Anakin Skywalker, il Prescelto, Darth Vader.
A pochi giorni dalla fine dei giochi, la chiave di volta dell’eterna saga di Star Wars sembra essere lui.
Tramandare sangue e valori di generazione in generazione è un’impresa difficile, e infatti nel nono episodio del franchise sci-fi più famoso al mondo, il nome Skywalker si associa solamente a Kylo Ren e sua madre Leia, nonostante compaia nel titolo del film.
L’Ascesa di Skywalker: a quale membro della famiglia discendente dalla mitica Forza si riferisce il titolo di questo finale? In che misura esso tiene legate insieme le relazioni tra i personaggi storici della saga?
Le domande precedenti hanno senso perché, evitando di cadere in sterili speculazioni, ispirano una riflessione tridimensionale più astratta sul vero e storico protagonista di Star Wars. Anakin Skywalker, prima il bambino, poi il ragazzo e, infine, il Sith che si redime, il Jedi che ritorna.
Tra i tanti sentimenti che possiamo associare alla sua complessa evoluzione, alcuni sono indissolubilmente legati ad un’emozione in particolare: la paura.
Egli spera, perché su Tatooine ha conosciuto la paura della povertà ed è determinato a lasciarsela alle spalle; ama, e amando alimenta la paura di perdere coloro a cui tiene; opera il Male perché teme il potere del suo Maestro Darth Sidious; e alla fine, Anakin ritorna buono, perché ha paura per suo figlio Luke, messo in difficoltà dal Lato Oscuro della Forza.
Anakin Skywalker: Lo schiavo genio della meccanica
Nient’altro che un bambino costretto a lavorare come meccanico in un’umile officina su Tatooine: questo è Anakin Skywalker quando, nel corso di Episodio I, Qui-Gon Jinn e il suo padawan Obi-Wan Kenobi restano bloccati sul pianeta durante la loro missione diplomatica per la principessa Padmé Amidala.
Il potenziale della Forza che Qui-Gon percepisce in lui è il germe che sollecita le riflessioni del saggio cavaliere sull’eventuale ruolo di Anakin nella profezia del Prescelto, il Jedi destinato a riportare equilibrio nella Galassia tra il Lato Chiaro e Lato Oscuro della Forza.
Anakin è un provetto pilota, dotato di un’intelligenza brillante e di una spiccata ingenuità, tipica dei fanciulli, protettiva, dal punto di vista psicologico, nei confronti della miseria economica che affligge lui e sua madre Shmi.
Non conosce né incertezza né risentimento, perché il Sé autentico che Shmi gli ha permesso di sviluppare è così genuino che nemmeno le meschine azioni di Watto possono scalfirlo.
Se il valore dell’altruismo gli consente di aiutare i Jedi e di conseguenza essere preso come padawan da Qui-Gon Jinn, dove s’insinua la germinale paura che sarà il nucleo affettivo delle azioni successive di Anakin?
Per la prima volta, in relazione alla fisiologica angoscia da separazione che affligge ogni bambino quando la figura materna è lontana, Anakin sente venire meno l’unico punto di riferimento della sua giovane vita, avvertendo di conseguenza incertezza rispetto al suo futuro.
Anakin e Padmé: Passione illegale
L’attaccamento è proibito. Il possesso è proibito. La compassione, che io definirei amore assoluto, illimitato, è al centro della vita di un Jedi. E quindi si può dire che noi siamo spronati ad amare.
Le fiamme effimere delle passioni positive e negative sono proibite per tutti i Jedi, costretti dal loro addestramento ad una continua tensione verso l’Equilibrio nella Forza.
Una volta intrapresa la parte più dura del suo addestramento come padawan di Obi-Wan Kenobi, Anakin non può assolutamente violare questa regola.
Sotto l’ala di Obi-Wan, il giovane allievo intende seguire il codice morale dei suoi superiori. poiché determinato a diventare un grande Cavaliere Jedi. Tuttavia, è noto che il gioco tra ragione e sentimento dia spesso vita ad un’amara ambivalenza tra dovere e volere, e prima di accorgersene, il sentimento che Anakin prova per Padmé diventa un ostacolo.
Maurice Blanchot, filosofo francese, ha sostenuto, in relazione all’esclusività di coloro che si amano rispetto alla società esterna, che “l’amore è una pietra d’inciampo per l’etica”, perché tale sentimento mette inevitabilmente in scacco la soggettività rispetto alla scelta tra ciò che si dovrebbe e ciò che si vorrebbe fare.
Al bruciante e improvviso amore per la senatrice corrisponde parallelo il trauma che colpisce Shmi: la madre di Anakin viene rapita da alcuni Tusken, evento che conferma i timori del ragazzo.
La stoica apàtheia (impassibilità rispetto alle passioni), che Anakin dovrebbe praticare in quanto Jedi, lascia il posto al cieco furore tipico del Lato Oscuro della Forza, alimentato dalla paura di perdere Padmé proprio come ha perso sua madre.
