Death Note – Gli shinigami nella mitologia giapponese

Eleonora Poli

Maggio 12, 2021

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È il lontano 2003 quando Tsugumi Ōba inizia a pubblicare la sua opera d’esordio Death Note. Tra i personaggi più pragmatici della serie c’è sicuramente Ryuk, lo shinigami (“Dio della morte”) sempre al fianco del protagonista, ma mai coinvolto attivamente nelle scelte di Light Yagami. Si potrebbe dire che, come tutti noi, Ryuk sia spettatore delle gesta di Light e che, forse anche più di noi, voglia sapere come finirà la storia scritta indirettamente da lui.

Ryuk di Death Note è uno Shinigami ("dio della morte"), ma come nascono queste creature e che rapporto hanno con la mitologia nipponica?

Ryuk

Ma chi è quest’essere? Da dove viene? Com’è nato? Perché si annoia così tanto?

Le divinità primordiali: Izanagi e Izanami

Per capire in che modo nascono gli shinigami come divinità della morte, è necessario fare un bel passo indietro e contestualizzare l’intero pantheon shintoista nipponico che conta quasi 8 milioni di kami (tradotto più spesso con “divinità”).

Si racconta che in principio vi erano due esseri divini: Izanagi, il primo uomo, e Izanami, la prima donna. A loro il compito e il merito di creare la prima Terra. Disceso Amenoukihashi, il ponte fluttuante che unisce Cielo e Terra, i due, con l’aiuto dell’alabarda donatagli dalle divinità, crearono la prima isola, Onogoro, sulla quale si stabilirono.

Desiderosi di avere figli, i due eressero un pilastro attorno al quale sarebbe dovuto avvenire il rituale della creazione.

Girando attorno al pilastro, Izanami salutò per prima il compagno, contrariamente alle istruzioni degli Altissimi. I due si unirono lo stesso, ma i primi due figli nacquero deformi per colpa del saluto della donna prima di quello dell’uomo. Come nell’occidentale Eden, è la donna a commettere il primo peccato. Questo segno, come altri nella mitologia giapponese, darà poi seguito a una continua e costante discriminazione nei confronti della figura della donna.

Capito lo sbaglio i due rifecero il rituale; questa volta Izanagi salutò per primo e dalla loro unione nacquero 8 figli, le maggiori isole del Giappone: Ayazi, Iyo (poi Shikoku), Ogi, Tsukusi (poi Kyūshū), Iki, Tsushima, Sado e Yamato.

Tuttavia Izanami morì poco dopo, nel dare alla luce Kagu-Tsuchi, divinità del fuoco. Con la morte della donna, Izanagi assunse un ruolo di guida, altro simbolo della minorità della donna.

Gli shinigami e lo Yomi

Perché parlare di Izanami e Izanagi? Alla morte della compagna, Izanagi scese nello Yomi, “la terra tenebrosa dei morti”, per recuperare l’amata. Descritto come un luogo identico alla superficie se non per la totale oscurità, lo Yomi è il regno degli Inferi, terra natia di Ryuk e di tutte le creature maligne.

Izanagi trovò subito l’amata, ma per la donna fu impossibile tornare sulla Terra, avendo già mangiato il cibo del sottosuolo. Tradita dall’abbandono del compagno, Izanami cercò in tutti i modi di trattenerlo. Inseguito dalle shikome (“arpie” o “furie”), Izanagi riuscì a raggiungere la superficie e a chiudere l’entrata dello Yomi, rappresentato come una caverna.

Ryuk di Death Note è uno Shinigami ("dio della morte"), ma come nascono queste creature e che rapporto hanno con la mitologia nipponica?

l’ingresso dello Yomi, nella prefettura di Shimane

L’ira della moglie abbandonata diede così vita alla figura della Morte.

È da lei che “nasce” Ryuk. Risalenti solo al periodo Meiji (1868-1912), gli shinigami sono la trasposizione orientale del Tristo Mietitore. Con il termine yokai si indicano, invece, tutte le creature non terrene e viene generalmente tradotto con il termine “demone”.

Sono migliaia gli spiriti che abitano questo luogo tenebroso, raffigurato anche all’inizio del manga e dell’anime. Non ci è dato però sapere se gli strapiombi abitati da Ryuk e dagli altri dei della morte siano effettivamente propri dello Yomi tradizionale. Del luogo natio di Ryuk si sa solamente che è in rovina, senza conoscerne il motivo.

Tra creature deformi e mostri spietati, oltre agli shinigami, nella tradizione nipponica, sono molto amati anche gli Oni, demoni assetati di sangue raffigurati con la classica maschera con le corna.

Ma non tutti gli yokai sono creature malvagie: come ci ha insegnato l’animazione giapponese alcuni di loro possono anche essere ammaestrati e, perché no, portati su una spalla. Sono proprio i Pokémon una delle rappresentazioni più celebri degli yokai. Oltre a loro si possono ricordare anche i Kappa, spiriti dell’acqua, o i Kodama, spiritelli delle foreste, visti nella Principessa Mononoke dello studio Ghibli.

Il primo shinigami

Come sappiamo Ryuk è il vero motore della narrazione. Ogni shinigami possiede un quaderno sul quale deve scrivere i nomi degli umani a cui togliere la vita, allungando così la sua con gli anni che sarebbero avanzati al poveretto. Non possono venir uccisi in modo convenzionale. Muoiono solo se smettono di scrivere nomi sul quaderno o se si sacrificano per salvare la vita a un umano (come ha fatto Rem).

Non hanno alcun bisogno di nutrirsi. Il motivo per cui Ryuk è così dipendente dalle mele è perché sono il primo oggetto del mondo terrestre con cui è entrato in contatto.

Ryuk di Death Note è uno Shinigami ("dio della morte"), ma come nascono queste creature e che rapporto hanno con la mitologia nipponica?

Ryuk e il suo quaderno

Ryuk è uno degli shinigami più potenti, in quanto il suo grado di “dio della morte” è il secondo. Raffigurato con dei tratti maligni, come gli occhi incavati giallognoli, la pelle del collo cucita a quello che sembra una maglietta fatta di altra pelle, o ancora, quel sorriso statico di puro godimento e le ali da pipistrello. Ma in tutta l’opera non si è mai dimostrato malvagio, mai ha controllato le azioni di Light.

Spettatore silenzioso e a volte aiutante, Ryuk ha agito per sfuggire alla mortale noia che avrebbe corrotto il suo spirito facendo sì che perdesse persino la voglia di uccidere gli umani. Mai avrebbe pensato che quel quaderno sarebbe caduto in mano a un ragazzo che, seppur insospettabile, avrebbe aspirato a ergersi egli stesso a divinità assoluta – non solo della morte.

Leggi anche: Ryuk – chi è il vero protagonista di Death Note?

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