Se c’è un regista in grado di far parlare di sé ogni volta che un suo film approda nei cinema, è Quentin Tarantino. Di lui si è detto davvero di tutto. È inutilmente violento, odia le donne, è sopravvalutato, i suoi lavori sono senza spessore. Nessuno meglio di lui è riuscito a dividere la critica, collezionando allo stesso tempo sia candidature ai premi Oscar che articoli sui giornali ricchi di disapprovazione.
Ma mentre i personaggi e le scene più cruente dei suoi film sono stati spesso al centro del dibattito dei cinefili, c’è un elemento delle sue opere che ha sempre messo d’accordo tutti: la colonna sonora. Le canzoni e le musiche usate da Quentin Tarantino nelle pellicole hanno infatti caratterizzato alcuni dei momenti più iconici della storia del cinema. Per i motivi strumentali ha spesso potuto contare sulla collaborazione di grandi compositori come ad esempio Ennio Morricone, che per lui ha firmato i brani di The Hateful Eight. Per la scelta dei pezzi si ha invece quasi l’impressione che il regista americano abbia l’innata capacità di pescare la perla giusta per la scena giusta.
E allora celebriamo oggi questo talento del nostro amato Quentin Tarantino ricordando sette fra le migliori canzoni apparse nei suoi film.
Le Iene – Stuck in the Middle with You (Stealers Wheel)
Le Iene costituisce il debutto di Quentin Tarantino dietro la macchina da presa. Il film è un tripudio di dialoghi epici, violenza brutale e black humor. Praticamente tutti gli elementi che compongono anche le successive opere del regista. Da sottolineare (siamo qui apposta per quello) le canzoni che si susseguono durante il lungometraggio. Fra queste va ricordata senz’altro Little Green Bag di George Baker che fa da sottofondo alla cavalcata iniziale dei personaggi principali della pellicola, ma anche Stuck in the Middle with You degli Stealers Wheel, base musicale di una delle sequenze più famose.
La scena in questione vede Mr. Blonde, interpretato da Michael Madsen, torturare il poliziotto Marvin Nash, interpretato da Kirk Balt. Il criminale si muove al ritmo delle note del brano degli Stealers Wheel, mentre l’agente spaventato subisce il suo destino imbavagliato e legato a una sedia. Ironia, violenza allo stato puro.
Quentin Tarantino ce la mette tutta per impressionarci. E lo fa benissimo con una canzone leggendaria.
Pulp Fiction – You Never Can Tell (Chuck Berry)
Di momenti musicali mitici, ne sforna tanti anche Pulp Fiction. Il secondo lavoro da regista di Quentin Tarantino rispolvera capolavori come Girl You’ll Be a Woman Soon di Neil Diamond o Let’s Stay Together di Al Green. Ma il pezzo che più di tutti viene associato al film è senza dubbio You Never Can Tell di Chuck Berry.
La canzone viene suonata durante il celeberrimo balletto eseguito da Uma Thurman nei panni di Mia Wallace e John Travolta in quelli di Vincent Vega durante una competizione che si tiene nel locale in cui i due stanno cenando. Qualche semplice mossa e parecchi sguardi intensi rendono la scena una delle più famose del cinema tarantiniano. Quel balletto è stato poi imitato e riproposto in tutti i modi negli anni successivi. Nessuno però è mai riuscito a raggiungere l’affinità e l’alchimia che unisce la coppia Thurman-Travolta in questi pochi minuti.
Jackie Brown – Across the 110th Street (Bobby Womack)
È invece un mix di Blues e R&B la colonna sonora del film probabilmente meno mainstream di Quentin Tarantino, vale a dire Jackie Brown. La donna al centro del film, interpretata da Pam Grier, è una hostess invischiata in traffici illeciti che si ritrova al centro di giochi e doppi giochi fra polizia e criminalità.
