Spider-man.
Se pensiamo alla parola responsabilità, può venire in mente un solo personaggio, un solo supereroe.
Peter Parker è Spider-Man e Spider-Man è Peter Parker.
Gli anni Novanta hanno cresciuto giovani nerd e affini che hanno maturato questa consapevolezza e tutte le conseguenze che essa comporta. Entrare nel nuovo millennio ha significato conoscere il cinema con quel giovane sfigato in calzamaglia diretto da Sam Raimi, così esclusivo e al tempo stesso così simile a ciascuno di noi nella sua ricerca d’identità post-adolescenziale.
Cresciuto dagli zii a causa della morte dei genitori, Peter Parker è uno studente anonimo e solo, che all’improvviso si ritrova con un potere che non aveva mai immaginato. Diventare Spider-Man è un processo tanto casuale quanto necessario per Peter, perché solo quello è il momento in cui egli prende consapevolezza di essere Peter Parker.
Il momento in cui il ragno lo morde è quello in cui le strade si separano, ramificando possibilità diverse a seconda dei diversi Spider-Man che popolano il Multiverso Marvel.
Spider-Man: il primo del Multiverso

Abbiamo visto il nuovo Spidey nel terzo capitolo dedicato a Capitan America, ovvero Capitan America: Civil War. Alcuni componenti della squadra degli Avengers e alcuni nuovi supereroi si trovano a combattere su due fazioni opposte.
Tra le nuove reclute c’è anche Peter Parker – stavolta interpretato da Tom Holland – che viene contattato da Tony Stark per entrare a far parte della sua squadra.
Dopo Homecoming e Far From Home, No Way Home è un film concettuale nuovo, in cui convergono senza soluzione di continuità storie precedenti e apparentemente uniche.
Quello di Sam Raimi è sicuramente uno Spider-Man maturo e adulto nella sua poca esperienza. Il Peter Parker interpretato da Tobey Maguire è quello che più di tutti sembra dare peso al valore di ogni scelta, come dimostra la relazione con lo zio Ben e la sua storica morte. «Da grandi poteri derivano grandi responsabilità» è il mantra che quasi kantianamente questo Peter finisce per ripetere a se stesso ogni volta che va in difficoltà: contro Goblin, Doc Ock e lo stesso Venom, la sua storica nemesi.
La sofferenza di questo Peter passa dalla necessità di dover continuamente scegliere tra la propria identità come ragazzo e quella come supereroe: zia May e Mary Jane sono costantemente protette dal mistero a causa di questo conflitto tra egoismo e responsabilità. La connotazione intimamente radicale di questo Spidey consiste nella sua scissione netta e drastica, che si ricompone solo alla fine del secondo film della trilogia.
The Amazing Spider-Man: la leggerezza della seconda opzione

Diverso e totalmente più teen è il caso del secondo Peter Parker analizzato in questo approfondimento. Quello di Andrew Garfield è atipico, meno ancorato a valori seri e delineati, perché si tratta di un adolescente in formazione.
Per tale ragione, quando affronta Lizard o Electro nei due film dedicati al suo personaggio, egli è forse fin troppo leggero nella rivelazione che fa a Gwen Stacy (Emma Stone) relativa alla sua doppia identità. Da questo punto di vista, egli è l’opposto del Peter Parker di Tobey Maguire, quasi più ingenuo e meno insofferente rispetto alla propria bussola etica.
Siamo nel campo dela giovinezza e della spensieratezza, con questo Spider-Man più leggero e meno impegnato.
Lanciarlo circa dieci anni dopo la trilogia di Raimi è stata forse la scelta meno azzeccata da parte della coppia Sony/Marvel, perché ancora vivo e recente era nei fan il ricordo di un modello supereroistico più classico e meno alternativo. Peter Parker affronta sempre gli stessi drammi, ma il tono di questa saga è diverso, meno ricercato e più alla portata dei giovani del nuovo millennio.
Spider-Man: Homecoming e il suo seguito

La prima cosa che colpisce della nuova saga di Spider-Man è la giovane età del cast. Tom Holland e Zendaya capeggiano un gruppo di giovanissimi attori che affrontano peripezie antiche con spirito nuovo. Le avventure di questo Peter Parker, quindi, sono le avventure di un ragazzo in piena formazione, ancor più giovane del Peter di Andrew Garfield.
In questo caso specifico, inoltre, un grande contatto etico è garantito a Peter dall’esistenza di Tony Stark AKA Iron Man, suo mentore e padre affettivo.
Poiché la storia della saga ha inizio quando Spider-Man ha già acquisito i pieni poteri, qui il focus dell’evoluzione del personaggio non è posto sulle sue origini, bensì il suo rapporto con se stesso come supereroe e sulla relazione con gli altri Avengers, esseri così determinanti e unici.
Quando Tony parla a Peter nella zona grigia in cui lui avrebbe dovuto operare tra l’etica e l’illegalità post-convenzionale, fornisce al giovane Spider-Man le istruzioni per diventare qualcuno di simile a lui, pur mantenendo la propria identità: la loro relazione è di amore-odio, di presenza-assenza e modella la costruzione del suo futuro in base alle indicazioni che Iron Man dà e non dà a Peter.

La trama di Spider-Man: No Way Home ruota attorno al finale di Far From Home. Mysterio rivela al mondo la vera identità di Spider-Man, e Peter è costretto a ricorrere agli incantesimi del suo collega Avenger Dr. Strange per risolvere il problema.
Dal punto di vista del segreto della doppia identità, dunque, il senso di responsabilità del Peter di Tom Holland è più vicino a quello del Peter di Tobey Maguire, rispetto a quello di Andrew Garfield.
Il caos entra in scena nel momento in cui un difetto irrompe nell’incantesimo dello Stregone Supremo.
Le diverse sfumature di Spider-Man che animano il Multiverso sono affascinanti non solo perché è la fantascienza a esserlo, ma anche e soprattutto perché essi sono lo stesso personaggio pur senza esserlo.
Peter Parker è i tre personaggi su cui la storia si sviluppa, ma questa storia dipende anche dai volti prestati al ruolo. Di conseguenza, declinare tre diversi modelli di responsabilità per questo ragazzo è essa stessa una responsabilità complessa. Uno sforzo riflessivo viene compiuto in questa sede, mai esaurito e assolutamente parziale, in attesa del prossimo film che illumini ulteriormente il mondo del Multiverso Marvel.