L’Academy sceglie la serata del 25 aprile per incoronare i vincitori dei Premi Oscar 2021. Dopo una dibattuta polemica sulla realizzazione della cerimonia in presenza, il presidente David Rubin, ha confermato l’evento dal vivo due mesi dopo la consueta data di febbraio. La 93° edizione dei Premi Oscar si è svolta a Los Angeles, con ospiti presenti sia al Dolby Theatre che all’Union Station, per rispettare al massimo le norme del distanziamento sociale. A loro si aggiungono anche ospiti internazionali, collegati da Londra, Sidney e Parigi.
Durante il red carpet, meno affollato degli altri anni, ma pur sempre ricco di star, si assiste alle esibizioni delle canzoni originali candidate. Ad aprire le danze è stata Husavik, dall’Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga, interpretata da Molly Sandén, dalla suggestiva omonima location in Islanda. Subito dopo Laura Pausini con Io Sì (Seen), da La vita davanti a sé, che ha incantato il mondo intero con una performance in italiano rappresentando orgogliosamente il nostro paese.

Laura Pausini durante la sua esibizione
E mentre le celebrities continuano a entrare nel teatro, si susseguono veloci le ultime tre esibizioni canore. Hear My Voice di Daniel Pemberton e Celeste Waite, dal Processo ai Chicago 7, Speak Now di Leslie Odom Jr da Quella notte a Miami, e Fight For You, poi risultata vincitrice, di H.E.R. e Tiara Thomas, da Judas and the Black Messiah.
Oscar 2021: i primi premi annunciati
La cerimonia entra subito nel vivo con i primi due premi annunciati da Regina King. Sceneggiatura non originale è il primo premio assegnato degli Oscar 2021 a Christopher Hampton e Florian Zeller per l’adattamento dalla pièce teatrale di The Father – Nulla è come sembra. Sceneggiatura originale invece va a Emerald Fennel per Promising Young Woman.
La mancanza di un presentatore a condurre la serata, com’è consuetudine già da un paio d’anni, rende la premiazione molto veloce e a tinte fredde. Solo i discorsi dei vincitori rendono il tutto un po’ vivo. Esilaranti le parole di Daniel Kaluuya, premiato come Miglior attore non protagonista in Judas and the Black Messiah, che ha ringraziato i suoi genitori per aver fatto sesso mettendolo al mondo, suscitando una reazione piuttosto intimidatoria da parte della madre dell’attore presente in sala.
Miglior attrice non protagonista, subito dopo, a Yoon Yeo-jeong per Minari.
Delusione per l’Italia per i premi al trucco e ai costumi, dove era candidato Pinocchio di Matteo Garrone, che invece ha visto trionfare Ma Rainey’s Black Bottom. Miglior film internazionale a Druk (Un altro giro) del danese Thomas Vinterberg, che nel suo discorso ha ricordato la figlia diciannovenne tragicamente scomparsa in un’incidente d’auto durante le riprese del film.
Il potere dei cortometraggi e dell’animazione
Il favorito If anythings happens I love you di Michael Govier e Will McCormack vince miglior cortometraggio d’animazione. Così come il favorito per miglior cortometraggio ovvero Two Distant Strangers di Travon Free e Martin Desmond Roe. Miglior corto documentario va a Colette di Anthony Giacchino, mentre miglior documentario a My Octopus Teacher di Pippa Ehrlich e James Reed.
La Disney porta a casa il suo quattordicesimo Oscar nella categoria miglior film d’animazione con Soul che si aggiudica anche miglior colonna sonora.
I premi tecnici per Miglior montaggio e Miglior sonoro elogiano Sound of Metal di Darius Marder.
Mentre Mank di David Fincher, con ben dieci nomination, esce dalla sala con sole due statuette per Miglior fotografia e Miglior sceneggiatura. Oscar ai Migliori effetti speciali, invece, a Tenet di Christopher Nolan.
La tripletta di Nomadland e la sorpresa di Hopkins

i premi conquistati da Nomadland, l’attrice Frances McDormand e la regista Chloé Zhao
Invertendo l’ordine di consegna dei premi, lasciando Miglior attore protagonista per ultimo al posto del consueto Miglior film, l’Academy segna il trionfo di Nomadland ai premi Oscar 2021. Dopo Miglior regia a Chloé Zhao, anche Miglior attrice protagonista a Frances McDormand e Miglior film consegnano a Nomadland ben tre statuette. D’altronde gli appassionati lo sanno: chi vince la regia solitamente segue con miglior film e attore/attrice protagonista.
Ultimo premio, presentato da Joaquin Phoenix, è dunque Miglior attore protagonista consegnato a Anthony Hopkins per The Father – Nulla è come sembra. Hopkins, non presente alla cerimonia, ringrazia l’Academy il giorno dopo con un videomessaggio. Direttamente dal Galles, l’attore dedica il premio a Chadwick Boseman, recentemente scomparso e candidato per la sua performance in Ma Rainey’s Black Bottom.