Anakin Skywalker, Darth Vader: essere il migliore non sarà mai abbastanza
“Sei battuto. È inutile resistere. Non lasciarti distruggere come fece Obi-Wan.
Luke, tu non ti rendi ancora conto della tua importanza. Hai solo cominciato a scoprire il tuo potere. Vieni con me e io completerò il tuo addestramento. Unendo le nostre forze possiamo mettere fine a questo conflitto distruttivo e riportare l’ordine nella galassia”.
Aponìa e atarassìa (assenza del dolore e del turbamento) rimpiazzano il principio dell’impassibilità e diventano le nuove ancore dell’identità corrotta di Anakin, mentre la Vendetta dei Sith si compie e la sua trasformazione in Darth Vader, stimolata dalla seducente retorica di Darth Sidious, prende vita.
Una volta traditi i Jedi e la loro cultura, consumati la vendetta per sua madre e gli omicidi di Dooku e Mace Windu, il giovane padawan resta solo in balìa di tutte le sue paure, che animano i sogni notturni anticipando i fatti futuri in una tragica profezia che si auto-avvera.
L’unico che ancora nutre per lui un briciolo di speranza è il Maestro Obi-Wan, memore di aver promesso a Qui-Gon Jinn di prendersi cura di Anakin.
A fondamento dei turbamenti del ragazzo c’è un’angoscia esistenziale, che l’Ordine Jedi fraintende per arroganza: memore delle difficoltà dell’infanzia, egli vorrebbe migliorare e apprendere i segreti della Forza per salvare persone come sua madre. Tuttavia, i grandi Maestri sono colpevolmente ciechi di fronte alla sua posizione anarchica.
Il fatto che il ragazzo si sia spinto troppo oltre i limiti che separano un Sith potenziale da un Sith fatto e formato, costringe Obi-Wan ad affrontarlo su Mustafar, il pianeta di fuoco della tragedia shakespeariana per eccellenza. Padmé, incinta e prossima al parto, viene uccisa dall’impulsività di colui che ama, ormai condotto da Sidious e dalle sue paure alla paranoia più totale.
La donna da cui in primo luogo scaturirono le sue immense paure di fallimento, diventa la chiusura del cerchio dell’evoluzione di Anakin Skywalker. Paura del rifiuto, rabbia e mania, sintomi tipici del suo disturbo borderline di personalità, convergono nella maschera di sopravvivenza che sarà costretto a indossare per il resto della sua vita: Darth Vader.
Anakin Skywalker: Il legame con Luke e la redenzione
“Corrotto dal Lato Oscuro il giovane Skywalker è. Il ragazzo che hai addestrato più non esiste… Consumato da Dart Fener.“
La citazione di Yoda esprime in misura adeguata la portata della drastica evoluzione di questo iconico villain; nel momento in cui Padmé muore e il Lato Oscuro prende il sopravvento, Anakin Skywalker soccombe per lasciare il posto a Darth Vader.
Mentre l’Imperatore Palpatine procede nel suo intento di portare l’Ordine Sith al comando della galassia tramite la costruzione della prima Morte Nera, da qualche parte su Tatooine Obi-Wan invecchia vegliando su Luke Skywalker, il gemello maschio nato dall’unione tra Anakin e Padmé.
Lui e Leia Organa sono i frutti dell’amore proibito tra il Padawan e la senatrice. Com’è storia nota, grazie al loro immenso valore essi contribuiranno a sovvertire le sorti dell’intera saga di Star Wars.
Ciò che conta, però, è l’influenza della relazione padre-figlio sullo sviluppo di Darth Vader: la trilogia classica non è soltanto una storia epica su un gruppo di ribelli che vuole sconfiggere il male, è anche una romantica analisi psicologica dell’importanza delle trasmissioni identitarie, affettive e culturali che avvengono da una generazione all’altra.
In psicoanalisi si parla di apparato intrapsichico, inter-psichico e trans-psichico per determinare i livelli di funzionamento del Soggetto sul piano individuale, relazionale e culturale.
Secondo René Kaës, psicanalista francese, in particolare rispetto al terzo, la sua indagine è giustificata dalla necessità di riconoscere l’esistenza di tre differenze fondamentali tra i Soggetti e il mondo: quella tra Umano e non-Umano, quella di genere e generazioni e quella culturale, che include la violazione dei diritti e delle norme che regolano i rapporti umani.
Luke Skywalker scuote suo padre perché risveglia in lui il riconoscimento delle paure e delle incertezze che appartenevano a colui che era prima di diventare Darth Vader: nell’Episodio VI Anakin torna in scena perché la maschera del Sith vacilla, lasciando il posto all’umanità dell’imperfetto ragazzo che c’era prima, che valorizzava le relazioni piuttosto che il potere.
La catarsi di Darth Vader è la tragedia di Anakin e, a sua volta, la tragedia di Anakin si consuma nell’importanza della paura, sentimento che circoscrive tutte le vicende che riguardano il Prescelto, nel bene e nel male.
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