Prisma, nuova serie Amazon prodotta da Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo (già autori di Skam Italia), è l’ennesimo brillante spaccato sulle nuove generazioni di adolescenti. Tramite i suoi protagonisti, primi fra tutti i gemelli Andrea e Marco entrambi interpretati da Mattia Carrano, racconta l’inizio di un percorso di ricerca e costruzione dell’identità. Un percorso tipico dell’età adolescenziale costellato da domande quali: Chi sono veramente? Chi voglio essere? Cosa mi piace? Cosa voglio?
Ambientata a Latina, ruota intorno alle vite dei gemelli e dei loro amici. La storia si alterna tra ciò che succede e ciò che è successo all’incirca a partire dall’anno precedente. Nello specifico le vicende che hanno portato Marco, quattro mesi prima, in ospedale per un grave taglio al braccio. Ciò che ha segnato i gemelli precedentemente sembra aver effetto anche su chi sono adesso, come si relazionano tra loro, con i coetanei e con la vita.

Le due basi del Prisma
I principali protagonisti di Prisma sono i due gemelli omozigoti Andrea e Marco. Identici esteticamente, tranne per il taglio di capelli, ma diversi in ogni altra sfaccettatura. Ci vengono presentati la sera del loro compleanno dove, se da un lato Marco appare timido e imbarazzato dalla vita, Andrea risulta sfacciato e un po’ strafottente.
Il loro è un legame simbiotico, ma, almeno all’apparenza, squilibrato. I due non risultano su uno stesso piano. Se da un lato Marco prova a vivere la sua vita ostacolato dal suo carattere introverso e impacciato, Andrea lo segue costantemente cercando di proteggerlo e spianargli la strada. Dal fingersi il fratello per fargli conoscere la ragazza che gli piace, all’osservarlo quasi ossessivamente da classi diverse: l’unico obiettivo di Andrea sembra quello di proteggere il gemello.
Fin dal primo flashback è facile comprendere le apprensioni di Andrea, ma forse c’è ben altro. Tramite l’ossessiva preoccupazione per il fratello, pare quasi sfruttare la cosa per nascondere sé stesso, o meglio quella parte di lui che crede di non poter mostrare e che nasconde tra il seminterrato e un profilo Instagram.

No_One_Knows_Me_Like…Andrea
Nel tempo libero Andrea spaccia e tutti, famiglia e amici, si chiedono per quale motivo. Tutti si chiedono cosa se ne faccia dei soldi un ragazzo a cui non manca niente. Andrea compra vestiti.
Quei soldi gli servono per poter esprimere ed esternare, almeno nel seminterrato di casa sua, quella parte che nasconde a tutti. Quel lato femminile che gli permette di sentirsi completamente sé stesso, ma che sa gli altri non capirebbero. Anche se su Instagram, dove con il profilo No_One_Kowns_Me_Like carica foto di se senza mai mostrare il viso, gli altri sembrano apprezzarlo (primo fra tutti Daniele).
Tramite i flashback e le telefonate con Raffa, ragazzo della gay help line con cui si confronta ogni volta che ha un problema, capiamo che il percorso di Andrea non è nuovo. Per tutta la stagione si apre piano piano, si accetta e comprende sempre di più.
L’unica che pare intuire ci sia altro oltre il carattere un po’ scostante è Nina, con cui instaura un profondo rapporto di affetto e comprensione. Grazie alle spinte della ragazza e di Raffa, e alla possibilità di potersi confrontare con qualcuno senza rimanere nascosto, inizia a farsi luce per poi, piano piano, uscire dal seminterrato.