Il suo fascino, il suo charm e il suo stile, riempiono lo schermo nella scena di apertura del film, nella quale vediamo la donna con la sua divisa attraversare un aeroporto sulle note di Across the 110th Street di Bobby Womack. Sguardo fiero e passo sicuro, Jackie Brown è forse uno dei personaggi femminili migliori della filmografia del regista. Per questo a lei è dedicato un pezzo davvero straordinario.
Kill Bill Vol. 1 – Don’t Let Me Be Misunderstood (Santa Esmeralda)
Due donne bellissime e tremendamente letali sfoderano le loro spade e ingaggiano un duello all’ultimo sangue. La scena appena descritta appartiene a Kill Bill Vol. 1 e ha per protagoniste la Black Mamba Uma Thurman e il Mocassino Acquatico Lucy Liu. Il momento è drammatico. Entrambe sanno che da quel combattimento ne resterà soltanto una. E allora Quentin Tarantino che fa? Accompagna la scena con la spagnoleggiante Don’t Let Me Be Misunderstood dei Santa Esmeralda.
L’effetto può risultare strano ma funziona alla grande. Le duellanti sembrano quasi danzare al ritmo delle chitarre del gruppo franco americano mentre le loro armi si scontrano. Il loro è un balletto mortale, violento ma ipnotico. Entrambe si muovono con leggiadria e scaltrezza, consapevoli di doversi battere al massimo delle proprie forze per salvarsi la vita.
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Grindhouse – Down in Mexico (The Coasters)
Se con Jackie Brown abbiamo citato il film meno mainstream di Quentin Tarantino, adesso citiamo quello che forse è il meno riuscito. Parliamo di Grindhouse – A Prova di Morte. La pellicola ha effettivamente una trama non proprio solida e si basa soprattutto su scene ad alta tensione e momenti splatter. Grindhouse ha comunque il pregio di aver radunato un cast quasi totalmente femminile formato da attrici tanto brave quanto belle. Fra queste, Vanessa Ferlito nel ruolo di Arlene, che in una scena si improvvisa lap dancer per Kurt Russell/Mike McKay.
La canzone su cui l’attrice ancheggia e ammicca è Down in Mexico dei The Coasters, un pezzo Rhythm and Blues che risale alla fine degli anni ‘50. In alcune edizioni del film la scena è stata tagliata. Un gran peccato, perché il sound dei The Coasters e la sensualità dirompente di Vanessa Ferlito si sposano benissimo.
Bastardi Senza Gloria – Cat People (David Bowie)
È invece la calda voce di David Bowie quella che si sente in Bastardi Senza Gloria mentre la Shoshanna interpretata da Mélanie Laurent si prepara per la sua vendetta finale. La canzone cantata dal Duca Bianco è Cat People, una scelta più che adeguata per seguire il ritmo dei pensieri della donna. Un po’ di trucco, un grazioso cappellino con veletta, e Shoshanna è pronta per mettere in atto il suo piano.
La scena sembra quasi ispirarsi a quella de Il Corvo in cui in cui il protagonista interpretato da Brandon Lee si cosparge il viso di cipria bianca e rossetto nero prima di dare sfogo alla sua vendetta. Anche in quel caso non era mancato il sottofondo musicale adatto cantato dai The Cure. Citazione o coincidenza? Entrambe le scene sono talmente mitiche che poco importa.
C’era una volta a… Hollywood – You Keep Me Hangin On (Vanilla Fudge)
Una menzione speciale va infine tributata alla colonna sonora di C’era una volta a… Hollywood, ultimo lavoro di Quentin Tarantino. Anche in questo caso sono stati inseriti grandi classici come Hush dei Deep Purple, ma anche ottime rivisitazioni come California Dreamin’ cantata da José Feliciano.
Fra i brani si distingue You Keep Me Hangin On nella versione dei Vanilla Fudge. Come già accaduto per Le Iene e Pulp Fiction, la canzone scorre tranquillamente mentre sullo schermo appaiono immagini di indicibile violenza. Ma non possiamo farci niente. Parliamo di Quentin Tarantino e a lui questo lo concediamo.
https://www.youtube.com/watch?v=2f7P7tZXJZI&t=129s&ab_channel=AVTrailercut