Licorice Pizza – Correre con il vento tra i capelli

Matteo Melis

Marzo 21, 2022

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«Dov’è dunque la verità, di fronte o di profilo?» si chiedeva Godard nel monologo più famoso di Due o tre cose che so di lei (1967). Sembra che anche Paul Thomas Anderson ponga lo stesso interrogativo in Licorice Pizza (2022), così come lungo la sua intera filmografia.

È così che PTA vede il mondo, lievemente di lato, in maniera trasversale. Questo non per forza imprime alle sue opere un carattere pesante ed eccessivamente analitico. Anzi, se si parla di Licorice Pizza, accade tutt’altro.

Licorice Pizza
Alana e Gary, in posa nella locandina di “Licorice Pizza

L’ultima fatica del regista losangelino è leggera, magica, divertente. È forte della scrittura romanzesca e della regia narrativamente impeccabile del suo autore che, per l’occasione, ha collaborato anche alla direzione della fotografia, come per Il filo nascosto (2017).

Assistiamo alla vicenda di Gary Valentine e Alana Kane, due giovani legati da un’attrazione che per buona parte del film si tiene in equilibrio tra l’impossibile e il surreale. Lui quindicenne, lei venticinquenne provano a sfondare negli ambiti più interessanti e vantaggiosi che gli si parano davanti. Straordinarie le interpretazioni di Cooper Hoffman – figlio dell’indimenticabile Philip Seymour Hoffman – e della popstar Alana Haim, entrambi all’esordio assoluto. Questa è la prima scelta coraggiosa tra le tante presenti nel film.

Per Licorice Pizza, infatti, Anderson seleziona uno sguardo spesso defilato, altre volte più immersivo, ma sempre incantato e sognante.

In tutta la prima parte del film si può notare una regia più statica e dedita alle composizioni, che spesso colmano una distanza riuscendo a restituire un effetto di presenza, anche quando questa non si realizza. In tal senso, sono i riflessi sui vetri a giocare un ruolo cruciale. Con la loro qualità di completare gli spazi, questi mimano una concomitanza di corpi in realtà separati.

Quando, ad esempio, Gary e Alana riescono a far annunciare uno spot radiofonico della loro neonata compagnia di materassi ad acqua, il riflesso dei protagonisti soddisfatti sul vetro della stazione radio fa sì che si entri contemporaneamente in contatto con la loro gioia e con ciò che la provoca. Inoltre, è proprio uno specchio a mediare la conoscenza tra i due: quello che Alana mette di fronte a Gary per esortarlo a pettinarsi prima di fare delle foto scolastiche.

Alana fa specchiare Gary nell’apertura di “Licorice Pizza

Il loro rapporto passa dai tentativi di sfondare nel cinema al commercio dei materassi ad acqua. Si spazia poi in altri ambiti che compongono la piccola odissea dei protagonisti.

Perché il desiderio della coppia sembra quello di essere qualcuno: Gary e Alana fiutano l’occasione, sono alla ricerca del proverbiale carro sul quale salire. Non è, però, l’apertura di un’attività redditizia o l’accompagnarsi a una persona facoltosa il motivo profondo della loro mancanza.

Più specificamente, Licorice Pizza parla di adolescenza. Alana la insegue, la brama senza mai dirlo. Le sue scelte e i suoi comportamenti la riportano verso quell’età così florida e spensierata, che costituisce un magnete dal quale non riesce a svincolarsi.

Gary, dall’altra parte, è un adolescente desideroso di crescita. Gestisce delle piccole attività, vuole approcciarsi in modo diretto al sesso, pur non sapendone gestire le dinamiche. In seguito, inizia a fumare ed è sempre più attratto dalla potenziale partner, che sappiamo essere dieci anni più grande di lui.

La differenza di età tra i due è ripianata dai loro sogni e atteggiamenti, riproponendo in modo originale un intramontabile tema che vuole che l’età sia solamente un modo di contare gli anni. L’attitudine, però, rende quel numero superfluo.

Ecco che nella seconda metà del film domina maggiormente il movimento che accompagna le iniziative dei personaggi. Le corse liberatorie di Gary e Alana sono il culmine della loro spensieratezza e hanno il potere di ricordarci il sapore della gioventù e i profumi intensi della natura quando si ha quell’età.

Licorice Pizza
I protagonisti sdraiati su uno dei loro materassi ad acqua

Inoltre, l’adolescenza in Licorice Pizza è talmente centrale da essere avvolta in una sorta di bolla.

