The Last of Us 1×05 – Soffrire e perdurare

Gianluca Colella

Febbraio 15, 2023

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Con il quinto episodio, The Last of Us si conferma ulteriormente come la serie evento del 2023. HBO e Naughty Dog, sotto la direzione Mazin & Druckmann, stanno realizzando un miracolo. Traducendo in realtà, ad alta qualità cinematografica, una storia nata come gameplay videoludico, mantenedo il pathos e la fluidità adottando le necessarie strategie di revisione narrativa.

Endure and survive è il titolo dell’episodio, che si dispiega a partire dall’incontro di Joel ed Ellie con Henry e Sam, due fuggiaschi assediati dalla resistenza violenta di Kansas City.

Durante l’episodio, ancora una volta nulla è lasciato al caso, e la costruzione del legame tra i protagonisti si prende il necessario tempo per permetterci di andare oltre l’identificazione con Ellie e Joel, partecipando empaticamente alle sorti delle due comparse, i fratelli disperati, e della leader della resistenza Kathleen, che a causa di Henry ha perso un fratello.

The Last of Us – La vita è bella

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The Last of Us – Sam e Henry

Henry è un post-adolescente spaventatissimo che si è trovato tra le mani la responsabilità di sopravvivere in un mondo ostile per sé e per Sam, il suo piccolo e tenerissimo fratello sordomuto.

Attraverso la lingua dei segni, il più grande sostiene, contiene e gestisce le angosce e i timori del più piccolo, nascosti in una soffitta, in una stanza o alle spalle di un veicolo.

Nonostante le condizioni assolutamente disastrose del mondo, quello che Henry prova a comunicare a Sam in questo contesto è che la vita è degna di essere vissuta, che c’è speranza, che c’è una ragione per cui vale la pena lottare.

L’incontro con Joel ed Elle rende questa comunicazione più sfumata e dinamica, poiché nell’oscurità Henry trasforma la tragica avventura in un gioco di cui Sam è il piccolo supereroe determinante, con un po’ di vernice e tanta fantasia.

Questo gesto, che dona coraggio al piccolo e a Henry stesso, è altamente simbolico e importante per svariate ragioni: innanzitutto, trasmette quanto può essere potente un legame umano anche nella più difficile delle situazioni; in secondo luogo, perché comunica quanto sia preziosa la fantasia, che rende possibile il gioco simbolico nei contesti più improbabili.

A tal proposito, il gesto di Henry e il contenimento edulcorato che gli trasmette con la lingua dei segni ricordano da vicino il rapporto tra Guido e Giosuè ne La vita è bella, passato alla storia come uno degli esempi più alti di questo tipo di rapporto.

The Last of Us – Mostri fuori, mostri dentro

The Last of Us – Bloater

Mentre la fiaba di Henry e Sam acquisisce i toni della tranquillità, supportata dal ruolo burbero di Joel e dalla vivacità di Ellie (interpretata da una straordinaria Bella Ramsey), alimentando quello spazio che Donald Winnicott chiamerebbe transizionale, i protagonisti superano le tubature di Kansas City e riemergono all’aperto, quasi oltre i confini della città. Quasi salvi.

Quel quasi è l’elemento più importante quando si sta affrontando la storia di un drama survival horror, in cui l’umano può diventare mostruoso in ogni momento della storia.

Questa transizione, da umano a mostruoso, è proprio il filo conduttore di questo tristissimo quinto episodio: fuori da Kansas, in una strada buia dove stazionano decine di auto abbandonate, i protagonisti sono intravisti da un cecchino, che allerta Kathleen e gli altri soldati.

I mostruosi umani arrivano, dunque, e circondano i due bambini e Henry, rendendo Joel e il suo fucile impotenti.

Quando sembra che non ci sia più nulla da fare arrivano gli altri mostri, sfondano un cratere nella strada e sembrano voler ricordare agli umani mostruosi che ci sono loro, ora, in cima all’ecosistema della natura. La catena alimentare è governata da loro.

Kathleen, Perry e gli altri Cacciatori sono costretti a deviare le loro attenzioni da Henry, per difendersi dalla feroce ira distruttiva del Cordyceps, espresso in questa scena in tutta la sua mortifera letalità.

E quindi Ellie e gli altri non possono fare altro che fuggire nella ressa, mentre un Bloater, accennato solo per pochi secondi, stacca la testa dal resto del corpo di un inerme soldato, mentre l’orrore compie la sua natura.

La parte più inquietante di questa fuga è sicuramente rappresentata dalla bambina Stalker, che insegue Ellie in un veicolo, lesta e inarrestabile. Ironia della sorte, sarà proprio lei a permettere a Henry di salvarsi da Kathleen.

The Last of Us – Resistere e sopravvivere

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The Last of Us – Poster di Sam superhero

Dopo la fuga i protagonisti si rifugiano in un motel. Resistere e sopravvivere, recitano Ellie e Sam, parafrasando Savage Starlight, il fumetto collezionabile del videogioco citato nel titolo di questo episodio.

Parallelamente, Joel e Henry si scambiano qualche battuta: pianificano di viaggiare insieme verso il Wyoming, dove il fratello di Joel gestisce un avamposto delle Luci. Giorno nuovo, nuovo inizio.

Ma prima c’è da superare la notte. E nel buio intimo e fugace nella stanza che Ellie e Sam condividono, il piccolo ragazzo sordomuto scambia qualche frase con la ragazza immune attraverso la sua lavagna portatile: ha paura, non vuole restare da solo, non vuole diventare un mostro.

Esibisce alla ragazza la sua caviglia, c’è il segno evidente di un morso, appena accennato ma decisivo.

Ellie non esita: ci prova, con il suo sangue da immune, ad avvolgerlo e a trasmettergli la sua condizione. La scena è potentissima, impulsiva, innocente, devastante. Nulla a che vedere con ciò che Ellie diventerà.

E comunque non ci sarà nulla da fare: il mattino dopo, quando Ellie si risveglia dalla sedia sulla quale si era assopita, si trova Sam di spalle. Lo avvicina, lo scopre infetto, è già un Runner.

Si susseguono momenti concitati, quello che fu il piccolo supereroe la aggredisce, Joel e Henry assistono, il secondo spara a colui che avrebbe dovuto proteggere. Gli spara, salva Ellie, che questa scena l’aveva già vissuta poco tempo prima (DLC Left Behind).

E poi si suicida: non resiste, non gestisce il dolore, il trauma è travolgente. Con Sam, la sua unica ragione di vita sparisce.

A Joel ed Ellie non resta altro che il gesto di dar loro una sepoltura, civile, affettuosa, solenne. «Mi dispiace» scrive Ellie a Sam, come se fosse colpa sua, come se si sentisse in colpa per non essere riuscita a impedire la trasformazione.

E si incammina verso le Luci, più determinata di prima a fornire una cura per l’umanità.

Leggi anche: The Last of Us 1×04 – Sorridere nella desolazione

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