Il pilot di Breaking Bad: l’immorale moralità di Walter

Gianluca Colella

Aprile 21, 2021

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Breaking Bad ha segnato irrimediabilmente il mondo delle serie tv. Dopo la sua messa in onda, diverso è stato il modo d’intendere l’approccio alle storie televisive nel mondo occidentale.

Cosa significa oggi quel pilot, lanciato tredici anni fa e denso di intensi vissuti e sorprendenti risvolti?

Un uomo in boxer esce da un camper impugnando una pistola, nel bel mezzo del canyon. Adrenalina, intensità e stress si respirano nell’aria sin dalle prime scene di Breaking BadQuestione di chimica è il manifesto perfetto per lo show, sintetizzato accuratamente dal messaggio che Walter White lascia alla sua famiglia attraverso la videocamera, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Dopo la caotica corsa iniziale, la storia del professore più amato di Albuquerque torna a tre settimane prima, in occasione dei festeggiamenti per i cinquanta anni di Walter nella casa della famiglia White.

La piatta esistenza di Walter non lo soddisfa: arrivato alla sua età, il ruolo di denigrato insegnante di scuole superiori non lo appaga e la diagnosi di cancro ai polmoni lo obbliga a riconsiderare la propria visione del futuro a breve termine.

Un nichilismo quasi necessario diventa la strategia di coping imperativa, che trova nella metanfetamina la sua soluzione anche grazie al suggerimento involontario di Hank, il cognato agente della DEA.

Tutti questi elementi lanciati nel pilot, come se si trattasse di un film singolare e irripetibile, saranno la colonna portante di tutta la storia, e in un modo o nell’altro droga, criminalità, legami familiari e autocoscienza accompagneranno Walt e Jesse fino all’episodio finale.

Breaking Bad – Un precipitato di casualità

Breaking Bad andava in onda tredici anni fa per la prima volta. Cosa significa oggi quel pilot per noi e quale rivoluzione propone?

Breaking Bad – Pilot

Walter: «La chimica è, tecnicamente…la chimica è lo studio delle sostanze, ma io preferisco vederla come lo studio dei cambiamenti. Ad esempio, pensate a questo: elettroni, loro cambiano i loro livelli di energia; molecole…le molecole cambiano i loro legami; elementi…si combinano e cambiano in composti. Be’, questa…questa è la vita, giusto? Cioè è solo…è la costante, è il ciclo: creazione e dissoluzione, poi di nuovo creazione poi ancora dissoluzione, è crescita poi decadimento, poi trasformazione! Ed è affascinante, davvero!»

Prova a parlare di fascino, Walter, quando insegna chimica ai suoi studenti. Una passione che gli è valsa una targa per il contributo al Nobel per la chimica nel passato, ma che adesso lo intrappola nella “a-felicità” della vita tipica del padre di famiglia.

L’incipit del pilot e l’incipit dello show sono caratterizzati dalla struttura intelligentemente dinamica e auto-conclusiva dei temi chiave di Breaking Bad: non importa se lo spettatore continuerà, da questo episodio può già evincere i tratti cruciali della storia, a partire dalla scena iniziale, che rappresenta il finale del pilot stesso.

Una fortunata serie di coincidenze che parte proprio dalla sua famiglia e dalla festa a sorpresa in onore del suo compleanno porterà Walt a contatto con Jesse Pinkman, un suo ex-studente che prova a guadagnarsi da vivere cucinando metanfetamina.

Il legame che stringono i due partner rievoca da un lato le caratteristiche della relazione tipica tra un mentore e un discepolo, perché ben presto Walter si distingue come la parte esperta e Jesse diventa la persona a cui trasmettere la conoscenza della chimica, e dall’altro le caratteristiche dei legami strumentali, dato che a Walt Jesse serve per i suoi strumenti e i circuiti di spaccio, ovvero per guadagnare i soldi da lasciare alla famiglia prima della sua morte.

Altri avvenimenti rendono ricco il primo episodio di Breaking Bad: l’incontro con i due ragazzi che scherniscono il figlio di Walter, affetto da paralisi cerebrale, ai quali il protagonista risponde con la violenza è testimonianza del fatto che ormai al malato non resta più nulla da perdere e qualcosa dentro di lui sta iniziando a cambiare.

L’esempio di Walter è eloquente, attraverso di lui il regista Vince Gilligan ha voluto costruire l’antieroe che c’è in noi e che in ogni momento di ogni giornata potrebbe prendere il sopravvento, qualora le circostanze lo permettessero.

Breaking Bad – La morale post-convenzionale

Breaking Bad andava in onda tredici anni fa per la prima volta. Cosa significa oggi quel pilot per noi e quale rivoluzione propone?

