Perchè dovete assolutamente guardare il Gabinetto del Dottor Caligari

Lory Coletti

Maggio 24, 2020

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Il Gabinetto del Dottor Caligari.

Siamo nel 1917. Il cinema non è altro che un neonato nel panorama mondiale, ma il keiser Gugliemo II di Gemania fu il primo a intuire quanto  potesse essere usato a fini propagandistici.  Così nacque, con l’aiuto di  E. Ludendorff,  la Ufa (Universum-Film Aktien Gesellschaft), la più grande industria cinematografica tedesca.

Dopo la guerra, quest’ultima, passata sotto il controllo della Deutsche Bank, si fuse con altre società, acquisendo teatri, registi e tecnici con cui lavorare. Ben presto la cinematografia tedesca riuscì a varcare le frontiere. Fu proprio la svalutazione del marco, negli anni della Repubblica di Weimer, a favorire l’esportazione sui mercati esteri dei film prodotti in Germania.

In questo contesto nasce la magia di un cinema d’avanguardia, definito espressionista, posizionandosi in linea di continuità con l’arte espressionista tedesca, ovvero con il gruppo Die Brücke. Film manifesto dell’avanguardia è Il Gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene, un gioiello per la storia del cinema. Ecco un elenco dei motivi che ci spingono a guardare  assolutamente questo film!

il gabinetto del dottor caligari

1. Il Gabinetto del dottor Caligari: una trama innovativa

Il gabinetto del dottor Caligari diventa precursore del genere horror, riproponendo il topos letterario dello scienziato pazzo e della sua creatura mostruosa (si pensi al Frankestein di Mary Shelley). Mentre negli stati uniti la maggior parte dei film ruota intorno al genere comico che riesce a colmare con movimenti ridicoli e scene esilaranti la voragine dell’assenza del sonoro, la Germania esordisce con un gusto per il macabro.

Il  protagonista ci   racconta con un lungo flashback del Dottor Caligari, un  direttore di un manicomio, in grado di  manipolare un sonnambulo persuadendolo a commettere ignobili omicidi. A seguito della morte del suo amico Alan, Francis s’imbatterà in un’indagine ,col fine di smascherare il dottore e la sua creatura, il ventitreenne Cesare, condannato al perenne sonno.

Ciò che rende il tutto più avvincente è  il tema del doppio; Caligari, infatti, nasconde un manichino nella bara dell’addormentato, così da non destare sospetti. A essere d’ispirazione per la cinematografia successiva è anche il tema della pazzia. Dopo che il dottor Caligari viene imprigionato e rinchiusi in manicomio,  gli ultimi dieci minuti della pellicola ci sconvolgono. Lo scienziato pazzo è in libertà. Quando Francis cerca nuovamente di fermarlo, egli viene bloccato da una serie di uomini che gli mettono la camicia di Forza.

Siamo convinti che Francis sia sano di mente, ma finiamo, entrando nella sua mente con l’analessi, per non riconoscere più tra la realtà e la finzione. Chi era stato davvero pazzo per tutto il tempo? Sicuramente non il dottor Caligari, ma noi insieme a Francis.

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