Dallas Buyers Club – La vera storia di Woodroof

Vittorio Bevacqua

Marzo 3, 2020

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Dallas Buyers Club è un film del 2013 diretto da Jean-Marc Vallée con protagonisti Matthew McConaughey e Jared Leto. La pellicola racconta la storia vera di Ron Woodroof, elettricista  texano malato di AIDS, e della sua battaglia contro la malattia. Il film ha ricevuto sei nomination agli Oscar, aggiudicandosene tre.

I fatti reali che delineano il perimetro del racconto non sono però scevri di innesti fantasiosi. I personaggi descritti nell’opera non sono tutti realmente esistiti, e alcune libertà d’autore  vengono prese anche sui farmaci. In realtà, infatti, il contestato farmaco AZT è molto utile contro l’AIDS, mentre molti dei farmaci importati da Woodroof no.

Dallas Buyers Club: Ron Woodroof, la storia

Non sono molte le informazioni che si hanno su Ron. Contrariamente a quanto si vede nel film, Woodroof era un semplice appassionato di rodeo ma non vi prese mai parte. Svolge mansioni da elettricista e conduce una vita apparentemente normale. Un aspetto importante ma poco chiaro di Woodroof è il suo orientamento sessuale.

Nel film viene descritto come un uomo rude, omofobo e intollerante. Votato alla ricerca edonistica, frequenti sono i suoi rapporti sessuali  con donne e prostitute.

Aspetti comportamentali del protagonista

La malattia lo obbliga però ad avere a che fare con gay e transessuali, fino a stravolgere le sue idee e a diventare in qualche modo parte della loro comunità: e questa radicale trasformazione è un elemento chiave della storia.

dallas buyers club

Craig Borten, sceneggiatore del film, ha raccontato la tendenza di  Woodroof a fare battute sessiste e razziste di ogni tipo. Tuttavia, persone molto vicine a Woodroof si trovano stupite di fronte a questa immagine: alcune di loro sostengono di non averlo mai sentito dire cose contro i gay. Altre ancora sostengono che fosse apertamente bisessuale. A ogni modo Woodroof, come si vede nel film, viene abbandonato dai suoi amici dopo la manifestazione dell’AIDS.

Il Dallas Buyers Club

Nel film a Woodroof diagnosticano l’AIDS nel 1985: la prognosi è di 30 giorni di vita. Ron racconta a Borten di aver scoperto la malattia tempo prima e che probabilmente la contrazione con il virus risale a un rapporto non protetto con una tossicodipendente nel 1981.

Il film allude al rapporto in una scena attraverso un flashback. Come racconta il film, negli anni ottanta è parere comune credere che L’AIDS sia una malattia contratta esclusivamente dagli omosessuali.

Woodroof fonda il Dallas Buyers Club nel 1987 e, nel suo momento di maggior popolarità, raggiunge circa 4.000 clienti regolari. È vero che il texano ricorre a vari travestimenti (frequentemente da prete e medico) per trafficare i farmaci.

Una volta arrivò addirittura in Giappone, dove corruppe un medico per importare l’interferone alfa. Attraversò la frontiera col Messico circa trecento volte, prendendosi molti rischi. Una volta importati, i farmaci venivano inviati ai laboratori texani per testarne la purezza.

Tra realtà e finzione

Non mancano gli innesti fantasiosi nel racconto. Nel film Woodroof diventa socio in affari e amico di Rayon, una transessuale malata di AIDS interpretata da Jared Leto. Il personaggio è completamente inventato, costruito assemblando le personalità e le storie di tanti malati e transessuali intervistati per il film. La figura di Rayon serve a mostrare il  radicale cambiamento di Woodroof nei confronti delle  persone LGBT.

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Anche la dottoressa Eve Saks, interpretata da Jennifer Garner, è un personaggio immaginario che unisce le figure di molti medici che si avvicinarono al Dallas Buyers Club. Nel tempo in tutto il paese diversi medici iniziarono a prendere in considerazione i benefici dei trattamenti trafficati dai buyers club; molti vi mandarono i propri pazienti quando non riuscivano a fornirgli farmaci alternativi all’AZT.

Gli aspetti legali

Non mancano nella pellicola i riferimenti al lato giuridico della questione, con narrazione di processi e discussioni legali realmente avvenute. All’interno del film, la prima volta che Woodroof cerca di importare farmaci dal Messico, travestito da prete, viene fermato da un agente dell’FDA ma riesce comunque a spuntarla dicendo che portava con sé una dose permessa dalla legge.

Nel 1988 l’unico farmaco approvato dalla FDA contro l’AIDS era l’AZT, ma l’agenzia permetteva di importare farmaci non approvati dall’estero a patto che la dose fosse personale e necessaria per 90 giorni di cura. Durante il 1991 la FDA cambia la sua politica di tolleranza e inizia a indagare i direttori dei buyers club, tra cui Woodroof: gli agenti perquisiscono più volte la sede dell’associazione, sequestrando alcuni farmaci.

Dallas Buyers Club, l’epilogo

La FDA blocca anche l’importazione dalla Danimarca del peptide T, che secondo Ron era «l’unico modo che ho per restare vivo. Quando smetto di prenderlo, inizio a trascinare la gamba, mi urino addosso. Non riesco a parlare, sbavo ovunque». Woodroof, tenace, decide allora di far causa contro il divieto ma, com’è mostrato nel film, perde. Alla fine, però, ottiene il permesso dalla FDA di importare il Peptide T per uso personale.

Come raccontato nel film, Ron Woodroof muore il 12 settembre 1992 di polmonite, causata dall’AIDS, sette anni dopo la diagnosi di HIV.

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