Novità dell’estate 2020 di casa Crunchyroll è il freschissimo The God of Highschool. Con quaranta gradi all’ombra nessuno ha voglia di prendersi l’impegno di iniziare un nuovo anime.
Molte case di distribuzione, infatti, ragionano in questo modo, ma non Crunchyroll, che dopo la pausa lockdown è ripartita immediatamente, sfornando titoli attesissimi come la seconda stagione di Re:Zero o il nuovo otome dello studio MAPPA, Mr Love: queen’s choice. Per non parlare dei titoli promessi per questo autunno come l’invitante Noblesse o il sequel di Inuyasha tanto criticato: Yashahime princess half-demon.
Una perla di sole dodici puntate
The God of Highschool è adatto a chiunque cerchi una storia breve, ma allo stesso tempo appassionante. Se, in più, siete nostalgici dei vecchi anime anni ’80 e provate ancora a fare la Kame-hame-ah sotto la doccia, questa serie fa decisamente per voi!
Essenzialmente il God of Highschool è un torneo di arti marziali, che riunisce i migliori campioni delle regioni orientali. Il vincitore vedrà realizzarsi il suo più grande desiderio di qualunque natura, esclusa la resurrezione. Le selezioni ammettono qualsiasi età, colore e arte marziale. La prima parte dell’anime vede il focus su Seoul.
Protagonista di questa storia, se proprio ne vogliamo identificare uno nella rosa dei personaggi centrali, è il giovane Jin Mori, un ragazzo scapestrato ed eterno bambino. Capelli neri, pantaloni larghi e occhi a forma di stelle, Jin Mori risulta particolarmente simile a uno dei pilastri dell’animazione giapponese, vediamo se indovinate chi…
Jin Mori il moderno portatore dello spirito della scimmia
È il 1984 quando la mano di Akira Toriyama mostra al mondo, per la prima volta, il suo giovane Son Goku. Ispirato dal romanzo cinese Il viaggio in occidente, Toriyama rappresenta in chiave fantasy e amichevole il possente dio-scimmia Sun Wukong.
Inizialmente fedele al vicino cinese, con tanto di bastone allungabile e nuvola speedy su cui viaggiare, Son Goku è l’eroe che l’oriente non ha mai avuto, che incarna lo spirito di quei popoli così misteriosi e ligi alle regole. Ma Goku è solo un bambino con la coda di scimmia, apparentemente innocuo e indifeso agli occhi di chiunque. Serviranno anni e stagioni intere per farlo crescere fino a renderlo il personaggio più riconosciuto dell’animazione giapponese.
Ma allora, se Son Goku è così “famoso”, c’era veramente bisogno di creare un protagonista così simile a lui?
Certo. Goku è figlio degli anni ’80, dove le città futuristiche avevano quella classica forma rotonda, dove le macchine volavano e le navicelle spaziali erano grandi quanto un rossetto. Quel futuro sognato da Toriyama non sarebbe mai esistito; in questo futuro non si viaggia nel tempo e non ci sono alieni verdi o blu (almeno non ancora).
Serve, quindi, qualcuno che sposti quel personaggio in questo futuro.
Jin Mori è esattamente questo: va a scuola in bicicletta, ha pochi amici, vive in un mondo tremendamente reale come quello in cui vive lo spettatore.
Nelle prime puntate, infatti, si incontra subito questa realtà comune, fatta di scippi per strada, lotte di potere e bullismo. Ognuno di noi è entrato in contatto con queste situazioni almeno una volta, ognuno di noi, nel suo piccolo, ha potuto fare la differenza. Ognuno di noi può partecipare al God of Highschool.
Cambia il punto di vista verso i campioni. Goku, Vegeta, Gohan erano inarrivabili, distanti anni luce dalla nostra condizione di spettatori. L’unica cosa che si poteva fare era ammirarli dagli spalti, ma ora, osservando Jin, Daewi o Mira combattere tra quelle corde, si può orgogliosamente dire di poterli affiancare, un giorno.
I Charyeok: divinità in terra
The God of Highschool, però, già dalla prima puntata, ci fa capire come non sia solo un banale torneo.
Nelle prime scene, infatti, si manifesta il potere soprannaturale che intriga la sotto trama della serie. Purtroppo però questa parte è ben complicata e poco chiara: sembra che ogni persona meritevole possa acquisire un charyeok, un potere preso in prestito da una divinità che conferisce abilità impressionanti.
La maggior parte dei charyeok sono ricollegati alle leggende delle divinità coreane, ma vi sono anche personificazioni di animali o reincarnazioni di personaggi storici. Il primo esempio che vediamo materializzarsi è appartenente a uno dei giudici del torneo. Questi personaggi non vengono approfonditi più di tanto, conosciamo infatti solo Q, presentato insieme al suo charyeok, il Joker. Animatosi da delle carte da gioco, la creatura prende vita come se uscisse da una scatola a sorpresa.
Inutile dire che tutti i protagonisti ne possiedono o ne possiederanno uno nel corso della serie. Che cosa sia veramente un charyeok nessuno lo sa. Ciò che è certo è che questo torneo è stato indetto per trovare un campione in particolare: il possessore della “chiave”. Più volte nel corso degli episodi viene nominato il suo potere immenso e le conseguenze che avrà sul futuro del mondo.
Non viene però spiegato a fondo cosa sia o chi voglia impossessarsi di questa chiave, ma se, come me, pensate a occhi chiusi che il possessore sia Jin Mori, guardatevi la serie perché vi sbagliate di grosso.
La Nox
Tratto distintivo di The God of Highschool è il non sapere chi è il vero nemico della storia. In ogni puntata viene presentata una possibile minaccia senza mai ottenere appieno il titolo di villain principale.
Tutti, nessuno escluso, potrebbero rivelarsi antagonisti a partire dagli stessi giudici, nonché organizzatori del torneo, di cui sappiamo poco o nulla. Ma, escludendo per il momento i falsi buoni, il nemico principale risulta essere un’organizzazione chiamata Nox, al cui vertice sembra esserci Sang Madeok, portatore del charyeok dell’omega, la spada di Dio.
La Nox sfrutta chiunque abbia desiderio di potere: tra questi merita un accenno l’affascinante, quanto spaventoso, Jegal Taek. È uno dei primi concorrenti al torneo del quale viene mostrato il charyeok: un immenso squalo che utilizza senza pietà contro chiunque possa essere un suo nemico.
La rete di combattimenti che riesce a creare la Nox diventa sempre più senza quartiere. Dopo l’immenso scontro della puntata numero sette tra uno dei giudici e dei membri minori dell’organizzazione, le carte si scoprono e ha inizio una vera e propria guerra, apparentemente senza motivo.
The God of Highschool è molto più di questo. Oltre ai combattimenti spettacolari, sono le trame dei personaggi minori che ti restano impresse. Jin Mori e i suoi amici hanno ancora molto da raccontare e chissà che non serva di nuovo il nostro aiuto!