3. Missione Goldfinger (Guy Hamilton, 1964)

Se Dr. No era bellissimo, Dalla Russia con amore era ottimo, questo Missione Goldfinger è strepitoso, un crescendo di qualità di capitolo in capitolo. Una continua evoluzione del personaggio, della storia, un film consapevole delle sue potenzialità, sia di creazione di un immaginario ben definito, sia di costruzione di una saga decennale che ruota intorno a un personaggio straordinario, uno tra i più amati di sempre. E quindi abbiamo i gadget, le scene d’azione, l’ironia, il ritmo elevato, il cattivo carismatico e spietato, la seducente Bond girl, i colpi di scena. Tutto ciò frullato insieme e bilanciato alla perfezione per creare un’opera pop, che trasuda il meglio del Cinema di genere anni Sessanta, grazie alla sceneggiatura – meccanismo impeccabile generatore di spettacolo – e all’attenta regia, che coordina al meglio tutti gli elementi che rendono grande il film.
Missione Goldfinger gode di un Connery all’ennesima potenza, di uno dei migliori cattivi non solo della saga, ma dell’intero Cinema action: Goldfinger è avaro, senza scrupoli ma allo stesso tempo affascinante, ironico, tagliente. E come dimenticare la meravigliosa Bond girl, quella magnetica Pussy Galore, che darà del filo da torcere a 007. Un’entusiasmante giostra di stile e grande tecnica, che si piazza inevitabilmente in cima all’immaginario collettivo di quegli anni e del franchise. Colpo di genio, la morte di Jill Masterson, interpretata da Shirley Eaton.
2. Casino Royale (Martin Campbell, 2006)

Il primo 007 di Daniel Craig, dopo l’ultimo, tremendo e fallimentare, film della quadrilogia Bosnaniana, è tutto quello che uno spettatore possa chiedere da un Bond-movie e da un action in generale, o forse anche di più. Dalla prima adrenalinica sequenza in Madagascar, Craig dimostra di essere più che all’altezza del ruolo assegnato: il suo Bond è glaciale e affascinante, tormentato e forte al contempo, e straordinaria è la relazione che egli instaura con Vesper Lynd, davvero onesta e travolgente – James ama veramente la donna, ed è pronto a tutto per proteggerla. Vesper dicevamo: ecco, abbiamo la migliore Bond-girl da tempo immemore (probabilmente la migliore di sempre), sia per la bellezza e la classe irraggiungibili di Miss Eva Green, sia per l’ottima caratterizzazione che la sceneggiatura ne offre.
E troviamo inoltre un villain degno tale nome, perché il Le Chiffre di Mads Mikkelsen è spietato, freddo e senza scrupoli, e darà filo da torcere all’agente segreto, come dimostra il terzo atto al cardiopalma, tesissimo e durissimo, ambientato nella splendida Venezia. Campbell adotta una regia matura e capace di spettacolarizzare al meglio le scene d’azione, aiutato dall’impeccabile montaggio e dalla fotografia splendida. Casino Royale è un film meravigliosamente moderno, un aggiornamento perfetto della poetica di James Bond, uno spettacolo emozionante costellato di scene indimenticabili. Menzione speciale per il cliffhanger finale, decisamente gustoso.