Lo spettatore vede l’universo narrativo tramite le avventure dei ragazzi, cosicché l’approccio con il mondo “dei grandi” avvenga per contrasto. Quando ci confrontiamo con vicende o personaggi adulti ne esperiamo gli eccessi, le contraddizioni, le follie e le menzogne.

I personaggi che incontrano Gary, Alana e il loro piccolo manipolo di piccoli seguaci sono sempre folli o quantomeno controversi. Nella quasi-Odissea dei protagonisti, ci imbattiamo in alcuni personaggi molto particolari, sempre interpretati da grandi nomi del cinema come Sean Penn, Bradley Cooper e Benny Safdie.

Conosciamo così Jon Peters, uno strano personaggio vagamente sessuomane, noto ai più come compagno ed ex-parrucchiere di Barbra Streisand, o Joel Wachs, candidato sindaco con tanti sogni nel cassetto, ma ben poca onestà nel rapporto tra la sua vita privata e l’attività pubblica.

In accompagnamento alle vicende dei protagonisti, si presenta anche la crisi energetica del 1973 dovuta alla guerra del Kippur, che provocò una repentina mancanza di benzina. Incredibilmente, questo evento ci appare come più infantile rispetto alle vicende degli adolescenti, proprio perché gli adulti sono continuamente coinvolti in sfide, bugie, capricci e disastri.

Il rovesciamento del punto di vista stereotipico secondo cui è soprattutto l’adolescenza a essere tribolata rende Licorice Pizza un’opera davvero molto speciale.

Licorice Pizza
L’iconico Jon Peters di Bradley Cooper

Affrontando questi temi, Paul Thomas Anderson può mettere in pellicola, raffinandolo ancora, il proprio pensiero politico, nonostante questo sia inserito in un affresco così vivido e vivace.

Ancora una volta sono gli Stati Uniti a essere presi di mira, affrontati tramite il luogo di nascita dell’autore: Los Angeles. Le vicende delle persone adulte sono puerili più dell’adolescenza; si nutrono di esagerazioni ed effimere soddisfazioni, come spesso si è visto nelle pellicole di PTA.

La Los Angeles di Licorice Pizza è meno caotica di quella di Vizio di forma (2014). Al contempo, però, ne condivide il suo essere come una corrente sulla quale adagiarsi e farsi condurre, senza compiere particolari sforzi. In questo caso, però, l’autore mostra la propria realtà soprattutto come ampia, rigogliosa, ricca di possibilità. Così Gary e Alana si fanno trasportare dagli eventi senza tuttavia essere mai passivi nelle proprie scelte.

La macchina capitalista, marcia, confusa e spietata, procede da sé, sempre opprimente, maledettamente preoccupante, ma anche banale e infantile. Nel mentre, la coppia decide alternativamente se salirci e in quale modo: alla ricerca del successo, della giovinezza che sfugge o dell’età adulta che verrà. Con tutte le assurdità del caso, è questo a cementificare la loro relazione. E in primis, l’ultima opera di PTA, pur mostrando tematiche varie e solide, vuole innanzitutto raccontarci, con grazia, la nascita di un amore.

Licorice Pizza
Gary e Alana, le due anime di “Licorice Pizza

Paul Thomas Anderson costruisce un mondo molto affascinante in cui le criticità, anche se evidenti, restano sullo sfondo apparendo sempre a distanza di sicurezza.

Emerge quindi l’importanza del profumo di una città assolata, i dubbi e le avventure di un gruppo di adolescenti ancora con i brufoli sul viso e l’animo incontaminato.

Non sono le macchine prive di benzina o le folli problematiche degli adulti a catturare il nostro sguardo, se non per farci riflettere brevemente o, non meno importante, per farci ridere. Il cuore batte sulle corse di Gary e Alana, nutrite dal vento che scompiglia i loro capelli, ma anche sui presupposti del loro rapporto che lentamente sembrano crearsi, nonostante tutto.

La forza di Licorice Pizza è questa, e il momento della sua uscita nelle sale è quasi profetico. C’è più che mai bisogno che gli scempi del mondo esterno, per poco più di due ore, non contino più.

È ciò che accade a Gary e Alana a contare, due persone che come pizza e liquirizia non sembrano amalgamabili. Eppure, una volta accostate, danno vita a un risultato sorprendente.

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