Tai Lung e Anakin – Il Peso di Essere il Prescelto

Gabriele Evangelisti

Agosto 5, 2022

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Kung Fu Panda, con il suo primo capitolo, e Star Wars Episodio III – La Vendetta dei Sith affrontano il tema delle aspettative, mostrandoci come una deludente realtà, se rifiutata, possa portare a terribili conseguenze. In particolare se questo rifiuto nasce da un prescelto.

Attenzione: contiene spoiler di Kung Fu Panda e Star Wars episodio III – La Vendetta dei Sith

Tai Lung, “Io Sono il Prescelto”

Tai Lung doveva essere il prescelto.

La pergamena del guerriero dragone ha sempre vegliato su di lui, durante tutti quegli estenuanti allenamenti. E lui, ogni volta, la fissava di rimando, convinto che, un giorno, sarebbe stata sua. E del resto, non poteva che essere sua: lui era l’unico ad esservisi dedicato sin da quando avesse memoria, cresciuto e allenato dal più grande maestro di arti marziali di tutta la Cina. Era potente, abile, superiore perfino ai maestri del suo tempo.

Eppure, agli occhi di Oogway, non era abbastanza.

Tutti quegli allenamenti, tutta la fatica e la disciplina, che per Tai Lung avevano significato una vita intera, si erano rivelati essere nient’altro che una traccia di gesso, prontamente cancellata da un solo verdetto. E neanche Shifu, l’unico vero suo sostegno, fece altro se non sottomettersi alla volontà del grande maestro. 

Tai Lung, deluso e rigettato, si ritrova a vagare in un mondo vuoto, privo dello scopo che lo aveva trascinato oltre tutti gli ostacoli. Cosa può fare? Può sottomettersi al mondo, accettare l’esito e vivere il resto della sua vita nella mediocre e placida eutimia. Oppure può combattere, e prendersi ciò che gli spetta con la forza. E, guardandosi indietro, in realtà la scelta non esiste: lui è nato per il combattimento. Quindi perché non dedicarvisi fino alla fine?

Tai Lung e Anakin ci mostrano come la figura del prescelto, e le aspettative da essa costruite, siano trappole dalle terribili potenzialità
Shifu e Tai Lung

Anakin Skywalker, “Lui è il Prescelto”

Per Anakin è diverso. Per lui, la profezia di colui che porterà l’equilibrio nella Forza è ancora lontana. Su quello non ha aspettative, lui è un Jedi come gli altri, che, pur stando un po’ stretto nelle regole, fa comunque del suo meglio per coltivare la luce nella galassia. Ma per lo sguardo vigile dei Maestri è un’altra questione: se, come sostenuto da Qui Gon e Obi Wan, lui è davvero il prescelto, allora è troppo importante per essere lasciato a sé stesso. Quel giovane deve abbandonare la sua indole impetuosa, allontanandosi dalle minacce del Lato Oscuro e dedicandosi per intero alla via dei Jedi. Allora potrà essere considerato un loro pari, e anzi potrà anche essere superiore. Ma fino a quel momento, il concilio dovrà tenerlo sotto controllo al meglio delle sue possibilità.

Con la loro rigidità, i Maestri sperano che Anakin percorra l’unica via rimasta. Ma il ragazzo, senza più scelte e privato dei suoi meriti, si sente attaccato. Razionalmente sa che quella dei Jedi è la strada giusta, ma non può neanche rinnegare le sue emozioni: per lui la gioia, la rabbia, l’amore sono ciò che lo fa muovere, che gli dà la spinta per combattere ancora. E allora come possono essere sbagliate? Perché non sono ammesse nel codice? Non possono esserci compromessi?

E allora una strada si apre verso Anakin. Una strada oscura, che però rappresenta la salvezza dalla sempre più piccola gabbia dei Jedi. Una strada indicata da un vate che trasforma le emozioni del ragazzo, il suo motivo di vita, in armi letali da indirizzare verso chi lo opprime. E Anakin diventa Vader.

Tai Lung e Anakin ci mostrano come la figura del prescelto, e le aspettative da essa costruite, siano trappole dalle terribili potenzialità
Darth Vader

L’invisibile Minaccia delle Aspettative

Il nostro mondo è costruito sulle aspettative. Ognuno di noi, che lo voglia o meno, è influenzato dalle esperienze, dalla cultura, dal proprio ambiente di vita, e crea supposizioni di conseguenza, in modo da prevedere cosa accadrà e, quindi, rendersi la vita più semplice.

La nostra, tuttavia, è una congettura, che può essere più o meno probabile ma mai certa. Dare qualcosa per scontato può essere vantaggioso, ma può anche dar vita a un castello di carte nella nostra mente, pronto a crollare al primo impatto con la realtà.

Tai Lung e Anakin, nel loro percorso, sono vittime di queste aspettative. Il primo è artefice del suo stesso male, sognando un futuro così tanto da convincersi che non potrà che essere realtà; il secondo subisce una proiezione da parte degli altri, che si traduce in una serie di comportamenti che, invece di aiutare, causano l’effetto opposto.

Tai Lung e Anakin ci mostrano come la figura del prescelto, e le aspettative da essa costruite, siano trappole dalle terribili potenzialità
Anakin

Le aspettative sono una trappola insidiosa, nascosta, che l’ignaro cacciatore usa per mettere in scacco l’ignara preda. E così, nella disattenzione, nascono i demoni.

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