The Wolf Of Wall Street – Un’iperbole realista del mondo

Andrea Vailati

Novembre 24, 2016

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Taxi Driver e The Wolf of Wall Street, Toro Scatenato e Shutter Island, cosa può accumunare film così lontani nel tempo e diversi nella struttura? Un solo nome, il nome di colui che forse proclamerei il regista più versatile della storia, il regista che ha definito le sorti del cinema degli ultimi quarant’anni: Martin Scorsese.

Questa rubrica vuole ripercorrere le grandi opere del maestro italoamericano, così da non ricordarlo solo per le ultime fatiche, ma per ogni sua epoca artistica, dai tempi di Bob De Niro al recente meraviglioso sodalizio con Leonardo DiCaprio, cercando di trovare anche le differenze e le similitudini nelle sue opere più lontane, le sue evoluzioni artistiche e i suoi temi, raccontando il suo eterno cinema.

Shutter Island
Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese

L’epoca DiCaprio

The Wolf of Wall Street

The Wolf Of Wall Street è un film davvero irripetibile, un film che solo Martin Scorsese poteva realizzare.

Molti l’hanno giudicato edonistico, molti l’hanno giudicato amorale, diseducativo, eccessivo, molti l’hanno amato per la sua irriverenza e folle comicità. Io penso che tutti questi giudizi siano veri, ma che nulla di tutto ciò comporti che, quando si parla di The Wolf Of Wall Street, si parli di un film sterile o fine a se stesso.

The Wolf Of Wall Street è la più grande provocazione al mondo dell’arrivismo e dell’esigenza carnale di potere di tutti i tempi. Affermazione forse eccessiva? Non ci sono dubbi che lo sia, ma cercherò di spiegarne le motivazioni.

Il punto chiave di The Wolf Of Wall Street è la profonda tragicità sottesa alla stupefacente comicità; chiunque, o quasi, è attratto dal mondo dell’eccesso, chiunque vorrebbe essere almeno per un giorno Jordan Belfort.

Sceneggiatura assolutamente impensabile, regia divertente, dinamica a tal punto da risultare credibile nei suoi momenti iperbolizzati al limite del reale. Tra scene a rallentatore e riti orgiastici, Leonardo DiCaprio risulta ineguagliabile, affiancato da un Johan Hill che gli tiene testa alla grandissima.

Droga, sesso, droga, sesso, un binomio raccontato dal protagonista come una bibbia di vita, con i suoi comandamenti e le sue parabole, il cui compimento spirituale risiede nel potere illimitato del capitale, il tutto in uno scenario narrativo profondamente coinvolgente. Lo spettatore ride, si sbellica dalle risate, non può mai credere che sia possibile un tale delirio di onnipotenza edonista, lo spettatore è ammaliato dall’eccesso.

The Wolf Of Wall Street
Margot Robbie e Leonardo DiCaprio

Ma la cosa che più amo di questo film, ciò che reputo essere la scelta riflessiva più forte di Scorsese, è il non esaltare la componente morale, non mentirci, non mostrarci la favoletta della bontà e dell’onestà, perché il nostro mondo non funziona così, perché alla fine l’agente dell’FBI torna a casa in metro, triste e solo.

Mi spiego meglio: è ovviamente il giusto ideale che dovremmo perseguire quello dell’onestà e della bontà, ma il punto è che questo film ci mostra, anche nel contrasto che si interpone tra Jordan e i suoi nodi al pettine, che nella nostra realtà è molto più forte l’assuefazione al potere rispetto che alla cosa giusta.

Jordan lascia la moglie, qualche attimo di disprezzo, una donna distrutta, ma chi se la ricorda questa scena? Perché dopo un attimo torna lo stupore.

Noi amiamo Jordan Belfort, lo giudichiamo perché dobbiamo farlo, perché abbiamo paura di non farlo, ma in realtà bramiamo la sua vita, anche quando oramai ha perso tutto, con solo il suo carisma è lì a ripetere il giochino della penna a un pubblico di inetti. Ed ecco nel finale la telecamera pronta a mostrarci la grande verità.

Ripresa profondamente simmetrica, tutti gli uomini andati a vederlo sono lì seduti e ammaliati, come in fondo siamo stati noi per tutto il film, ammaliati da una tragedia di amoralità e individualismo.

Jordan: «E vi dico un’altra cosa. Non c’è alcuna nobiltà nella povertà. Io sono stato un uomo ricco, e sono stato un uomo povero. E scelgo la ricchezza tutta la vita, cazzo! […] Voglio che risolviate i vostri problemi, diventando ricchi!».

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  • Andrea Vailati

    "Un giorno troverò le parole, e saranno semplici." J. Kerouac

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