibile, in lui albergano solo due qualità: la sua incrollabile motivazione che, libera da ogni altro vincolo, sboccia come ossessione, e il suo pragmatismo, che diventerà la mano della mente più spietata di Made in Abyss.
Ozen: «In profondità, l’Abisso striscia nella tua mente. Alla fine, prenderà anche il tuo corpo. […] Non si manifesta immediatamente: ogni spedizione ti porterà sull’orlo del precipizio, verso morte e follia».
Il prezzo dell’Abisso
La ricerca di Bondrewd ha un valore inestimabile per chi è in superficie: del resto, i Fischietti Bianchi sono l’avanguardia della scoperta, ciò che loro vedono è nascosto a tutti gli altri. Per questa sete di conoscenza c’è chi è disposto a chiudere un occhio pur di vedere dei risultati. E Bondrewd è il loro miglior cliente. Per lui non è importante come quei dati siano raccolti o a chi vadano le informazioni, la sua unica preoccupazione è che la ricerca vada avanti e sia finanziata a dovere.
L’Organizzazione degli Esploratori non offre i fondi adeguati? Nessun problema, qualche artefatto può andare ai privati, per il giusto prezzo. I misteri dell’Abisso non si possono scoprire con i mezzi tradizionali? Forse occorre sperimentare dove non si è mai fatto. Su chi non si è mai fatto.
Per Bondrewd l’etica non esiste più. C’è stato un tempo, sì, in cui lo aiutava a decidere cosa fare, gli faceva da bussola e da margine per non uscire dalla retta via. Ma quello era prima di scendere così a fondo e di rischiare la propria vita a ogni passo, in una terra selvaggia e pronta a ucciderlo.
Prima di scendere ogni livello, conscio che tornare in superficie gli avrebbe strappato molto più dolore che addentrarsi ancora. Prima di rimanere solo, circondato dalle sue copie, senza nessuno che lo sostenesse nei momenti di difficoltà e che gli ricordasse com’è essere umani. E allora anche la strada dell’etica, per quanto illuminata fosse all’inizio, si spegne, avvolta dal buio dell’ignoto e della morte.
Ma del resto, non era preventivato? Era parte dell’accordo con l’Abisso: scendere, a patto di sacrificare qualcosa. E cosa c’è di meglio di un vincolo da cui liberarsi?
In fondo, senza margini la strada è più ampia, le possibilità aumentano, i percorsi si intrecciano. E non importa che strada prenda, a Bondrewd interessa arrivare in fondo. Quindi le inutili zavorre si possono lasciare indietro.
Si può eliminare il senso di colpa, che gli impedisce di condurre i suoi esperimenti necessari seppur “inumani”. O, perché no, rimpiazzare il proprio corpo con un altro nato dall’Abisso, le cui potenzialità superano largamente quelle umane. Dopotutto, ai fini della ricerca, entrambi i cambiamenti sono solo che vantaggiosi.
E così, un pezzo alla volta, Bondrewd si avvicina al suo obiettivo.
L’ultima luce nell’Abisso
Il sacrificio del suo corpo è stato per lui un punto di svolta: le sue ossa, diventando la materia prima del suo fischietto, siglano il giuramento che lo porterà a scoprire le verità dell’Abisso. Ma una volta raggiunto l’obiettivo, che ne sarà stato della persona che ha fatto la promessa? Bondrewd è già una persona diversa, in un corpo diverso, con un’anima diversa. Eppure, lui si vede ancora umano. Sì, perché nonostante tutto, ancora due qualità sono rimaste della sua persona originale, i due pilastri che lo rendono ancora “qualcuno” e non “qualcosa”.
La prima è la sua causa, la speranza. Bondrewd è convinto che il futuro prossimo dell’umanità sia a rischio, e spera di trovare nell’Abisso la risposta adatta (o la causa da eliminare). La seconda è l’amore rivolto verso i bambini, destinatari di quella speranza in quanto prossima generazione. Finché ci saranno queste due, la persona chiamata Bondrewd sarà ancora viva, indipendentemente da quanti corpi e quanti sacrifici di innocenti serviranno per arrivarci.
Bondrewd è una contraddizione, un uomo consumato dall’ossessione verso l’Abisso che, con le migliori intenzioni, finisce per diventare il mostro da cui lui stesso vuole proteggere. Senza coscienza, amore e speranza possono diventare armi letali, e il Fischietto Bianco lo ricorda nel più spietato dei modi.