Rick e Morty e Ritorno al futuro – La folle genialità a confronto
La rivoluzione del mondo e dell’universo è un processo inevitabile. Prima o poi qualcuno tra gli uomini si eleva e formula una teoria, crea una tecnologia o implementa un piano d’azione frutto del suo ingegno, che ribalta totalmente la concezione della realtà diffusa fino a quel momento.
Questa operazione può piacere o no; in modo diverso e comunque analogamente efficace, Morty e Doc, rispettivamente dagli universi di Rick e Morty e Ritorno al futuro, questo hanno compiuto.
Nel corso delle diverse stagioni della serie animata, il nonno del giovane Morty dimostra di avere la stoffa per portare avanti suddetta rivoluzione.
Uscita in Italia nel 2016, la serie era inizialmente proprio una parodia di Ritorno al Futuro, disegnata da Justin per il festival dei cortometraggi di Channel 101.
Rick Sanchez si sposta tra pianeti e realtà parallele, trascinandosi dietro il nipotino Morty e la sua dose di incomprensibile intelligenza. Cinico, menefreghista e volgare, Rick è un uomo che si esprime tramite un’alternanza di parolacce, rutti e insulti; al tempo stesso è l’essere più intelligente dell’universo. La sua conoscenza delle infinite specie viventi che popolano il cosmo travolge la serie con una raffica di esilaranti quanto assurde avventure, in cui Morty viene coinvolto senza possibilità di replica.
Emmett “Doc” Brown si sposta invece attraverso lo spazio, il tempo e la storia, cercando una coerenza narrativa esistenziale, individuale e collettiva negli eventi che animano l’universo conosciuto.
Rick e Morty – Rick Sanchez e le sue oscenità

A colpire della sua dura intelligenza è soprattutto la capacità di far dialogare l’oscenità con la saggezza nei contesti più disparati.
Rick Sanchez: «Ascolta Morty, mi spiace deluderti, ma quello che chiamano amore è solo una reazione chimica che fa accoppiare gli animali. Colpisce duro, Morty, e poi lentamente si spegne e ti incastra in un matrimonio fallito. Lo ha fatto con me, lo farà con i tuoi, rompi il cerchio Morty, vai oltre, concentrati sulla scienza».
Il suo aspetto non muta mai, così come la sua capacità di risolvere i drammi più inspiegabili. In ogni episodio, Rick sembra costantemente in schizofrenico bilico tra la lucidità e la perdita di senno (come conseguenza dell’abuso di alcolici e viaggi nel cosmo).
Rick Sanchez sembra spietato, ma non lo è. Sicuramente è egoista, manipolatore, crudele e machiavellico, ma nonostante queste qualità poco felici egli resta il mentore di Morty e la sua guida attraverso le bellezze del multiverso.
Il suo genio è, seppur perversamente, messo al servizio di una stravagante funzione pedagogica nota in maniera chiara e distinta solo a lui.
Rick e Morty e Ritorno al futuro – Doc attraverso il tempo

Il cinema di fantascienza e la commedia si uniscono nel giorno del 27 ottobre 1985 per raggiungere livelli eccezionali, dando vita a Ritorno al futuro. Firmato da Spielberg e Zemeckis, con l’aggiunta della penna di Bob Gale che sigla la sceneggiatura, Ritorno al futuro è un caso più unico che raro di franchising longevo, sopravvissuto intatto non solo al sequel del 1989, ma anche al terzo episodio del 1990.
La coerenza delle trame, così come la loro tenace resistenza, nonostante la ripetizione dell’espediente narrativo di base, è spiegata dal fatto che sono state tutte e tre concepite assieme e, anzi, inizialmente pensate per un unico film (intitolato Paradox).
Doc: «Strade? Dove stiamo andando non c’è bisogno di strade!».
Ormai icone della pop culture, Emmett “Doc” Brown e Marty Mc Fly hanno fatto la storia dei viaggi nel tempo, sono i protagonisti indiscussi di questa storia ai limiti del surreale, retta dal senso di peripezie più uniche che rare.
Doc ha un look che omaggia uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, Albert Einstein, citato anche nel nome del coraggioso cane da compagnia del personaggio. L’eredità visiva legata agli scienziati più famosi della Storia porta Doc sulla torre dell’orologio con un impermeabile di plastica gialla, intento a intercettare fulmini alla maniera di Benjamin Franklin: questi è ritratto armato di un aquilone nei suoi famosi esperimenti sull’elettricità, in seguito ai quali inventò – per l’appunto – il parafulmine.
Trovare i punti di contatto tra lui e Rick Sanchez è semplice e immediato: i due sono accomunati sicuramente dalla passione per la scienza, dall’intelligenza e dalla volontà onnipotente di piegare lo spazio e il tempo secondo i propri desideri.
Al tempo stesso, tuttavia, Doc rappresenta l’ispirazione di Rick che, come è stato anticipato, nasce a parodia del genio di Ritorno al futuro: all’interno di questa relazione duale e reciproca, costruire un ideale ponte comunicativo tra le loro doti geniali è tanto facile quanto arduo, o meglio, arduo è soprattutto trovare i punti in cui le loro azioni e motivazioni divergono.
L’attenzione di Doc ai particolari, insieme ai monologhi in cui sciorina senza remore complessi principi fisici che giustificano i viaggi nel tempo, rendono questo personaggio l’anima della saga, oltre che il padre spirituale di Rick.
Doc vuole solo evitare i paradossi temporali e rimediare alle catastrofi che lo sconvolgimento del passato può provocare nel futuro (o viceversa). Doc insegna principi di etica di cui Rick sembra essere ignaro o dei quali egli sembra non curarsi.
La straordinaria curiosità del personaggio, però, è il motore inarrestabile delle vicende che animano tutti e tre i capitoli della saga. Ovunque arrivi, Doc è in grado di portare caos e di ristabilire l’ordine, in una montagna russa di parole e toni che lasciano Marty (e lo spettatore) stordito e affascinato.
Questa curiosità è presente anche in Rick Sanchez, ma sottoforma di sadica volontà di potenza, asservita agli scopi della sua caotica intelligenza.
In un’ipotetica e provocatoria edizione di brevissimo dialogo immaginario, questo è quello che i due si direbbero incontrandosi nelle profondità dei multiversi conosciuti: