Nuovi SguardI: Luca Sorgato – Zio Palmiro e uno sguardo sul mondo

Roberto Valente

Luglio 6, 2023

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Selezionato e in concorso presso la quarantesima edizione del Torino Film Festival, nella categoria Concorso Cortometraggi Italiani, Zio Palmiro è un cortometraggio diretto da Luca Sorgato. Girato in seguito alla trilogia nata dall’avvicinamento alle poesie del poeta Attilio Lolini, il corto anticipa, con le sue tematiche che ora approfondiremo, il prossimo lungometraggio: Il tagliateste; ispirato al romanzo Morte Sospesa di Attilio Lolini.

Il personaggio di Palmiro è una presenza costante per la durata dell’opera, seppure non si specifichi esattamente che lo stesso sia morto. In una scena possiamo infatti notare la mano di Palmiro che posa un gratta e vinci. Colui che noi possiamo invece vedere è suo nipote, il quale vive nella speranza che il suo fortunatissimo zio deceduto possa comunicargli i numeri vincenti e cambiargli la vita. Un fantasma dunque, Palmiro, o forse no neanche invocato ma quasi richiesto con un violento egoismo da parte del protagonista, interessato alla sua ricchezza e alla sua fortuna in vita.

Uno dei temi che il corto propone è legato proprio al concerto di fortuna, qualcosa che non può essere così facilmente donata né pretesa. Accanto ciò, con un bellissimo bianco e nero a caratterizzare le immagini, la selezione di luoghi cari alla quotidianità, personaggi immersi nella stessa, Zio Palmiro ci propone anche un discorso legato alla possibilità degli individui di rapportarsi al mondo circostante.

«“Zio Palmiro” ruota attorno al concetto di fortuna, vista come una forza senza scopo, imprevedibile e incontrollabile, che plasma gli eventi in maniera favorevole per un individuo. La fortuna è un fattore completamente aleatorio e indipendente dal proprio controllo, che non riguarda la volontà, l’intenzione o il desiderio»

Luca Sorgato

Selezionato e in concorso presso la quarantesima edizione del Torino Film Festival, Zio Palmiro è un cortometraggio diretto da Luca Sorgato.
Luca Sorgato e Giacomo Laser

La natura a tratti grottesca è richiamata dai personaggi che ne popolano le immagini. Il custode del cimitero che lo amministra clandestinamente, ad esempio, controlla le persone che entrano e le soste, arrivando a chiedere ad Antonello una tassa per continuare a riposare lì.  Successivamente consiglia al protagonista di smettere di dormire sulla panchina nel suo cimitero, nonostante le insistenze di quest’ultimo date dal suo problematico rapporto con la proprietaria della pensione dove alloggia. Intanto, poco prima, ascoltiamo la voce registrata su nastro emessa da un registratore che il custode ascolta con costanza. Le prime parole che sentiamo pronunciare sono: Tutto è vanità!
La voce che ascoltiamo è tratta dal testo dell’Ecclesiaste di Attilio Lolini.

I personaggi che vengono proposti rappresentano esistenze marginali, spesso solitarie, che non rinunciano però a vivere la territorialità come una prosecuzione di sé. Oppure il guardiano del cimitero, il quale del posto che per antonomasia si contrappone alla vita ha fatto la sua casa ed il suo mondo. I personaggi vengono rappresentati nei loro ripetitivi e semplici gesti. I

Immortalati però in tutta la propria grazia e nella lentezza che solo uno sguardo non condizionato dalla velocità liquida dei nostri tempi può concepire. Ancora, la voce registrata ci ricorda di quanto il mondo continui la sua esistenza materica e quotidiana con indifferenza, davanti alle generazioni che ne percorrono e poi abbandonano le strade.

Selezionato e in concorso presso la quarantesima edizione del Torino Film Festival, Zio Palmiro è un cortometraggio diretto da Luca Sorgato.
Giacomo Laser e Giovanni Bagnasco.

Nei sogni Palmiro non farà che prendere in giro il nipote, il quale sarà costretto a trovare altri modi per arrivare ad un facile guadagno e assicurarsi la tanto agognata panchina per le prossime notti. Negli ultimi minuti assistiamo all’attesa di Antonello. L’attesa che segue il primo cliente, data la sua decisione di usare il proprio corpo per guadagnarsi ciò che gli serve. Dopo aver scarabocchiato la foto di suo zio, Antonello potrà pagare il custode e la panchina su cui sostare.

Da sottolineare le interpretazioni all’interno del corto, da Giacomo Laser che presta il suo volto al protagonista, radendosi e cambiando aspetto ma non il suo rancore verso lo zio, a, Toni Pandolfo e Giovanni Bagnasco, alla sua prima apparizione sul grande schermo.

Zio Palmiro verrà proiettato dal 1 al 8 luglio, allo ShorTS International Film Fest a Trieste nella sezione Italia in ShorTS.

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