La vera storia dei Peaky Blinders

Vittorio Bevacqua

Aprile 20, 2020

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Peaky Blinders, com’è ormai noto, è una serie televisiva britannica di genere drammatico, creata da Steven Knight e ambientata a Birmingham dopo la prima guerra mondiale. Tra le più acclamate dal grande pubblico, si è distinta non solo per la struttura della trama e gli intrecci storici che si legano alle vicende criminali, ma anche per la caratterizzazione dei personaggi.

L’intelligenza di Tommy Shelby, l’imprevedibilità di Arthur e la tenacia di Polly, ci tengono incollati allo schermo. Le avventure criminali della famiglia di Birmingham riecheggiano nelle storie dei fan della serie, complice una scenografia pressoché impeccabile.

Ma qual è la genesi della serie? Da cosa nasce l’idea di realizzare un prodotto simile? A queste domande esiste una risposta chiara. L’ideatore e regista della serie, Steven Knight, attribuisce la propria ispirazione ad aneddoti raccontati direttamente dal padre. Il creatore della serie ha deciso di scrivere Peaky Blinders perché gli zii di suo padre, gli Sheldon, erano dei bookmaker e facevano parte del giro della gang.

Nei paragrafi seguenti, ci proponiamo di approfondire nel dettaglio quanto detto.

Peaky Blinders- La storia

Il collegamento alla realtà non riguarda solo il contesto in cui gli Shelby si muovono, ma l’intera storia della malavita organizzata in Inghilterra. I Peaky Blinders infatti sono realmente esistiti, conosciuti come una famigerata banda di Birmingham coinvolta in gioco d’azzardo, usura ed estorsione.

Ci troviamo nella Birmingham del 1890, piuttosto che negli anni ’20 del Novecento, come i protagonisti della serie tv. La maggior parte dei membri della banda sono giovani, alcuni anche di età compresa tra i dodici e i quindici anni. I Peaky Blinders sono una gang di strada senza alcuna ambizione politica, a differenza di ciò che viene mostrato nella serie tv.

Tuttavia, in quanto a violenze, i veri gangster si spingono ben oltre quello che fanno Tommy e Arthur. Oltre alle rapine e alle scaramucce con bande rivali, mostrano tutto il loro lato eversivo scontrandosi ripetutamente con la polizia. Stando ai racconti di Steven Knight la loro violenza è davvero feroce.

peaky blinders

Tommy Shelby

Lo showrunner, riportando le parole dello zio, dichiara: «a loro non importava l’uno dell’altro. Erano come cani che combattono». I Peaky Blinders governano le strade di Birmingham per decenni. Tuttavia, negli anni ’10, perdono il controllo a seguito di una guerra fra bande con la famiglia criminale dei Birmingham Boys.

L’abbigliamento iconico dei Peaky Blinders

Secondo lo storico David Cross e lo storico e analista comportamentale John Douglas, il nome “Peaky Blinders” deriva dalla pratica di cucire delle lamette da barba nella visiera  dei cappelli.

Lo storico Carl Chinn però suggerisce l’ipotesi che questa sia probabilmente solo una congettura. Le lame di rasoio iniziano a essere utilizzate verso la fine dell’800, e quindi all’epoca dovevano essere economicamente proibitive. È molto più probabile che il loro nome derivi dal modo di acconciarsi e dal fatto che “blinders” fosse un gergo per il loro aspetto curato e i loro abiti impeccabili.

peaky blinders

Peaky Blinders

Secondo una traduzione più letterale, infatti, peaky significa “appuntito”, blinder “paraocchi, visiera”, quindi “la banda con i cappelli dalle visiere appuntite”. Inoltre, blinder è un termine del dialetto di Birmingham, comune ancora oggi, che indica un aspetto tanto elegante da accecare: la gang aveva infatti un distinto stile di abbigliamento che era caratterizzato da dei cappelli con visiera, fazzoletto al collo e pantaloni a zampa di elefante.

Leggi anche: Peaky Blinders- By order of the fucking style!

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