Io sono nessuno – Un risveglio violento

Eugenio Grenna

Luglio 7, 2021

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Cinema e videoclip

2011. Il’ja Najšuller, regista e frontman del gruppo indie rock Biting Elbows esordisce alla regia di videoclip musicali. Realizza due interessanti esperimenti di dinamismo, azione e violenza pop assolutamente sconsiderata e spettacolare.

I due videoclip e più nello specifico Bad Motherfucker vengono condivisi sulle maggiori piattaforme social e sul web in generale divenendo in poco tempo virali, tanto da ricevere il plauso di due personalità cinematografiche di indubbio interesse, quali Darren Aronofsky e Timur Bekmambetov.

Sarà proprio Timur Bekmambetov in qualità di produttore cinematografico ad avvicinare Najšuller al cinema. Il regista kazako finanzia la realizzazione di lungometraggio basato su quel videoclip, girato interamente in soggettiva con l’uso di diverse GoPro e un budget irrisorio.

Bad Motherfucker diviene dunque Hardcore Henry.

Il film esce nelle sale globali nel 2015, mantenendo lo stesso stile del videoclip da cui è nato, senza tradirlo.

Ancora una volta in soggettiva, ancora una volta con quel gusto divertito ed estremo per la violenza sconsiderata, che aveva reso Bad Motherfucker un prodotto così anomalo, potente e spettacolare.

È tutto chiaro, Il’ja Najšuller è un nuovo autore di cinema action da non perdere di vista.

Passano sei lunghi anni e nel bel mezzo della pandemia da Covid-19, il secondo e attesissimo lungometraggio di Najšuller raggiunge la sala.

Il'ja Najšuller con Io sono nessuno realizza un ottimo modello di cinema action, tra ricerca estetica, violenza brutale e Bob Odenkirk.

Hardcore Henry – L’esordio alla regia cinematografica di Ilya Naishuller

Si tratta di Nobody (Io sono nessuno), scritto dal Derek Kolstad del franchise action John Wick e prodotto da due nomi altrettanto interessanti, quali David Leitch (regista di John Wick, Atomica Bionda e Deadpool 2) e Tobey Maguire, noto interprete degli Spiderman di Sam Raimi e inizialmente coinvolto come protagonista di Nobody, ruolo assegnato in seguito a Bob Odenkirk, interprete delle celebri serie Breaking Bad e Better Call Saul.

Inoltre regista e sceneggiatore dei due folli episodi Find Our Daughter e Necrophiliac facenti parte del bizzarro e disastroso film antologico demenziale Comic Movie (Movie 43).

Il riscatto violento di un uomo come tanti

Il'ja Najšuller con Io sono nessuno realizza un ottimo modello di cinema action, tra ricerca estetica, violenza brutale e Bob Odenkirk.

Io sono nessuno – Frame – Bob Odenkirk, One Man Show per un cinema action ironico, brutale ed eccessivo

Hutch (Bob Odenkirk) ci viene presentato fin da subito con un montaggio serrato e molto rapido delle sue abitudini quotidiane. Un cane che abbaia durante una notte insonne, gli addetti alla raccolta rifiuti di cui si scorda costantemente, la colazione in solitaria, le frecciate acide di una moglie pressoché inesistente e un ambiente di lavoro che lo frustra e non lo soddisfa. Un uomo come tanti che affronta un’intera settimana

Tutto questo si ripete ciclicamente senza cambiare di una sola virgola, finché una notte due ladri maldestri, spaventati e impreparati fanno irruzione nella villetta famigliare di Hutch. La sua vita subisce una svolta improvvisa, data dal risveglio di uno spirito interiore tenuto nascosto troppo a lungo, quello del passato.

Odenkirk si rivela estremamente abile nel costruire e mettere in scena un individuo assolutamente insignificante, privato di qualsiasi certezza e guardato di traverso non soltanto dalla moglie Becca (Connie Nielsen) con cui ormai vive in condizioni di parziale separazione, ma anche dal suo stesso figlio, Blake (Gage Munroe) che non lo reputa affatto un uomo virile, all’opposto una presenza trasparente che può soltanto subire e accettare ciò che la vita gli presenta.

Il'ja Najšuller con Io sono nessuno realizza un ottimo modello di cinema action, tra ricerca estetica, violenza brutale e Bob Odenkirk.

L’evento scatenante – Il risveglio di Hutch il revisore

Il film però fin da subito presenta quella è la reale condizione di Hutch. Un uomo sotto mentite spoglie, in fuga da un passato violento e imperdonabile, che ha accettato la noia di una vita come tante. In quanto membro di una famiglia molto convenzionale, fin troppo convenzionale, si immerge nella pretesa (o forse speranza) di trovare finalmente una forma di felicità e ordine.

Hutch è un uomo che ha rinunciato alla sua mascolinità e si è lasciato risucchiare – fino all’ingresso dei ladri nella scena in notturna – all’interno di un vortice apparentemente inesauribile di noia quotidiana, sberleffi e frustrazioni. Improvvisamente Hutch si risveglia, lasciando spazio a quello che a tutti gli effetti è il suo doppio, il revisore.

