Quentin Dupieux (alias Mr Oizo) – la sottile linea tra trash e capolavoro.

Giovanni Pascali

Marzo 23, 2016

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C’è una sottile linea a dividere il trash dal capolavoro, quando si parla di film indipendenti questa linea si assottiglia ulteriormente fino a diventare un semplice parere personale, e se il parere è il mio la linea può semplicemente scomparire.

Quentin Dupieux è un genio, ed anche se di questa locuzione si fa un grande abuso io dico solo le cose come stanno, infatti oltre ad essere un regista è anche conosciuto come Mr Oizo, un produttore di musica elettronica francese e come la sua musica anche la sua visione del cinema è per pochi.

Nonfilm (2002) – il suo primo cortometraggio è disponibile su vimeo, è in francese sottotitolato in inglese, io l’ho visto e come per molte opere prime dice molto sulla filosofia di Dupieux, un attore si sveglia sul set di un film, le telecamere lo seguono in ogni sua azione, ogni tanto il regista ferma la scena, ma il corto va avanti, la differenza tra il corto e il film all’interno dello stesso scompare e riappare quando nel mezzo di un discorso privato tra due personaggi riappare la troupe e ci rendiamo conto che siamo ancora nel film. Il meta-cinema è una caratteristica tipica di questo regista e se la trovate divertente e originale come me allora vi innamorerete.

Rubber (2010) – purtroppo molto della sua filmografia non è disponibile ai miei mezzi compreso questo film del quale mi ha molto colpito la trama, sentite qui:

”Uno pneumatico psicotico se ne va in giro ad uccidere la gente..”

Il protagonista è uno pneumatico, trash o geniale?

Wrong (2012) – Arriviamo al sodo, Wrong è un gran film a mio parere, ti confonde e ti spiazza con la sua assurdità ma è il film meno di serie B di Dupieux dopo solo Realité forse.

Dolph si sveglia una mattina e scopre che il suo cane Paul è scomparso.

Da qui in poi tutto degenera, come in tutti i suoi film la trama segue diversi personaggi, c’è qualcosa di sbagliato in quello che accade, lo stesso titolo è un indizio, l’orologio che dopo le 7.59 segna le 7.60, una palma che diventa un pino, un tipo che vernicia le macchine ”prendendo l’iniziativa” e altre assurdità che non vi racconto perché se siete così curiosi dovete vederlo. Vi è inoltre una citazione tratta da “Synecdoche in New York”, un film di tutt’altro genere ma che segue sempre le regole dell’assurdo, scritto e diretto da un ispiratissimo Charlie Kaufman alla cui casa in fiamme probabilmente Oizo stava pensando quando ha deciso di far diluviare nell’ufficio di Dolph. 7/10

Wrong Cops (2013) – il più divertente ma anche forse il più trash, analizza un commissariato di polizia di Los Angeles la cui corruzione è estremizzata in un excursus di violenza e illegalità il cui apice è un onirico elogio funebre che sfocia in un discorso metafisico sull’inferno.

Lo schema di Wrong Cops è un pentagono con diverse storie che si intrecciano con punte di esagerazione (gli angoli del pentagono) il tutto è però tenuto insieme dalla colonna sonora, ovviamente solo musica elettronica prodotta dallo stesso regista, che non è solo lo sfondo ma parte integrante del film, non posso non pensare alla scena del produttore discografico e a quanto sia importante il marketing nella musica.

In generale è il film che vostra madre non conosce e se lo conoscesse probabilmente lo odierebbe. 7.5/10

Realité (2015) – Se riuscite a resistere alla prima metà di questo film nella seconda parte entrerete in un vortice di surrealismo visivo e uditivo, Realité è un esperienza.

Come nelle opere di Buñuel anche qui il sogno si unisce alla realtà o meglio, diventa sempre più complicato distinguere la realtà dalle fantasie dei personaggi, ma mentre la reazione dello spettatore a ciò in un film surrealista sfocia in una riflessione qui prima della riflessione vi è almeno un sorriso.

Dupieux infatti continua a non prendersi troppo sul serio ed è questo forse che lo rende un genio moderno.

I suoi film li trovate solo in lingua originale (inglese, francese o entrambi mischiati nel suo ultimo film) e questo non perché il sistema di doppiaggio italiano non funziona, semplicemente perché in pochi conoscono questa filmografia, e ciò rende Dupieux il miglior diamante grezzo che io abbia mai scoperto.

Gregory Bernard è il produttore di praticamente tutti i film di Dupieux, ma al regista viene lasciata totale libertà artistica, come è giusto che sia, e la sua opera è indipendente nel vero senso del termine, questo ci fa apprezzare ulteriormente il suo lavoro in quanto non essendo incentrato sul profitto e pur essendo evidentemente low budget riesce comunque a colpirci e a fare il suo sporco lavoro.

Ero titubante sul condividere con voi questa esperienza, ma dicono che io stia diventando egoista, quindi ho deciso di essere buono, ora tocca a voi.

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