Le fragili vesti di Marco
E se da un lato Andrea comincia a far uscire dal guscio la sua identità in tutte le sue sfaccettature, Marco deve togliersi di dosso quella che gli è sempre stata fatta indossare dagli altri. La sua timidezza, le sue stranezze e la sua introversione lo hanno portato negli anni a prendere le sembianze di un cucciolo agli occhi di tutti. Le persone sembrano dividersi tra protettori e bulli quando gli girano intorno. E quando i bulli iniziano a sentirsi in colpa anche loro cominciano a trattarlo con i guanti.
Marco sembra un ragazzo fatto di fragile vetro, pronto a rompersi a ogni minima pressione. O almeno così è come lo vedono gli altri. E inizialmente lui stesso sembra essersi adagiato in quelle vesti. Ma piano piano, un atto dopo l’altro, Marco si strappa di dosso quelle protezioni iniziando a capirsi, a conoscersi e ad affrontare le cose.
Quello di Marco è un personaggio complicato, in costruzione, difficile da capire e imparare a conoscere perché lui stesso non sa chi è. un personaggio in formazione, che sta cominciando a plasmare la sua persona dopo essersi tolto di dosso le forme che gli avevano dato gli altri. Non a caso tutti, come noi spettatori, non riusciamo a comprendere quanto la ferita al braccio sia stato un incidente o un atto voluto.

Prisma: le altre facce
Intorno ai due gemelli ruotano altri personaggi con differenti gradi di importanza o interesse. I tre che attirano più luce, forse perché i tre più connessi a Marco e Andrea, sono Nina, Carola e Daniele.
Nina è forse l’unica nella serie a conoscersi davvero, per quanto sia possibile conoscersi da adolescenti. Ed è proprio questa sua comprensione di sé stessa, questa sua sicurezza d’identità che la rende importante e cruciale per Andrea. L’aver già probabilmente svolto un percorso di scoperta e autoanalisi la porta a vedere Andrea per chi è, e non per ciò che appare. Vede Andrea come Andrea, come persona. Va al di là del genere, accogliendo e stimolando Andrea spingendolo verso una maggiore conoscenza di sé.
Carola, al contrario, si incastra puntata dopo puntata all’interno di un’immagine di sé costruita dai pregiudizi degli altri senza mai mostrare i suoi lati migliori. Continua a fare errori che la rendono agli occhi esterni una facile, un’egoista, un’insensibile, un’approfittatrice. Sfrutta Marco per cercare le attenzioni di Daniele, senza però avere la capacità di comprendere né l’uno né l’altro.

Vista dall’esterno, come spettatori, si può notare come indossi continuamente una maschera sorridente per farsi andare bene agli altri. Maschera che non le permette di imparare a conoscere Marco per chi è veramente e che cade quando il video in cui fa sesso con Daniele inizia a circolare.
Daniele tra i tre è forse il più complesso e il più semplice da capire. Si alterna fra queste due possibili identità senza mai scegliere da che parte stare. Cerca di compiacere il più possibile il gruppo, accettando anche di fare cose che poi gli pesano sulla coscienza, come il bullismo contro Marco.
Nasconde i lati migliori di sé e ha paura di ogni briciola di sentimento che trasuda fuori dall’armatura instabile che sembrerebbe essersi creato. L’unica persona che sembra capirlo pare essere Andrea, ma questo Daniele fino a fine stagione non sembra comprenderlo a pieno.

Prisma: una buona prima stagione che un po’ distrae
Come era facile aspettarsi viste le premesse, Prisma si mostra come un ottimo prodotto, che intriga e allaccia facilmente gli spettatori alla storia. Vero perno di attenzione e affezione sono sicuramente i gemelli e le loro vicende che, puntata dopo puntata, agganciano gli spettatori anche emotivamente.
Ciò che però infastidisce è il senso di sovraccarico. Sembra sempre che stia accadendo un po’ troppo. O meglio, sembra sempre che le storyline principali siano costantemente circondate da tante cose superflue. Se la concentrazione fosse diretta completamente sui pochi personaggi principali sarebbe una degna cugina di Skam, senza nessuna perdita di attenzione.
Distrazioni a parte, Bessegato e Urciolo si sono mostrati ancora estremamente capaci di comprendere e raccontare le generazioni più giovani. Continuando anche in Prisma a contraddistinguersi per la cura e la delicatezza con cui scelgono di raccontare le storie, in maniera diretta e semplice senza mai stonature o cadere in stereotipi.