Il registro da commedia drammatica viene presto abbandonato.
Al suo posto prende piede quello decisamente più adrenalinico, scorretto, fumettistico e splatter dell’action alla John Wick. Il revisore mette a tacere l’uomo di famiglia, riscattandosi e sfogando tutte le frustrazioni di una vita convenzionale, a servizio invece di una personalità e realtà decisamente più spaventosa, incontrollabile e divertita.

L’assassinio come una delle belle arti

Il'ja Najšuller con Io sono nessuno realizza un ottimo modello di cinema action, tra ricerca estetica, violenza brutale e Bob Odenkirk.

Hutch – Uomo qualunque che riscopre la violenza, tra John Wick e Deadpool

Così com’era stato per la genesi di John Wick, Derek Kolstad, David Leitch e Il’ja Najšuller lavorano sulla resa action di Io sono nessuno in maniera sì violenta, splatter e estrema, ma sempre poggiata sulle basi di un cinema estremamente pop, coloratissimo, pulp e dal gusto esplicitamente divertito.

Il film lo dimostra a partire dalla scena probabilmente più simbolica, spettacolare e sopra le righe – tanto in termini di violenza, quanto di motivazione improvvisata. La corsa notturna di Hutch sul bus metropolitano crea un incontro adrenalinico e cruento con una banda dei giovani russi ubriachi.

In ‘Io sono nessuno’, tutto ha inizio dal maledetto braccialetto col gattino

Torna tutta la potenza coreografica già dimostrata in Hardcore, ma se in quel film girato in soggettiva la fisicità di Henry restava nel fuoricampo, qui Najšuller si affida e lavora sul corpo di Odenkirk. Distante dall’immaginario action brutale, il fu Saul Goodman sorprende e si dimostra funzionale per l’azione a schermo.

Hutch infatti non si affida a una corporatura robusta e definita, piuttosto a una lunghissima serie di tecniche e abilità acquisite nel corso di una vita precedente a servizio di un’agenzia non meglio identificata, in compagnia del padre David (un redivivo e visibilmente divertito Christopher Lloyd) e un fratello vissuto nell’ombra, Harry (un imbolsito RZA).

Il'ja Najšuller con Io sono nessuno realizza un ottimo modello di cinema action, tra ricerca estetica, violenza brutale e Bob Odenkirk.

La corsa notturna sul bus metropolitano – Violenza e assassinio come belle arti

I momenti in cui la violenza cieca, spietata e brutale di Hutch si sfoga sui nemici (talvolta improvvisati) sono legati sempre più all’immaginario di una danza perfettamente coreografata, spettacolare e aggraziata nonostante il dinamismo caotico delle botte e delle pallottole.

Quello di Io sono nessuno è un cinema action molto distante rispetto al noto franchise Taken, chiamato in causa da molta critica per la questione del proporre un interprete non più giovane a servizio di un cinema fisico, muscolare ed eccessivo.

Poiché in quel caso la violenza mostrata è filtrata da una lente sporca e rude, nient’affatto abbellita o spettacolare.

Mentre quella del film di Najšuller ne è l’esatto opposto.

Tutto appare mirato a un’estasi visiva, dalla distruzione dei corpi, al sangue che scorre senza fine, fino alle numerosissime pallottole esplose tra slow motion e tecniche di vario genere.

Bob Odenkirk

Bob Odenkirk – Costruzione di un personaggio simbolo – Perdita della mascolinità, ricerca della rinascita nella violenza

Il film poggia le sue basi sulla ricerca estetica già ampiamente approfondita dal franchise John Wick. L’assassinio come una delle belle arti.

Guily Pleasure e Immaginario Pop

Uno degli evidenti punti di forza del film di Najšuller è dato dal suo gusto estremamente divertito per il guilty pleasure e l’immaginario pop. Inserendo entrambi in una realtà cupa e notturna, Io sono nessuno sembra addirittura fare il verso al Deadpool di Tim Miller e David Leitch.

Dunque la scelta di un registro sarcastico – tanto nelle battute di dialogo, quanto nella colonna sonora – fa da contrappunto a momenti di grande brutalità e violenza, privandoli di un aspetto serioso, evitando i rischi visti da gran parte dei prodotti americani del suo stesso filone.

La famiglia Mansell

La famiglia Mansell – Sicari da generazione. Rza, Bob Odenkirk e Christopher Lloyd si armano nel finale di ‘Io sono nessuno’

Io sono nessuno in definitiva si presenta come un concept movie e giocattolone divertito, ironico e sguaiato.

Un ormai anziano Christopher Lloyd uccide a sangue freddo in una casa di riposo per poi prendere parte a una missione suicida. Scene clou segnate da brani pop già come I’ve Gotta Be Me, Don’t Let Me Be Misunderstood e What A Wonderful World di Louis Armstrong. Diversi elementi propri del guilty pleasure si rincorrono senza perdere di significato o partecipazione.

Nodoby. Notevole.

Leggi anche – John Wick 4 rimandato al 2022, ma abbiamo una data

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