Breaking Bad – Pilot

La struttura di questa storia e di questo personaggio sono diventati iconici. Dalla mente di Vince Gilligan a quella degli spettatori, passando per Bryan Cranston, Breaking Bad ha fatto colpo perché l’empatia suscitata dalla malvagia, legale illegalità che anima le azioni di Walter White è nota a tutti.

Al di là del bene, del male e delle norme morali, la consapevolezza di avere solo altri due anni da vivere diventa per Walter la discriminante rivoluzionaria per cambiare comportamenti e personalità.

In qualche modo, nelle sue scelte è possibile ravvisare un percorso concettuale che rimanda allo sviluppo della moralità umana dal punto di vista psicologico.

La teoria di Kohlberg di tipo cognitivo ha interesse prevalente per il pensiero morale. L’estensione consiste in un’articolazione degli stadi, che arrivano a coprire l’età adulta, e in una definizione precisa dei criteri che consentono di collocare le varie forme di giudizio morale nei successivi stadi.

Per Kohlberg è fondamentale il parallelismo tra gli stadi dello sviluppo intellettivo e quelli dello sviluppo del pensiero morale; il possesso delle competenze cognitive di uno stadio è una condizione necessaria, ma non sufficiente, perché siano presenti le corrispondenti caratteristiche del giudizio morale.

Tale teoria si oppone alla concezione che lo sviluppo del pensiero morale sia il risultato di un apprendimento sociale e ritiene che tale sviluppo derivi da un progressivo ampliamento della comprensione delle caratteristiche delle azioni sociali proprie e degli altri.

Kohlberg si è servito fondamentalmente di interviste, proponendo ai suoi soggetti dei dilemmi morali, rappresentati da vicende nelle quali il protagonista può prender diverse decisioni. Kohlberg ha delineato una serie di stadi di sviluppo morale molto articolati.

Breaking Bad andava in onda tredici anni fa per la prima volta. Cosa significa oggi quel pilot per noi e quale rivoluzione propone?

Breaking Bad – Pilot

Livello preconvenzionale: in questo livello (sotto i 9-10 anni) si considerano le norme che possono comportare una punizione e la prospettiva socio-cognitiva è quella egocentrica.
Stadio 1: orientamento premio-punizione, non si tiene conto di possibili differenze nei punti di vista dai quali si valuta un dilemma morale, né si considerano adeguatamente le intenzioni che determinano un comportamento.
Stadio 2: orientamento individualistico e strumentale secondo cui ciò che è giusto o sbagliato diventa più relativo.

Livello convenzionale: questo livello (dai 13/14 anni fino ai 20 anni) è caratterizzato dal rispetto di norme che sono state socialmente approvate e non più dalle conseguenze immediate dell’azione individuale.
Stadio 3: orientamento del “bravo ragazzo” secondo cui assume importanza il rispetto delle norme in modo da rispondere alle aspettative positive della comunità della quale si condividono i valori.
Stadio 4: orientamento al mantenimento dell’ordine sociale per cui le relazioni inter-individuali vengono considerate nel contesto di un sistema, le cui regole non devono essere infrante.

Le norme morali non valgono soltanto in quanto legate a un gruppo con il quale si hanno legami affettivi, ma sono connesse con il proprio ruolo all’interno della società.

Livello post-convenzionale (regolato da principi): le norme morali vanno al di là della società nella quale si vive, sono legate a un sistema di principi astratti e di valori universali.
Stadio 5: orientamento del contratto sociale, attraverso regole morali non fisse e immutabili, ma create e modificabili in base a una sorta di contratto sociale.
Stadio 6: orientamento della coscienza e dei principi universali, che possono non essere scritti nelle leggi.

L’esempio paradigmatico dell’uomo che deve scegliere se rubare l’unico farmaco disponibile sul pianeta per curare la moglie, impedendo così che quel farmaco possa essere riprodotto per curare altri soggetti con la stessa malattia, è facilmente rappresentativo della condizione che Walter vive quando scopre di avere il cancro.

La morale post-convenzionale, tipica degli antieroi, che lui segue è quella di colui che fa valere i propri principi soggettivi come universali, al di sopra delle necessità e degli interessi del prossimo.

Il pilot di Breaking Bad introduce a queste sfumature del pensiero morale, tanto pericolose quanto affascinanti, tutte racchiuse nella figura di Walter, nel suo cancro, nella sua passione per la chimica e nella motivazione che lo porterà a essere Heisenberg.

Leggi anche: Il finale di Breaking Bad – Un’ultima confidenza

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